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Recensione di Aumarais di Francesco Fracassi

Creato il 24 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Aumarais di Francesco FracassiVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Francesco Fracassi
Pubblicato da:Feltrinelli
Collana:I narratori
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
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Aumarais è un paese strano, abitato da gente sfuggente, visitato da personaggi misteriosi arrivati da un lontano spaziale e temporale. Ognuno ha ferite non più sanguinanti, ma dai bordi ancora arrossati, bisognose di essere ricucite, risanate, per evitare ritorni di fitte lancinanti e dolorose.


Protagonista di Aumarais è Milto Kayik, uomo ancora giovane, sposato ma solo e abbandonato. Da consolare. La sua famiglia coltivava pesche, amava la terra, le colline, la natura: in pochi mesi però, una malattia causa la morte di tutti la piantagione. Il padre, disperato, parte: dopo anni si fa vivo con il figlio attraverso una giovane giapponese, molto bella, che gli insegnerà a coltivare la vigna, a fare il vino e lo sposerà.

Ogawa Kaede e Milto vivono felici per alcuni anni. Poi, lei si intristisce, la vita della terra non le si addice, parte per riprendere il viaggio, lasciando solo l’uomo che l’ama.

A causa della guerra, Milto è costretto ad abbandonare la vigna, le colline, la sua casa e il suo regno per comandare un pugno di uomini che perlustrano, osservano, segnalano e per loro fortuna non sparano e non uccidono nessuno. Un giorno però Mesken, suo attendente con la passione per la fotografia, cattura un ussaro disarmato come lui e lo porta al campo. Il prigioniero, in cambio della libertà, consegna alcuni fogli al capitano Milto rivelandogli un segreto: quei fogli, se decifrati, descrivono il luogo in cui è custodito un grande tesoro. Aggiunge che il riferimento è la chiesa di Saint Benoit, in Francia. Milto conserva i fogli pieni di strani segni, se ne dimentica quasi, finchè, finita la guerra, accompagnato dal fedele Mesken, non ritorna alla sua terra, alla sua vigna, alla sua casa e trova tutto cancellato, distrutto, divelto. Il deserto. Spinto dall’attendente, si convince di avere la possibilità effettiva di seguire le indicazioni e le rivelazioni dell’ussaro e di mettersi alla ricerca del tesoro. Arriva dunque ad Aumerais e alloggia alla locanda di Aurélie Madelon giovane donna non bella ma dalla voce incantevole che ogni domenica si esibisce nella chiesa di Saint Benoit, prima della messa. Vive con Gael, bambino curioso, intelligente, dalla pelle nera e gli occhi chiari. Come sua madre, Andrea, bellissima ragazza, segregata dall’età di otto anni dall’altro protagonista del racconto, Elfreth Watkins, morto tempo prima, persona gentile, ufficialmente benefattore del paese, amato e rispettato da tutti, che però aveva un debole per le bambine: le adocchiava dall’età di sette otto anni e le violentava, alcune mettendole anche incinte. Vecchio disgustoso, impunito, che comprava con la beneficenza il silenzio di gente incapace di proteggere le proprie figlie dalle grinfie di un maledetto pedofilo. Causa del suicidio di una tredicenne, Anne, figlia unica del fornaio del paese che il vecchio aveva messo incinta.

Riuscirà Milto a venire a capo del luogo in cui è custodito il tesoro e a impossessarsene? Lo farà solo dopo aver fatto i conti con il suo passato, dopo aver affrontato alcune ossessioni sue e degli altri personaggi, dopo aver scucito lembi di ferite mai rimarginate che finalmente guariranno.

Approfondimento

Aumarais è questo: un luogo malvagio, abitato da gente malvagia che non sa difendere e proteggere le bambine da un lupo cattivo che si presenta con le spoglie di un agnello! Il benefattore è un bluff, come un bluff sono le presentazioni dei personaggi. Ognuno è tutt’altro da quello che appare all’inizio. Il mistero avvolge tutto e tutti: ognuno ha un segreto che viene svelato a piccole dosi, man mano che si svolge la trama. Aumarais è una lettura interessante ma faticosa, l’intreccio è complesso e si articola su pezzi di tempo presenti e passati, con salti continui. Il mistero è presente dall’inizio alla fine. Bisognerebbe leggerlo due volte per comprenderne a fondo tutti gli enigmi. Uno resta oltre la fine: il vecchio corrotto Elfreth Watkins non è per caso il padre di Milto? Aumerais è il primo romanzo di Francesco Fracassi con il quale ha vinto il concorso “Ilmioesordio” nel 2012, organizzato dal gruppo editoriale l’Espresso in collaborazione con la scuola Holden.

Lina D’Alessandro




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