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Recensione dei Lettori - “Inverno rosso” di Luca Rinarelli

Creato il 16 giugno 2014 da Diegothriller
Recensione dei Lettori - “Inverno rosso” di Luca Rinarelli Recensione a cura del lettore Edoardo Todaro
Inverno rosso” di Luca Rinarelli inaugura la nuova sezione delle Recensioni dei Lettori di ThrillerPages. Partecipa anche tu, inviaci la tua recensione a [email protected] se ritenuta valida sarà pubblicata. Con Inverno rosso ci imbattiamo nell'ultimo romanzo di Luca Rinarelli. É condivisibile l'inserimento , da parte della casa editrice ERIS, del sottotitolo “romanzo noir“. L' ambientazione ed i protagonisti si sovrappongono, anzi in alcuni casi si potrebbe tranquillamente dire che al centro di questo noir si trova proprio il contesto su ruota il romanzo . Il contesto sociale non può non essere il riferimento principale di  Inverno rosso. Ci troviamo inoltrati nel 2000 , ma il tutto parte dal 1989 , anno storicamente importante per gli eventi che si vennero a produrre. Come non ricordare la caduta del muro di Berlino e la contemporanea esplosione / implosione dei paesi dell'est Europa , con tutto ciò che conseguì. Il romanzo ci introduce proprio in quegli eventi o meglio negli effetti collaterali. Agenti dei servizi che si sono ritrovati disoccupati e che cercano, o si offrono a, nuovi padroni a cui prestare le proprie conoscenze in materia … in materia di eliminazione di persone . Se prima ciò avveniva per motivi geopolitici , la nuova situazione ti porta a divenire un prestatore d'opera a cui deve interessare esclusivamente il compenso da ricevere ed ignorare il motivo . In questo romanzo ci troviamo di fronte a due uomini provenienti dai servizi della DDR ( Germania dell'Est ) , che se ai tempi gloriosi erano assieme oggi si ritroveranno a fronteggiarsi , nei quali si possono trovare gli elementi a cui prima si accennava .
Ma non solo, visto che si parlava del contesto sociale come elemento che da valore al romanzo , altra protagonista è la città in cui si svolge il tutto . Una città vale l'altra ? Può anche darsi , in questo caso no . Certo la scelta poteva ricadere su altre , che in qualche modo , hanno avuto  , ed hanno , situazioni simili . In effetti Torino , la città protagonista de “ Inverno rosso “ appare la più appropriata nel descrivere i passaggi che la crisi economica scandisce nel tessuto di una città . Una città nella quale chi fino a poco tempo ne dettava i ritmi positivi e negativi , la FIAT , oggi l'abbandona e le conseguenze ricadono su tutti . Una città in piena crisi economica e sociale , come del resto tantissime altre , e dove i “ senza dimora “  , altra “ categoria “ al centro del libro , aumentano a dismisura . Se fino a poco tempo fa il fenomeno era ristretto a casi particolari , per es. dalla scelta individuale in stile “ clochard “ ai casi di emarginazione dovuta ad elementi di disagio psichico ecc... , oggi una città come Torino si deve misurare con decine e decine di individui espulsi dal ciclo produttivo che non riescono a conciliare la loro nuova situazione con  rapporti familiari condizionati , in negativo , da una situazione obbligata ; in cui la solidarietà di “ vicinato “ non può essere sufficiente a reggere l'urto ,  ecc , per cui oltre all'espulsione , in età ormai impossibile nel cercare nuova occupazione … e poi quale vista la crisi che attanaglia tutti i settori nessuno escluso ( ….. troppo presto per andare in pensione , troppo tardi per trovare un nuovo lavoro ) si assiste a fenomeni sempre più diffusi di disagio sociale . Fenomeni a cui nessuno è in grado di rispondere in modo adeguato... e quindi qualcuno dovrà pur provvedere , e chi se non coloro che , tra interessi di poteri forti ed interessi più o meno misteriosi , si ergono a difensori del tranquillità ; a “ ripulitori “ di quanto può risultare fastidioso a vedersi , un fastidio divenuto insopportabile a tal punto da dover essere eliminato . Il tutto in una città coinvolta in tutti i suoi quartieri , una trasformazione che non ne ha escluso nessuna , ed “ Inverno rosso “ è , anche , una guida attraverso i quartieri di Torino , solo qualcosa ancora si salva : dai centri sociali ai locali di musica “ alternativa “ ; una sorta di Correndo attraverso Torino ( come ci ha descritto bene Xu Zechen in correndo attraverso Pechino o azzardando qualche paragone , la Marsiglia di Izzo) . Detto questo , non rimane che leggerlo e vedere quanto sono vicini i meccanismi che la crisi economica e sociale innesca e di  quanto sia difficile uscirne .

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