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Recensione di L’ incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puértolas

Creato il 28 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

18 Flares 18 Flares × Recensione di L’ incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain PuértolasL' incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio IkeaRomain Puértolas
Pubblicato daEinaudi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Supercoralli
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

Ajatashatru era famoso in tutto il Rajasthan perché ingoiava spade retrattili, mangiava schegge di vetro fatte di zucchero dietetico, si piantava nelle braccia aghi truccati, e per una sfilza di altri numeri di cui era il solo, a parte i suoi cugini, a conoscere il segreto e che, per ammaliare le folle, amava definire "poteri magici".

L’ incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea (Einaudi, 2014), opera d’esordio dello scrittore di origini francoispaniche, classe 1975, Romain Puértolas, è la storia di un viaggio che, passando per Francia, Gran Bretagna, Spagna, Italia e Libia, diventa interiore e porta alla redenzione. Ajatashatru Lavash Patel è un indiano che vive di espedienti, proclamandosi fachiro. È descritto sulla quarantina, alto, secco e nodoso come un albero, con il viso olivastro e grandi baffi. Incurante di truffare il prossimo, cade preda di un assurdo capriccio di onnipotenza, e si fa pagare dai suoi adepti un biglietto aereo per Parigi. Deve recarsi all’Ikea, non presente in India, per aderire ad una promozione molto vantaggiosa, ovvero l’acquisto di un nuovo letto di chiodi, sul quale tutti credono che dorma, alla modica cifra di 99,99 euro.

Partito senza soldi, con un abito di seta lucido e il suo turbante migliore, ha in tasca una banconota falsa da 100 euro, stampata solo da un lato. Giunto all’aeroporto Charles de Gaulle, rimane vittima di un taxista gitano, Gustave, che intende truffarlo, chiedendogli più soldi del dovuto, ma che in realtà rimane, a sua volta, truffato dal fachiro stesso. Ajatashatru è incantato dal megastore svedese e, a causa di un contrattempo sulla consegna del letto, decide di passare lì la notte, fra i comodi letti, facendo anche un spuntino passando per il reparto ristorante. Nella notte però, il direttore e alcuni commessi fanno irruzione all’Ikea per sistemare alcune spedizioni e mandano in fumo i suoi piani. Al fachiro non rimane che nascondersi per evitare di essere individuato, ignaro del fatto che ci siano delle telecamere che lo hanno già ripreso. Entra in una armadio che viene subito imballato, posto all’interno di una cassa e trasferito su un camion. Direzione Inghilterra.

Da qui ha inizio tutta una serie di avventure rocambolesche e surreali, che lo porteranno a fare la conoscenza di persone che, con le loro storie, lo faranno riflettere, riportandolo sulla retta via. Verrà a contatto con la triste realtà dei clandestini e delle loro condizioni precarie; con la vita degli emigrati e le loro situazioni disumane pur di portare a casa qualche soldo per la propria famiglia, come nel caso del nigeriano Wiraj.

“Il fachiro non pianse come un vitello (sacro), ma una greve cappa di piombo era comunque caduta sulle sue fragili spalle. Un po’ come se si fosse trovato non dentro l’armadio, ma sotto, schiacciato dal peso delle rivelazioni, dei rimorsi, di quella vita che a volte poteva mostrarsi così dura e ingiusta”.

Molte saranno le persone che lo aiuteranno, credendo nella sua buona fede e dandogli fiducia. Dalla francesina Marie, conosciuta all’Ikea, che scoprirà di pensare un po’ troppo spesso; alla diva del cinema Sophie Marciò, che lo aiuterà a realizzare il suo sogno, e tanti altri, per i quali vale la pena cambiare, diventare un uomo nuovo ed iniziare a fare del bene. Ajatashatru, dopo avere rischiaro varie volte la vita, decide di dare l’addio al fachiro imbroglione e di intraprendere un’attività che lo ha sempre appassionato, quella di scrittore.

L’ incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea è un romanzo ironico e ben scritto, che mette a confronto con la realtà tragica di chi è nato “dalla parte sbagliata del mare”. Una favola moderna che ci ricorda che al mondo, fortunatamente, esiste ancora la generosità del cuore umano.



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