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Recensione di Ibridi del sistema di Fabrizio Raccis

Creato il 26 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Ibridi del sistema di Fabrizio RaccisVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Fabrizio Raccis
Pubblicato da:La Gru
Collana:Scintille
Genere:Poesia
Formato e pagine:
in offerta
Trama:

Una bellissima raccolta di poesie che emergono nell'attuale panorama italiano. Fabrizio Raccis ha già alcuni libri all'attivo nella sua carriera, ma in questo in particolare ha instillato quel qualcosa in più che ci fa viaggiare.


Ibridi del sistema, Edizioni La Gru (LT) è una raccolta poetica fuori dalla norma: basta prendere in considerazione l’interessante sottotitolo, Critica poetica agli illuminati. In questa raccolta di quasi cento versi appena fresca di stampa (Marzo 2015) Fabrizio Raccis da’ una valenza diversa al metodo di versificazione tradizionale dando alla poesia una veste rivoluzionaria. Forse proprio per questo, questa innovativa casa editrice ha deciso di puntare su un libro che, diciamolo, viaggia controcorrente!

Raccis che non è nuovo al panorama editoriale con diverse pubblicazioni all’attivo, ben sette nell’arco di soli dieci anni tra poesia e narrativa, ha deciso di uscire dalla semplice silloge poetica per dare voce ad una ribellione spirituale e sopratutto individuale, contro i sistemi meccanizzati del consumismo, del potere politico e commerciale che continuano a costruire sopra le ossa dei nostri vecchi valori cataste di ibridi fumanti.

È a loro, le famose lobby di poteri occulti classificate come “Illuminati” che il poeta si rivolge mettendo in risalto il disappunto e la delusione umana davanti ad un processo di “lavaggio mentale” alla quale si è sottoposti giorno dopo giorno, davanti alla tv, tra le righe dei giornali o nella musica. Viene Messa in risalto una sofferenza comune verso il processo di globalizzazione violenta del cittadino, ma allo stesso tempo viene lasciato uno spiraglio di speranza, un richiamo al coraggio e al senso di forza di ogni essere vivente chiamato per uscire da questo stato di catalessi generale.

ARMAGEDDON

Non sono come voi
trafitto dal vostro moralismo
nuoto nudo
in questo inferno.
Non sono come voi
commetto troppi errori
e sono troppo sensibile
trafitto dai vostri proclami.
Non sono come voi
che avete tutto e subito
e vi basta schiacciare un pulsante
per mandare giù
il boccone amaro.
Non sono come voi,
io aspetto seduto
sul mio sdraio colorato
con gli occhiali da sole e la mia birra
che gli angeli suonino la carica
per questo nuovo Armageddon.

Da IBRIDI DEL SISTEMA – Fabrizio Raccis, Edizioni La Gru, 2015

“È davvero pregevole l’idea di mascherare una rivoluzione con sprazzi di pura poesia, facendola divenire un’arma a doppio taglio efficace e profonda” scrive Francesco De Luca, giornalista romano, che ha trascritto un’introduzione molto acuta sull’opera. Definendo Fabrizio Raccis un moderno Don Chisciotte della Mancia che risponde alla sua chiamata come il più classico degli eroi, in difesa dei deboli, contro i torti subiti dai grandi padroni. E dice: “[..]Ma siamo ben lontani dai romanzi picareschi, e non ci sono più avventure epiche oggi, come se non bastasse questi mulini a vento appaiono di portata colossale!

All’interno del libro non mancano diverse citazioni verso i grandi scrittori che hanno lasciato un segno indelebile nella poesia e nella letteratura contemporanea, come Charles Bukowski o Allen Ginsberg. Quest’ultimo viene citato nella poesia dal titolo “Moloch” sottotitolata “Ad Allen Ginsberg”, dove in un dialogo intimo rivolto al poeta Raccis scrive: “ Guarda Allen\ come continuano a prostrarsi\ al golem di legno\ fanno sacrifici a Moloch\ camminano fra le fiamme\ intrepidi\ e ci lasciano ancora morire\ lasciano che la miseria ci annienti.” E non solo, vi è anche una citazione al celebre Pollock, il grande pittore americano considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo astratto, con una poesia dedicata proprio alla sua arte colma di tinte forti e vive dal titolo “Un quadro di Pollock”.

LA MORTE SI FUMA I NOSTRI FIGLI

La morte si fuma i nostri figli;
ha la voce rauca, quando parla.
Butta giù qualche frase
ed io la metto per iscritto
negli spazi bianchi del foglio.
Se la ride, ogni tanto
quando qualcuno muore
in circostanze beffarde.
Il suo abito firmato
fa invidia un po’ a tutti
ma lei fa compagnia
solamente a chi si rassegna
a questo patetico sistema.
Poi ritorna dietro l’armadio
a riposare le ossa
e le ali.

Da IBRIDI DEL SISTEMA – Fabrizio Raccis, Edizioni La Gru, 2015

Ibridi del sistema è un libro che nonostante le tematiche riesce a spaziare senza divenire un monologo unico e tronco, è ben organizzato in piccole pillole e racchiude varie tematiche che lasciano diversi spunti di riflessione. Fabrizio Raccis si dipana tra “Intellettuali annoiati” e “Dannati” rendendo evidente il disagio intellettuali e culturale che stiamo vivendo proprio di recente in una delle poesie del libro intitolata “Io non ho una nazione”.

In conclusione siamo dello stesso parere di un altro giornalista, Franco Caligarsi, che ha definito questa recente fatica letteraria del Raccis, “…una raccolta fuori dal comune che sente l’esigenza di usare la Poesia come mezzo di protesta e manifesto verso i poteri forti dando così più potenza alle parole trascritte.”

About Fabrizio Raccis

Fabrizio Raccis Nasce a Cagliari classe 1983, Inizia a scrivere poesia e racconti fin da piccolo, mostrando interesse per la letteratura dai primi anni scolastici.
A soli 14 anni inizia a Collaborare con alcune riviste come e altre testate recensendo libri di autori esordienti e non. Dal 2006 ha ridato vita ad una rubrica di poesia contemporanea “poètes maudits”(in onore dei celebri poeti francesi) pubblicando spesso alcuni saggi e testi poetici oltre che su riviste cartacee in blog come: raccischannel.blogspot.it e Deadofpoets.blogspot.it.




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