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Recensione di 'Sangue Ribelle' di Alessio Banini

Creato il 02 ottobre 2014 da Francesca Ghiribelli @fraghi88
Recensione di 'Sangue Ribelle' di Alessio Banini

 

Titolo: Sangue ribelle

Autore: Alessio Banini

Genere: fantasy, dark

Editore: Plesio

Collana: Aurendor

Pagine: 212

Anno di pubblicazione: 2011

Prezzo di copertina: €13,50

ISBN: 9788890646232

Formato: brossura


Citazione dal libro

“Nulla si crea o si distrugge, tutto si trasforma. Un cadavere diventa polvere, e si disperde nel vento. L’acqua evapora, e torna in cielo per formare la pioggia. Tutto ha un prezzo, persino la magia. Il dolore è parte della vita, così come il piacere: questa è la lezione che ho appreso all’Accademia, questa è la lezione che ho appreso dagli antecessor. Per affrontare veramente il cambiamento, c’è bisogno del sacrificio più grande.”


TRAMA – Sangue Ribelle è ambientato in un mondo vessato da un Impero dominante, che ha imposto la sua cultura e la sua religione su ogni provincia. Il romanzo si snoda attorno a tre distinte ribellioni, le cui trame s’intrecciano fino a un comune epilogo.

Un capo tribù che cerca di portare in salvo la sua gente, un membro della nobiltà che lotta affinché la storia e le tradizioni delle sue terre non vengano cancellati, e, infine, un non-morto (o presunto tale), che si unisce alla causa della Regina degli Stracci, la signora di un esercito di ombre, intenzionata a muovere guerra all’Impero e a tutti i viventi.

La sorte comune di queste vicende, porterà alla luce una dura realtà. Una storia cruda, reale e ben orchestrata, che metterà a nudo i lati più oscuri della razza umana.


L’AUTORE - Alessio Banini, nato nel 1983 nella provincia di Siena, vive una vita modesta nei pressi di Montepulciano. Laureato in antropologia, sfrutta le tematiche della sua formazione accademica per arricchire le sue opere. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo di narrativa fantastica, La razza maledetta (0111 Edizioni).

RECENSIONE


A dir la verità, all'inizio mi ero quasi messa la mano sul cuore e stavo rinunciando a leggere questo libro, ma non perché fosse noioso o poco scorrevole, ma perché essendo una lettrice ancora poco ferrata nel genere fantasy, ero un attimo in difficoltà a districarmi in una trama così ben congeniata e veramente ben sviluppata.

Premetto che chi cerca un romanzo tradizionalmente fantasy e una semplice lettura di elfi,fate o quant'altro, non è adatto a questo tipo di libro, ma visto che anche la sottoscritta si era già un po' annoiata a trovare i soliti e quasi scontati sviluppi di un romanzo fantasioso, ha trovato in questo genere di lettura qualcosa di diverso, quasi un'idea impensabile per la creazione di un fantasy che nella sua violenta e cruenta distopia ci avvicina così tanto alla realtà dei fatti della vita, molto più che di un romanzo contemporaneo veramente ambientato ai nostri tempi.

Molto spesso nell'ambito di un fantasy c'è sempre una sorta di Prescelto che lotta in mezzo al bene e al male e nella maggior parte si arriva ad una conclusione positiva, dove quasi sempre il bene vince su tutto.

Qui troviamo una sorta di cornice davvero particolare che fa da sfondo al romanzo, si pensa sempre che la trama sia essenziale e più importante di qualsiasi altra cosa per uno scrittore, invece in questo caso è lo sfondo a diventare il vero protagonista delle vicende di ogni personaggio.

E ciò che fuorvia il lettore è proprio la diversità della storia in se stessa che non distingue sempre in maniera chiara il bene dal male, creando una sorta di crisi di coscienza del lettore, che alla fine non può far altro che arrivare alla fine del libro per scoprire la vera essenza di questa opera.

Tre voci narranti ognuna di loro raccontata con gli occhi del protagonista del capitolo: la storia dell'ex sensale Elifas Levi, l'anima di un non-morto che sembra quasi essersi scordato della sua vita passata intorno ai piaceri e ai lussi dell'Accademia sensale, ma che all'improvviso ritrova il proprio sangue corrotto dall'arrivo della Regina degli Stracci. Quest'ultima sarà una figura misteriosa, nominata anche Morso dell'Oscurità attorniata da infinite Ombre al suo macabro servizio.

Anche qui si nota quanta creatività ci sia stata nel voler creare personaggi fantasy così distanti dal solito stereotipo letterario, mentre al seguito di questi due personaggi verrà poi inserito quello di Aisha, una bambina sensale che si ritrova prescelta dalla Regina degli Stracci per riuscire a portare avanti il suo terrificante piano di vendetta.

Se Levi non riesce a comprendere la vera natura della Regina degli Stracci e il suo vero scopo, dall'altra ci sono due personaggi che hanno ben chiari i propri scopi.

Naven, il Custode, e quindi capo della Tribù Antecessor, che decide dopo tanto tempo di silenzio e sopportazione di ribellarsi al potere dell'Impero e lottare per la propria rinascita e sopravvivenza.

Gli Antecessor sono una sorta di popolazione primitiva dedita alla caccia e alle attività più umili, ricca di individui possenti e tatuati, i quali sono considerati come bestie dagli Imperiali.

Nessuno di loro potrà mai essere comparato ad un umano.

Lo scopo di Naven è quello di fuggire a malincuore dalla propria terra e rischiare di intraprendere un viaggio pericoloso, attraverso il quale la vita della sua cara tribù potrebbe finire per sempre.

Uno dei suoi obiettivi è riuscire, nonostante tale sacrificio possa andare contro al volere delle sacre divinità dei Lasi, di raggiungere l'Ay e accettare di mischiare la loro Razza con quella di una tribù che abita nella parte più orientale del villaggio.

Rischiare il tutto, facendo il sacrificio più grande, anche quello di andare contro il loro Dio Golan e mischiarsi ad una tribù di sconosciuti, pur di salvare la propria discendenza e il proprio sangue.


L'ultimo punto di vista sarà Steven Shillar, un nobile che si vedrà derubato delle proprie terre dall'Impero di cui lui stesso fa parte. Ma il vero colpo di scena verrà rappresentato dal suo fratello minore Gordon, il quale alla fine della storia ci farà comprendere la sua essenziale importanza nella trama.


Come si può vedere Banini non tralascia niente, e arrivando sino alla fine non lascia niente di inspiegato o insensato.

Una dimensione narrante fine a se stessa che ci porta ancora una volta a riflettere attraverso un'ambientazione differente, a come gli Antecessor (come molte popolazioni nella storia dei tempi), sia soggiogata al volere dell'Impero.

Un Impero pervaso dalle anime di sensali ricchi e affascinati soltanto da una vita superficiale e dedita ai piaceri più dissoluti.

L'autore ci fa capire quanto l'importanza del Sangue e della propria discendenza sia necessaria e che sia ancora oggi uno dei pochi valori da custodire preziosamente: l'unico vero motivo per lottare veramente.

E scoprire solo alla fine quanto in una storia così cruenta, rocambolesca e violenta possa esserci molto più amore che in una trama romantica.

Il sapore della vendetta gustato freddo a causa sempre di un sentimento che si sovrappone all'amore, quindi ciò che fa muovere da milioni di anni il mondo.

Conferisco al libro quattro stelle, e confido di sentir parlare ancora molto di questo autore così in gamba!

Una lettura consigliata a chi vuole rimanere positivamente stupito da un fantasy!


Francesca Ghiribelli.

 

Recensione di 'Sangue Ribelle' di Alessio Banini

 


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