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Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil GaimanVoto:

Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil GaimanInformazioni sul libro

Titolo: L'oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Pubblicato da: Mondadori nel 2013

Formato e pagine: Brossura, Pagine 191

Social: Il libro su Goodreads

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Trama:

"La verità è che gli adulti non esistono. Non ce n'è nemmeno uno in tutto il mondo. Son tutti bambini racchiusi in un corpo d'adulto, come libri per bambini nascosti dentro lunghi e barbosi libri per i grandi, di quelli senza disegni e senza dialoghi".

In questa citazione vi è custodito il sunto del libro. Ovvero se si vuole e/o si deve (??) dare un senso quasi razionale ad un racconto fantasy dove per definizione gli elementi fantastici non possono ne devono essere spiegati in maniera scientifica, lo definirò un romanzo di formazione, per certi versi autobiografico, dove universi paralleli, personaggi quasi reali e umani come il bambino di sette anni e la sua famiglia e le tre donne/fattucchiere Hempstock -figure principali- si affiancano a creature fantascientifiche per far venir alla luce una profonda e commovente allegoria della crescita. C'era un casolare, uno stagno, un cercatore di opali. La lettura ne vale la pena: una fiaba rock... tutt'altro che un libro lento...per dirla alla Molleggiato!

Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Credo non sia un caso che L'Oceano in fondo al sentiero sia stato pubblicato dalla Mondadori nella collana Strade Blu che si definisce " la scrittura come un'avventura che vi porterà lontani dalle autostrade dell'ovvio". Infatti di scontato in questo romanzo vi è poco.

Inizia con un funerale, probabilmente di un parente prossimo- e qua nelle mie orecchie già sentivo la suonata delle tre campane e mi pregustavo una tragedia - e il ritorno nel Sussex (Inghilterra) del protagonista che non a caso è dov'è cresciuto Neil Gaiman. Fino a qua niente di nuovo, mi aspetto convenevoli, ricordi del passato, tanta moralità, malinconia ed accettazione.

Ma qualcosa non mi batte. Già dai primissimi capitoli i conti non tornano: uno stagno viene epitetato come un mare o addirittura un oceano; le donne che incontra l'uomo sono immutate nonostante siano passati più di trent'anni; da un taglio del piede effluisce un creatura malefica... allora l'atmosfera si fa sempre più irreale e chimerica. Ahhh sto avvicinandomi ad uno scritto di Gaiman, celeberrimo sceneggiatore della Saga The Sandman,75 Albi di fumetti science fiction sul suo palmarès. Allora via razionalità ed entro in un mondo che non mi appartiene: l'universo onirico dove zecche, cerchi d'erba magica da considerarsi come tane ed invalicabili da esseri maligni, uccelli rapaci simili ad Arpie ne fanno da padroni. Ma mi lascio trasportare volentieri da flashback e come un'adolescente sento l'energia dell'avventura impossessarsi di me e mi sconnetto. Ma dura poco, perché- per citare una frase del romanzo " gli adulti seguono le strade maestre e i percorsi stabiliti, mentre i bambini usano vie traverse e sentieri nascosti ".

Rientro nel mio raziocino di " signora di mezza età" che non si accontenta di leggere e farsi inciucciare da superficialità e vado nel significato recondito: insomma mi lascio attraversare dal campo emotivo generato dalla storia. Trovo metafore di apparenza che si oppone alla sostanza, avidità che alla fine si traduce in infelicità, potere che con astuzia e cultura si aggira, sacrificio per il quale ne è valsa la pena. Beh uso di proposito questa terminologia figurata: ho messo troppa carne sul fuoco? No! In questo romanzo ci son tante riflessioni da fare ed ho compreso com'è duro dimenticare e quanta fatica costa la crescita ed il cambiamento ma soprattutto come i libri e la fantasia possano in certe circostanze aiutare ad evadere dalla realtà per rielaborare esperienze tragiche. Sono andata oltre le parole di "L'Oceano in fondo al sentiero",ma, e mi limito a citare ," ogni persona interpreta a modo suo, perché ha diverse esperienze, diversi vissuti. Prendi due persone a caso, li metti vicini e scopri magari che sono lontani come continenti su quello che può significare una cosa", per cui è un interpretazione soggettiva. Quanto? Spetta a voi giudicarlo e parafrasando nientepopopodimeno che Dante " ai lettori- posteri l'ardua sentenza ".

Neil Gaiman

Recensione di L’oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Nato in Inghilterra nel 1960, vive negli Stati Uniti. È un artista dalle molte facce: giornalista legato al mondo del rock, autore di raffinati graphic novel come quelli della serie 'The Sandman', sceneggiatore televisivo e scrittore tra i migliori della sua generazione. Ha ricevuto numerosi premi: tra i più importanti, la Newbery e la Carnegie Medal per Il figlio del cimitero e l'Hugo Award per il romanzo American Gods. Ha scritto numerosi racconti e romanzi per ragazzi di grande successo.

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