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Recensione di Ragazze di campagna di Edna O’Brien

Creato il 28 agosto 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

17 Flares 17 Flares × Recensione di Ragazze di campagna di Edna O’BrienRagazze di campagnaEdna O’Brien
Pubblicato daElliot
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Scatti
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

Romanzo amaro e triste, toccante e ironico, rappresenta un fervido ritratto di una generazione in fermento attraversata da grandi cambiamenti, dal voler andare oltre ciò a cui si è abituati e rassegnati, ma anche da tragiche contraddizioni.

Ragazze di campagna è un libro autobiografico ed è il primo capitolo di una trilogia che comprende “La ragazza sola” e “Ragazze nella felicità coniugale”. Pubblicato per la prima volta nel 1960, suscitò fortissime reazioni di condanna (per la sua esposizione troppo esplicita riguardo la sessualità) a tal punto che il libro fu bruciato e messo all’indice poiché le donne protagoniste del libro tentano di rivendicare i propri diritti di poter vivere e parlare liberamente, ponendosi (secondo la cattolicissima Irlanda del 900’)come cattivo esempio per le donne dell’epoca. il romanzo di Edna O’Brien sa ancora stupire per la freschezza, sincerità e spontaneità della storia. Infatti la scrittrice aveva vent’anni quando scrisse il libro -in soli tre mesi- e non pensava minimamente di creare quello scandalo così forte. L’ambientazione corrisponde a quella in cui è cresciuta la O’Brien e cioè una cupa e chiusa Irlanda cattolicissima del metà Novecento. La protagonista del romanzo è la romantica e introversa Caithleen, cresciuta in un piccolo villaggio della campagna irlandese con una madre affettuosa e presente ed un padre assiduo bevitore, violento e assente.

La sua migliore amica è la trasgressiva e spudorata Baba, una ragazza totalmente opposta alla protagonista che spesso, in varie vicende della storia, non perde occasione per manipolarla e prendersi gioco dell’ingenua Caithleen . Dopo la morte della madre in un tragico incidente, unica figura affettiva importante per Caithleen, essa va a vivere a casa di Baba fino alla partenza per il collegio di suore in cui le due ragazze dovranno recarsi in seguito all’ottenimento di una borsa di studio. Ma in quel luogo, insofferenti alle rigidissime regole delle suore, riescono a trovare un pretesto per farsi espellere e fuggire in preda al brivido dell’avventura, sino a Dublino in cerca di fortuna, convinte di poter conquistare il mondo e in cerca di quella vita che la campagna irlandese non poteva di certo offrire. “Eravamo giovani e belle, o almeno eravamo convinte di esserlo”.

Le loro strade presto si divideranno e la vita le metterà davanti a nuove dure prove. Romanzo amaro e triste, toccante e ironico, rappresenta un fervido ritratto di una generazione in fermento attraversata da grandi cambiamenti, dal voler andare oltre ciò a cui si è abituati e rassegnati, ma anche da tragiche contraddizioni. Infatti le protagoniste di “Ragazze di campagna” non riescono ad accontentarsi o delle regole imposte da una società fin troppo chiusa e bigotta e cercano una via di fuga dalla campagna per evadere verso la grande città dovendo poi affrontare da sole le difficoltà quotidiane. Un romanzo interessante, un romanzo di formazione che ha coinvolto tutto il mondo, un ritratto di una società non molto lontana dai nostri giorni, una lettura piacevole e veloce. Dedicato anche a chi ama l’Irlanda, l’isola verde, grazie a delle magnifiche e dettagliate descrizioni del paesaggio, dei profumi e delle atmosfere che denota uno sguardo attento e minuzioso verso le piccole cose.

Un libro che non parla solo di un’amicizia o del primo amore, ma di tutte noi, dei timori, delle incertezze, dei sogni e di quella irrefrenabile voglia di scoprire cosa c’è oltre che ognuna di noi almeno una volta ha vissuto.

Valentina Pitzanti

 



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