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Recensione di Il mio nome é nessuno – Il ritorno, di Valerio Massimo Manfredi

Da Leggere A Colori @leggereacolori
coverValerio Massimo Manfredi è un autore molto poliedrico, capace di accostarsi alla psicologia dei personaggi e modellarla secondo la propria lente d’osservazione.  Non è difficile accostarsi alla parte “umana” dei grandi eroi mitologici quando si legge un suo romanzo. Dopo Alexandros e il sogno di conquistare il mondo, e Diomede, tradito dai suoi cari, ci ritroviamo alla prese con Odisseo, re di Itaca, il cui solo desiderio è di tornare a casa. L’eroe che ha espugnato troia col geniale trucco del cavallo di legno, attirerà su di sé l’ira di Poseidon, spietato Dio del mare. Si apre così la seconda parte dell’opera omerica in chiave moderna, in cui Nessuno, così si definisce Ulisse, “cos’altro è un uomo da troppi anni senza patria né affetti?” Si appresta al ritorno. Il mio nome é nessuno Il ritorno, di Valerio Massimo ManfrediInutile dire che tutta l’opera gravita attorno al personaggio di Odisseo. Particolarmente belle sono le riflessioni in cui mette a confronto la vita durante la guerra e la dolcezza dell’uomo- marito e padre. Spesso capita di fermarsi al primo ruolo, cristallizzando un personaggio a un solo modo di essere, ma c’è di più, ed è qui che si scopre l’abilità di un autore, quando riesce a trasportare con carisma tutte le varie sfaccettature che appartengono a una figura narrativa. Se ci pensiamo bene, la storia dell’Odissea è quella di ognuno di noi, sperduti alla ricerca di un posto dove sentirsi a casa, bè certamente non andiamo all’assalto di città, la nostra g Continua a leggere

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