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Recensione de LA RAGAZZA DEL LIBRO DEI FUOCHI di Jane Borodale
Creato il 16 marzo 2011 da Tuttosuilibri @irenepecikarAutore: Jane Borodale
Editore: Leggereditore
Trama:
Londra 1752. Fra i vicoli umidi di pioggia si aggira la giovane Agnes Trussell, in tasca una manciata di monete rubate, nel grembo un bambino che non vuole. Ma una porta si apre nel buio e Agnes si ritrova ad accettare un impiego come apprendista in un laboratorio di fuochi d’artificio. Mentre impara a muoversi in un mondo fatto di polveri esplosive, tentativi e gesti prudenti, la ragazza conquista lentamente la fiducia dell’enigmatico e scorbutico John Blacklock e si unisce alla sua missione: quella di creare i fuochi più spettacolari che occhio umano abbia mai visto. I mesi scorrono e per Agnes diverrà sempre più difficile custodire il suo segreto. Possibile che nessuno abbia intuito qualcosa? E cosa si nasconde dietro gli sguardi ambigui di Mrs Blight, la governante che segue ogni sua mossa? Il tempo scorre, e i segreti di Agnes non rimarranno tali per sempre... la rovina sembra inevitabile.
Recensione a cura di Jessica Ravera
Le prime pagine di questo romanzo ci gettano subito in medias res con la ruvidità e la crudezza della vita contadina dell’ Inghilterra della metà del ‘700. Il primo in cui ci troviamo è forse il periodo dell’anno più atteso per le povere famiglie dell’epoca: il momento dell’uccisione del maiale. Descrizioni minuziose dello sventramento, dei tagli e della bollitura ci creano un palpabile senso di nausea e possiamo quindi “empatizzare” totalmente con la povera protagonista. Agnes infatti è incinta e si ritrova in mezzo a quel tripudio di carne e viscere (questo inizio mi ricorda molto, anche se ambientato a Parigi, il parto fra gli scarti dei pesci della madre di Grenouille, Il Profumo, Süskind) e in breve capiamo cosa la spinga a partire improvvisamente da sola per la “sconosciuta” Londra. A maggior ragione il suo bambino non è frutto di un amore, ma di un’arrogante pretesa di un ragazzotto del posto, il cui solo interesse è sempre stato quello di farsi i propri comodi con il corpo della giovane. La Londra fetida e piena di insidie ci appare comunque come un qualcosa di meglio dell’orribile destino già scritto che Agnes avrebbe potuto avere nel suo villaggio. Quando poi arriverà a servizio del burbero si sentirà meglio che a casa sua. Le riflessioni di Agnes, le vivide e variopinte descrizioni di una città fremente e i misteri che si svelano pian piano sull’uomo dei fuochi sono i punti di forza di questo romanzo che pagina dopo pagina ci regala un meraviglioso spaccato dell’epoca e racconta il riscatto di una donna che non si arrende mai alle scelte più facili. Splendida poi la figura di Mr Blacklock! Consiglio di leggere questo libro in una giornata fredda e umida, quindi se in questi giorni state rincasando dal lavoro e lo notate nella vetrina della libreria sulla vostra strada, fate un salto a prendervelo e poi godetevelo in serata… Agnes, Mr Blacklock, Lettice, Joe e gli altri vi entreranno dentro.
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