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Recensione di Nemmeno in paradiso di Chelsey Philpot

Creato il 17 giugno 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Nemmeno in paradiso di Chelsey PhilpotVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Chelsey Philpot
Pubblicato da:De Agostini
Collana:Le gemme
Genere:Gialli
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Charlotte Ryder è una giovane studentessa del St.Anne, ha il suo gruppo di amiche e una vita tranquilla. Quando però Julia Buchanan entra nella sua vita, tutto cambia e Chalotte si ritrova catapultata in un mondo del tutto nuovo ai suoi occhi.


Charlotte Ryder è la classica ragazza per bene, che prende voti alti a scuola, che ha una spiccata vena artistica e molte amicizie createsi al college che frequenta. Charlotte conosce di nome Julia Buchanan, grazie alla fama che ha al St. Anne, ma non ci ha mai parlato.

Nemmeno in paradiso si apre con un prologo nel quale Charlotte svela il fascino che Julia e la sua famiglia provocano su di lei. L’incontro con Julia è abbastanza casuale: dopo il coprifuoco Julia è fuori dalla finestra di Charlotte, ubriaca, e la nostra brava ragazza la ospita nella sua stanza. Da qui si comincia a intuire il carattere di Julia: è una ragazza molto morbosa nei confronti delle persone che la circondano ed è sempre in cerca di nuove avventure. Charlotte viene risucchiata dalla personalità di Julia in un rapporto che sembra quasi d’amore e abbandona poi tutte le sue amicizie per dedicarsi solo a Julia. Charlotte viene a conoscenza della morte, avvenuta qualche anno prima, di Gus, la sorella di Julia. Quest’ultima è ancora molto scossa così come anche il resto della sua famiglia. Charlotte passa tutto il suo tempo libero con la nuova amica. La famiglia di lei è così affascinante che Charlotte non riesce ad abbandonarli. Sarà un incidente provocato da Julia a cambiare completamente le cose.

Nemmeno in paradiso è un libro che sottolinea come una persona può cambiare la vita di un’altra e come è facile essere attratti dai luccichii lasciando in disparte la normale vita monotona con gli amici di sempre. Il carattere di Charlotte è molto debole, infatti nel libro sembra un’alga che si fa trasportare dalle correnti marine di Julia. Mi trasmette la solita morale che si cela dietro ogni libro: “mai giudicare un libro dalla copertina”, perché ciò che sembra favoloso può anche non esserlo. Julia sembra una villa abbandonata, fuori affascinante e stupenda ma piena di segreti e ricordi che non vogliono essere svelati.
Il libro si apre con Charlotte che decide di raccontare la storia che ha vissuto, un po’ come Il fu Mattia Pascal di Pirandello. I sentimenti che Charlotte prova nei confronti di Julia sono evidenti, ma quelli di Julia balzano sicuramente più all’occhio.
Pur essendo Nemmeno in paradiso un libro di genere young adults, non è però incentrato molto su una storia d’amore, ma su quella di una grande amicizia.

Approfondimento

Di Nemmeno in paradiso mi è piaciuto il fatto che sia stato scritto in maniera molto fluida, senza scene superflue, passando da un evento importante all’altro. Personalmente mi aspettavo qualcosa in più, avendolo visto elogiato in molti siti: la storia mi sembra piuttosto banale. I personaggi non sono caratterizzati in maniera molto evidente; la famiglia Buchanan ha un segreto, ma quale famiglia non ne ha almeno uno?
L’amicizia, l’amore e i segreti sono ben equilibrati e lasciano il libro molto scorrevole e leggero, anche grazie alla linearità della storia: non vi sono infatti più storie che si intrecciano contemporaneamente.
Consiglio questo libro alle persone che non hanno tempo o voglia di impegnarsi in un giallo o un thriller ma vorrebbero comunque svagarsi e trovare una storia intrigante, ma dal gusto dolce.

Alice Paris

About Chelsey Philpot

Chelsey Philipot è cresciuta in una fattoria del New Hampshire e ha lavorato come editor e giornalista. Ha scritto per il «New York Times», il «Boston Globe» e numerose altre testate. È un’appassionata di libri e ama andare a caccia di librerie e musei. Quando non scrive, insegna alla Boston University.

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