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Recensione di GiroDiVita di Alessio Rega

Creato il 29 aprile 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

3 Flares 3 Flares × Recensione di GiroDiVita di Alessio RegaGiroDiVita Alessio Rega
Pubblicato daAdda
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Genere:Romanzo di formazione
Pagine:
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La trama:
I cerchi si chiudono sempre, e la vita é un immenso cerchio. Si torna da dove si era partiti passando per tanti posti e tante persone, passando per noi stessi e quel che diventiamo.

Nessun altro titolo poteva essere più adatto. Questo libro è la storia di Gabriele e del giro di vita che compie, una storia che nasce dal disagio della separazione dei genitori, dal distacco e la confusione tipici dell´adolescenza, racconta una generazione che lotta per appropriarsi di un´identità, per marcare i contorni del bambino che diventa uomo, l´allegria e la spensieratezza nel valore dell´amicizia, valore aggiunto da gestire insieme agli umori, alle prospettive, alle promesse.

Gabriele sostanzialmente conduce una vita disinteressata, vive il cambiamento con sofferenza, come spesso accade ai ragazzi senza spiegarsene il motivo e comprenderne le logiche. È così un ingranaggio di una macchina in movimento, la vita, quel grande insegnante che non ci risparmia nulla. Solo l´arrivo di Chiara sembrerà risvegliare Gabriele dal proprio torpore, con le si instaurerà un rapporto di amicizia-amore dai confini non ben delineati. Una dolce ossessione, come una paura. I ragazzi esploreranno i propri mondi che spesso non coincideranno alla ricerca di conferme che tardano ad arrivare e che poi quando arrivano sembrano non bastare. Con un rapporto prima da scoprire e poi da definire Gabriele conoscerà la prima vera sofferenza e vivrà il tipico turbamento di chi perde qualcosa che non credeva capace di fallire. Il primo periodo, che Alessio Rega chiama la partenza, è una rincorsa, con velocità e poche chiare direzioni.

Se la partenza di Gabriele è stata monocromatica nella fase successiva troverà invece i colori. Il suo viaggio a Milano, la padronanza di un mestiere, l´auto fiducia e il sostegno delle persone care saranno da propulsivo per ritrovare la serenità perduta, per tornare in pace con se stessi, con l´amico Giulio, il patrigno e la madre. Gabriele vivrà una vita appagante in cui il cambiamento non è più vissuto in chiave negativa ma come opportunità. Ciò che avrà modo di comprendere il ragazzo è che quali che siano le cose a mutare nella vita ciò che importante è cosa lui rappresenti in relazione ad essa, lui deve essere il punto fermo, da dove ripartire, necessariamente e più forte. Noi non possiamo cambiare le cose, possiamo cambiare noi stessi. La gioventù di Gabriele ci ricorda che ogni vita è un percorso, ognuno fa il suo, ci son i rettilinei e le buche e dobbiamo passare su tutto per capire, imparare, accettare, superare e modellarci per meglio adattarci.

Grande spazio nella seconda parte del libro alle storie sentimentali, e anche al primo vero congiungimento con Dio. Crescere e maturare significa anche avviare un processo di presa di coscienza su chi siamo in relazione a noi stessi e agli altri e questa storia è decisamente un trionfo, non pesano i singoli avvenimenti negativi sulla sua economia, resiste il trionfo della vita e di un personaggio che è riuscito a interpretare con pazienza il ruolo di protagonista.

Il mio cuore era solo mio, dovevo capirlo e smetterla di pensare di poterlo donare a chiunque se prima non me ne fossi riappropriato.

Un romanzo di formazione che racconta le emozioni del viaggio, le cadute, le conquiste, la ricerca, la pace. In questo giro di vita Rega ci rende partecipi di cosa significhi tendere alla vita, aggrapparsi, non perdere la speranza.

Un racconto estremamente scorrevole e fluido piacevole da leggere che solleva questioni di carattere universale nella vita dell´uomo e mostra una via, nella fantasia del racconto, da intraprendere per farsi un giro di vita, nonostante, col sorriso sulle labbra.



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