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Recensione di Ho visto il film di Dario Pontuale

Creato il 14 febbraio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Ho visto il film di Dario PontualeVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Dario Pontuale
Pubblicato da:Valigie Rosse
Collana:Fuoricampo
Genere:Racconti
Formato e pagine:
in offerta
Trama:

Questo libro è una raccolta di schegge sparse: diciannove recensioni di straordinari capolavori senza tempo. In poco più di cento pagine, l’autore ci guida attraverso un percorso affascinante, le cui ramificazioni si snodano dalla carta alla pellicola.


“La nostra vita è attraversata dai romanzi. Leggere, per molti di noi, significa resistere, sognare, è un antidoto alla malinconia, conforto, consolazione.”

Facciamo un gioco: immaginiamo di comporre la lista dei venti libri della nostra vita. Quei libri sempre capaci di suscitare nuove emozioni, di cui ricordiamo situazioni, ambienti e personaggi. Libri e autori cui ci sentiamo liberi di dare del tu.

Continuiamo a giocare: conosciamo le versioni cinematografiche di questi libri? Forse alcune non sono mai state realizzate, altre le avremo amate, diverse (forse tante), potrebbero essere state archiviate nel baule delle delusioni…

Anche Dario Pontuale vuole giocare con noi in Ho visto il film. Anche lui ha fatto la sua lista, decidendo però di fermarsi sulla soglia dei diciannove titoli. Non possiamo far altro che chiedergli di mostrarcela, curiosi di scoprire quanto i suoi gusti siano simili ai nostri. Inizia a farci i suoi nomi: Ernest Hemingway, Emilio Salgari, Herman Melville, Cesare Pavese, George Orwell… Lo blocchiamo. Sono nomi importanti. Per che opere li ha scelti? Lo incalziamo. Pontuale, calmo, riparte: Il vecchio e il mare, Le tigri di Mompracem… Questa volta lo interrompiamo immediatamente. I titoli non bastano, cerchiamo di più: vogliamo capire i motivi che hanno guidato le sue scelte, conoscere le circostanze che l’hanno portato a imbattersi in un determinato testo… Siamo curiosi e ingordi. Dario Pontuale non ci delude, regalandoci non semplici recensioni ma straordinari percorsi capaci di condurci fino al cuore del racconto. Lo ascoltiamo incantati, mentre ci parla del giovane Holden, solo e infreddolito tra le vie di Manhattan o del signor Meursault, in attesa di essere processato per omicidio. Non c’è tempo per lunghe digressioni: sono sufficienti poche righe e alcune citazioni per creare un legame indissolubile con quei personaggi di cui, pur sapendo ancora poco, vorremmo già sapere tutto.

Dario Pontuale vuole giocare con noi fino in fondo. Dopo averci parlato dei libri, ci consegna una breve scheda con i dati dei film: anno, regista, interpreti… tutto ciò che potrebbe esserci utile per trovare le pellicole.

A questo punto, non resta che salutarci: il nostro gioco è finito. Con un po’ di rammarico, ci rendiamo conto di esserci dimenticati di consegnare a Dario la nostra lista… peccato, sarà per la prossima volta!

Approfondimento

Oltre le diciannove recensioni, Pontuale inserisce, alla fine di Ho visto il film, una piccola appendice dedicata a due personaggi il cui valore è stato spesso disconosciuto: Franco Basaglia e Piero Ciampi. A Basaglia, psichiatra veneziano, si deve la legge 180 del 1978, con la quale furono chiusi tutti i manicomi italiani. Il livornese Ciampi, attivo fra gli anni ’60 e ’70 del Novecento, fu un grande artista, capace di comporre poesia a ritmo di musica.

Da ultimo, ma non per questo meno importanti, vanno ricordate le bellissime illustrazioni che accompagnano i capitoli del libro. Immagini che restituiscono un’idea visiva degli autori e delle loro storie, offrendoci ritratti di grande impatto e bellezza.

Mariangela Pala



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