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[Recensione] D-Doomsday autori vari a cura di Alexia Bianchini e Claudio Cordella

Creato il 20 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] D-Doomsday autori vari a cura di Alexia Bianchini e Claudio CordellaTitolo: D-Doomsday
Autore: autori vari
Pagine: 288
Editore: Ciesse Edizioni
Curatori: Alexia Bianchini – Claudio Cordella
Anno: 2012
Voto: [Recensione] D-Doomsday autori vari a cura di Alexia Bianchini e Claudio Cordella

Contenuto:
D-Domsday è un’antologia che racchiude 19 storie sulla fine del mondo. Gli autori: ANONIMO – SAMANTHA BALDIN – SERENA M. BARBACETTO – DANIELA BARISONE – ANNA BATTAGLIA – ALEXIA BIANCHINI – CLAUDIA BEVERESCO – PAOLA BONI – DIEGO BORTOLOZZO – CLAUDIO CORDELLA – VALENTINA DI MARTINO – ANNA GRIECO – VITO INTRONA – LUIGI MILANI – MAICO MORELLINI – FIORELLA RIGONI – STEFANO SACCHINI – FILIPPO TAPPARELLI – AURORA TORCHIA.

 

Recensione:

Il giorno del giudizio è alle porte, le acque si sollevano, la terra trema, la nostra civiltà così come l’idea stessa di umanità viene cancellata. La fine del mondo non è mai stata così vicina e gli autori di D-Doosmday si sono dilettati a mostrare le tante facce dell’apocalisse attraverso diciannove racconti, un’autentica prova dell’esistenza in Italia di “penne” originali e capaci.

Aprirete il libro e le pagine sveleranno che può esistere un “momento angolare” capace di rallentare il tempo e rubare altri respiri alla vita. Scoprirete che il buio rivela ciò che la luce può ancora allontanare e nel momento di maggior sconforto, gli occhi di uno sconosciuto rilasceranno il bagliore di una speranza. Un nuovo inizio può celarsi dietro coloro che inconsapevolmente hanno sentenziato la fine e constaterete che le profezie esistono e che non concedono deroghe. Vi stupirete di come le intelligenze artificiali possano manifestare un lato umano a un’umanità ridotta a pochi smarriti elementi. Proverete lo stesso gelo che incombe sulle macerie di una civiltà morente e resterete attoniti dalla rapidità con la quale un male oscuro si propaga. Cercherete riparo dai virus e osserverete impotenti gli umani vagare come zombie in cerca della carne dei vivi. Come un rifugio inviolabile, vi sentirete custodi di un’unica vita mentre il resto del mondo si spegne. Forse riterrete opportuno restare a distanza da un rigoglioso  e inoffensivo prato… L’apocalisse non risparmierà nemmeno la dimensione onirica. Vi chiederete se un corpo malato può realmente garantire la salvezza dell’umanità. Il mondo collasserà al vostro cospetto… entità extraterrestri, mutazioni…

Difficile scegliere quale fine riservare al genere umano; le opzioni spaziano dai sempre efficaci cataclismi (le cui descrizioni in questo testo appaiono sinceramente degne di nota) a opera di una natura stanca e ribelle, alle contaminazioni letali e spesso inaspettate, passando per eventi dall’origine ignota ma dalla forza devastatrice.

Gli autori hanno saputo accedere a quelle paure recondite ma anche ben note, che al pari di un subdolo tarlo logorano i sogni dei lettori. Ogni racconto mostra senza filtri o troppe riserve quanto la natura umana sia in fondo fragile e manipolabile al punto da essere, essa stessa, rinnegata ai fini della propria irrinunciabile esistenza.

In caso di reale apocalisse l’istinto di conservazione prevarrebbe, dunque, su tutto ciò che in termini di valori etici e civili è stato appreso fino a oggi? Probabilmente si, in molti casi gli uomini abbandonerebbero l’ingombrante zavorra della moralità,  trasformandosi all’occorrenza in vili e spietati sciacalli, dimentichi di ogni inutile regola; in preda al panico e catapultato in una dimensione ostile, lontano dalle conquiste culturali, l’uomo farebbe i conti con il proprio miserabile io e l’involuzione del genere umano sceglierebbe il volto di una mera e necessaria sopravvivenza.

Ma tra crude descrizioni di umane nefandezze e angoscianti e disperati scenari,  scorgiamo quella speranza che rappresenta l’altro lato della medaglia, volta a desiderare che il mondo possa riprendersi il suo equilibrio in armonia con quel che resta dell’umanità. La fine come probabile nuovo  iniziò? Chissà.

Questa antologia è dedicata forse proprio “A coloro che temono l’Apocalisse e hanno la fantasia per sopravviverle”

Barbara de Carolis


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