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Recensione di Golda ha dormito qui di Suad Amiry

Creato il 22 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

17 Flares 17 Flares × Recensione di Golda ha dormito qui di Suad AmiryGolda ha dormito quiSuad Amiry
Pubblicato daFeltrinelli
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Varia
Genere:Romanzo Storico
Pagine:
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La trama:

Una notte insonne, i pensieri che viaggiano tra ricordi e racconti. L’architetto Andoni, suo figlio Gabi, la mai doma Huda, Umm Salim. Una storia, più storie di uomini e donne sospesi tra la “vecchia” Palestina e il “moderno” Stato di Israele. Elemento comune: la casa. Casa intesa come edificio, come terra, come patria, come luogo di esistenza. La casa vista come un’amante, come un elemento di famiglia, come un rifugio, come un ‘ossessione.

“Una volta recuperate le forze e stabilizzatosi il ritmo cardiaco, Andoni era pronto per il suo appuntamento settimanale. Si inginocchiava, raddrizzava le spalle, sollevava la testa al di sopra del parapetto e dava un’ occhiata cauta dall’ altra parte. Gli bastava vederla, perché nei suoi grandi occhi blu si formassero e brillassero le lacrime”.

Nei gesti dell’architetto Andoni tutto l’amore per la propria casa, tutta l’enfasi che Suad Amiry mette in Golda ha dormito qui. Siamo in Palestina durante la guerra di indipendenza, dopo il mandato britannico. La vita di milioni di palestinesi è destinata a cambiare, radicalmente. Nasce lo Stato di Israele, nuove leggi, nuovo governo, nuove separazioni. Centinaia di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare la propria casa senza sapere se mai ci sarebbe stato un ritorno. Si va dalla passionale storia dell’architetto Andoni, innamorato della sua costruzione, che affronta la guerra pur di tornare dalla sua amata, alla storia di suo figlio Gabi che vede la sua casa trasformata in un museo ed è costretto a pagare il biglietto per ritornarci all’interno. La casa come un’ ossessione per Huda che affronta il carcere perché non riesce a starle lontana. La fuga di Umm Salim, amata suocera della scrittrice, che non perde mai la speranza.

Un racconto più che un romanzo Golda ha dormito qui, una storia (tristemente) vera e attuale. Suad Amiry la scrive con passione, con quel pizzico di (amara) ironia che la contraddistingue, con voglia di lasciare un segno, una memoria di ciò che è stato vissuto dal popolo palestinese. Un libro che si lascia leggere senza troppa fatica, forse a tratti un po’ troppo “ossessivo” e “ripetitivo”, ma credo che sia proprio questo a caratterizzarlo. Purtroppo, personalmente, credo che la questione palestinese sia argomento davvero difficile da commentare e giudicare, quindi lo stesso libro, ovviamente scritto da chi ha vissuto e sta vivendo direttamente e indirettamente questo dramma, ci offre una visione molto soggettiva di vicende realmente accadute. Suad Amiry è davvero brava a raccontarcele usando una scrittura di facile comprensione e di lettura piuttosto veloce.

Un romanzo che si colloca giusto a metà tra un giudizio negativo e positivo. Io lo consiglierei a chi cerca una testimonianza, a chi ha voglia di un affresco storico, a chi ha passione per le proprie origini. Inversamente lo sconsiglierei a chi ha semplicemente voglia di leggere una storia, a chi piace svolgere un intreccio.

Giuseppe Panfili

 



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