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Recensione di Allucinazioni di Oliver Sacks

Creato il 27 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Oliver Sacks
Pubblicato: Adelphi
Collana:Biblioteca Adelphi
Genere: Saggi
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: two-half-stars


Allucinazioni, mispercezioni, illusioni sono fenomeni antichi quanto il cervello umano, narrati già nei grandi libri epici dell'Iliade e dell'Odissea, eppure ben poco studiati. Sacks si ripropone di colmare questo vuoto, scientifico e culturale, proponendo una vasta antologia delle allucinazioni e dell'impatto che essa provocano su chi le vive.

Il neurologo Oliver Sacks, grazie alla propria esperienza di medico e alla collaborazione di alcuni suoi pazienti, è riuscito a discernere nei quindici capitoli del suo Allucinazioni tutta la varietà di allucinazioni a oggi conosciute.

Nella sua “storia naturale”, Sacks individua come iniziatore degli studi sulle allucinazioni Charles Bonnet, naturalista ginevrino del Settecento. Egli si interessò alle “visioni” di suo nonno, fatte di oggetti fluttuanti e personaggi immaginari, descrivendone nei dettagli le modalità e i tempi. Secondo Bonnet l’insorgere delle allucinazioni era strettamente legato alla regressione della vista: il cervello umano ricompensavo l’uomo del suo senso perduto concedendogli visioni immaginarie. Forse, ammette Sacks, un procedimento simile si verifica anche nel caso degli “arti fantasma”: la mente di tutti coloro che hanno perso un arto offre loro in cambio un fantasma allucinatorio. Mentre però nella sindrome di Bonnet le visioni sono del tutto astratte, come in genere accade in ogni tipo di allucinazione visiva, uditiva o olfattiva, l’arto fantasma, spiega Sacks, è più simile a un ricordo che a un’invenzione. Il campionario di allusioni non si ferma, di certo, qui: si va, infatti, dalla deprivazione sensoriale, alle illusioni del Parkinsionismo, alle emicranie visive, all’epilessia, alle allucinazioni del sé.

Due interessanti capitoli sono poi dedicati alle “visioni” olfattive ed uditive che, sebbene meno note al grande pubblico, sono comuni tanto quanto quelle visive. Sacks, ovviamente, non poteva dimenticare di citare le allucinazioni dettate dalle sostanze psicotrope, di cui lui stesso in giovane età si ritrovò a far uso.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Oct 5, 2015 at 3:38am PDT

Approfondimento

Come l’autore racconta, da matricola a Oxford la lettura di alcuni libri sulle esperienze sensoriali dettate da hashish, oppio e mescalina lo intrigarono molto, al punto che decise di provarle sulla propria pelle. Una dose di cannabis provata assieme ad un amico si trasformò a breve in una amara dose di anfetamine. Ne faceva uso prevalentemente nei weekend quando si trovava solo in casa, senza il lavoro ad occupargli la mente. Le visioni che ne derivavano era molto differenti l’una dell’altra: riusciva a vedere un caffè di colore verde, oppure la vera tonalità che l’indaco aveva nel cielo nel momento dell’arcobaleno. La “sperimentazione” durò diversi anni, fin quando non si rese conto della sua dipendenza una sua amica: il neurologo non era riuscito neppure a riconoscerla. L’esperienza allucinatoria legata all’uso di droghe viene raccontata senza freni, come in flusso di coscienza.

Proprio perché vissute in prima persona, le allucinazioni raccontate da Sacks sono molto di più di una lettura scientifica. Alcune pagine sfociano infatti anche nell’autobiografia o nel diario personale, così che anche un non addetto ai lavori, anche chi raramente si interessa delle attività del cervello umano, può trovare interessanti spunti di riflessione nelle righe del neurologo inglese. Si tratta prevalentemente, però, di un saggio scientifico che, come tale, non è una lettura a cui dedicarsi sotto l’ombrellone o per rilassarsi dopo una stressante giornata di lavoro. Infatti nel libro è presente una sterminata mole di testimonianze di chi le “visioni” le ha vissute sulla propria pelle: questi esempi, seppure fondamentali e fondanti un lavoro scientifico, in quanto prove per dimostrare la veridicità di quanto si sta affermando, finiscono per appesantire la lettura e renderla, sicuramente, poco scorrevole. Per chi invece è amante di neurologia o psicologia Allucinazioni è certamente un libro da avere tra gli scaffali di casa, perché denso di approfondimenti utili a capire ancor di più gli strani meccanismi della mente dell’uomo.

Serena Testa



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