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Recensione di American Dust di Richard Brautigan

Creato il 06 giugno 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di American Dust di Richard BrautiganVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Richard Brautigan
Pubblicato da:Isbn
Collana:Reprints
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Richard Brautigan, attraverso la storia non troppo inverosimile di un ragazzo, racconta con semplicità e apparente spensieratezza l'atmosfera inquieta dell'America del Secondo Dopoguerra.


In American Dust un uomo ormai adulto ricorda la sua infanzia e, con voce (da immaginare) impastata dal fardello del senso di colpa, ci riporta ai tempi in cui era ragazzo dodicenne, impegnato solo a girare in bicicletta sulle strade polverose e malinconiche di un paesino degli Stati Uniti, raccogliere di quando in quando vermi da vendere ai pescatori, coltivare amicizie più o meno interessate e più o meno profonde e osservare con curiosità una strana coppia di pescatori che, ogni sera, portano sul lago tutti i mobili del proprio salotto.

Con goffi tentativi il giovane impara a vivere, a relazionarsi con gli altri, a stringere amicizia e a fare due chiacchiere con le persone che incontra sulla strada che percorre abitualmente o alla scuola che frequenta, pur restando per lungo tempo un qualsiasi ragazzo per niente degno di attenzione.

Accompagnati da una sorta di ossessione per gli hamburger la cui ragione sarà svelata completamente solo alla fine, i pensieri superficiali del ragazzo delineano nel corso dell’opera il ritratto di un’America che tenta di risorgere dalle ceneri del conflitto mondiale appena conclusosi, dove i cittadini si affannano a raccogliere i frammenti con cui ricostruire la propria identità prima che il vento porti via tutto. In quel contesto un ragazzo che gira con un fucile in mano non crea alcuna sorpresa, finché un giorno la decisione di rinunciare a un hamburger per acquistare i proiettili con cui caricare quel fucile crea una cascata di reazioni in grado di cambiare la vita sua e quella del suo amico, marchiandola per sempre e bloccandola probabilmente in un urlo sgomento mai uscito veramente dalle labbra del protagonista.

Raccontata con le parole semplici, l’agilità e l’apparente spensieratezza della narrazione in prima persona, American Dust è, a un primo livello, la storia di un dodicenne che ha come passatempi stare a osservare una strana coppia di coniugi che si reca al lago a pescare, sparare ai frutti maturi e il vivere la vita così come scorre. Ma è anche la storia di un adulto, quell’adulto che è diventato lo stesso ragazzo dodicenne dopo che un incidente gli ha reso l’esistenza una domanda ossessionante, e allo stesso tempo è il ritratto autentico degli abitanti di un’America che cercano di raccogliere i pezzi in cui è stata ridotta dal conflitto mondiale appena concluso.

Approfondimento

American Dust non è un romanzo lungo, ma allo stesso tempo è ricchissimo di scene. Quasi fosse un soliloquio pronunciato con malinconia, la trama e gli episodi narrati, di fatto, perdono di importanza in se stessi, per restare funzionali all’unico aspetto degno di attenzione e di sviluppo, cioè quello dell’incidente che cambia la vita al protagonista e del Paese che vi assiste senza essere stato capace di prevenirlo.

Il finale colpisce il cuore, perché dopo il racconto, nudo e semplice, dell’incidente che ha segnato la vita del protagonista, l’autore riemerge dalla voluta apparente banalità della vicenda e denuncia i problemi causati dalla perdita di creatività e di fantasia dell’uomo moderno, l’eccessiva leggerezza con cui vengono considerate le armi e il dilagare dei luoghi comuni che rischiano di rendere gli uomini tutti uguali, senza rispetto per personalità e differenze individuali.

Alice Stocco Donadello

About Richard Brautigan

Richard Brautigan è uno scrittore americano del 20° secolo. I suoi romanzi e racconti hanno spesso a che fare con la parodia, la satira e il Buddismo Zen. È morto per una ferita da arma da fuoco autoinflitta nel 1984.




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