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[Recensione] Cronache Infernali

Creato il 20 gennaio 2015 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Cronache Infernali

Titolo: Cronache Infernali
Autore: Alessia Bianchini
Editore: Dunwich Edizioni
ISBN:
Fomato: Ebook
Lingua: Italiano
Numero pagine: 122
Prezzo: 2,99 € (ebook)
Genere: Horror
Voto:

[Recensione] Cronache Infernali

Trama: Vi è un mondo celato ai nostri occhi, fatto di spiriti e anime erranti. Non è del Regno dei Cieli che stiamo parlando, ma dell’antro in cui demoni e peccatori dimorano dalla notte dei tempi. Siamo certi che solo i corrotti ne siano designati? E quale sorte spetta a coloro che finiscono fra le fiamme dell’Inferno? 
Demoni, principi maledetti, cacciatori. Tradimenti e passioni si intrecciano fra le pagine di questa storia, tra Terra e Inferi. Nel Bene c’è sempre un po’ di Male, e nel Male è possibile trovare un po’ di Bene? 
A voi l’ardua sentenza.

Recensione: Una cosa che non sopporto di alcuni autori fantasy, di qualsiasi genere fantasy, è la necessità di dover inserire qualsiasi tipo di creatura in un calderone che poi si riduce sì e no a un centinaio o due di pagine. Prendiamo i moderni young adult, di solito la trama è questa: nel mezzo di una guerra l’umana Schifalzini s’innamora del vampiro Pirilletti in un triangolo con il licantropo Pancrazio. Tutto per tirar fuori storie patetiche per cui si rivoltano ancora nella tomba Munn e Stoker. Insomma, è tanto difficile fare qualcosa a tema unico?

Sì, forse sì, ma è anche vero che c’è ancora qualcuno che ci riesce, e se da un lato Marion combina dei disastri con Warm Bodies, dall’altro compare qualcuno che non ha paura di scrivere una storia dove i demoni sono la razza che domina, e che demoni… Quelli di Buffy ed Hercules restano lì dove sono, qui si parla di creature infernali crudeli, tanto da costringere il lettore ad abituarsi alla cattiveria dei protagonisti. Non che nelle Cronache Infernali della Bianchini non si vedano altre razze, vi sono persino i già succitati vampiri ma questi appaiono appena in un capitolo e persino gli umani vengono rappresentati come che un lieve contorno alla razza principale. Persino la protagonista si sorprende quando si rende conto che un uomo è in grado di suscitare in lei delle emozioni.

L’inizio del romanzo è disturbante al punto giusto, senza troppi preamboli o presentazioni: si capisce immediatamente dove l’autrice vuole andare a parare. Il sesso, la violenza e il sangue dei primi capitoli fanno capire che non si tratta di un fantasy per ragazzi o uno young adult per ragazzine amanti di vampiri sberluccicosi [Spettro piantala, abbiamo capito che odi Twilight ndTimejin][mi ero stufato di sfottere I Figli di Baal ndSpettro], ma un lungo racconto che raccoglie le gesta di un demone la cui cattiveria sembra andare scemando man mano che si procede nella storia. Ecco, forse è questo ciò che rimprovero alla Bianchini, l’aver un po’ addolcito il personaggio verso la fine. A mio parere se avesse continuato con scene come quella iniziale della bambina sarebbe uscito un capolavoro da quattro stelle e mezzo, se non da cinque.

In ogni caso queste Cronache Infernali restano memorabili, un romanzo che non fa il verso a Lovecraft o a qualsiasi autore classico, una storia originale e ben curata anche nelle scelte di genere.

Alcune scene sono fantastiche e certe sottotrame mi hanno fatto rivivere bellissimi momenti di dylandoghiana o dampyriana memoria (mi riferisco ovviamente ai primi albi).

Il finale mi ha lasciato un po’ dubbioso, troppo classico forse. Non voglio asserire che sia brutto, ma leggendo una storia così bella e variegata ti aspetti qualcosa di particolarmente epico.

Cronache Infernali riesce a mettere su di un piedistallo una razza snobbata dagli autori fantasy, troppo impegnati a contendersi storie di non morti o mutaforma di altri generi, e cerca di creare un nuovo sottogenere: quello dei romanzi sui demoni. Non ci riesce solo per poco. In compenso è consolante rendersi conto che le creature descritte dalla Bianchini non si comportano in maniera umana evitandoci la solita storiella fantasy dove la parola “demone” si sarebbe potuta sostituire con “vampiro” o qualsiasi altra razza stuprata da Meyer et similia.
Un plauso alla Dunwich Edizioni e alle sue selezioni, quindi: se continuano così sarò costretto ad acquistare tutti i loro libri…


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