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Recensione di Senza arte né parte. La comicità italiana che finalmente non annoia

Creato il 12 marzo 2012 da Sabato83

RECENSIONE Finalmente, un film comico che riesce a non basare tutte sulle solite battute sentite e risentite, e che sopra tutto non basa tutto sul sesso, sulle corna e tradimenti vari. Una storia che in fondo racconta ciò che tanti pensiamo, ma che nessuno si è mai permesso di attuare. Ottime interpretazioni per una trama leggera, in parte nuova, ma divertente. Insomma, un film che nel suo genere consiglio a tutti.

Senza Arte Né Parte
TRAMA Il pastificio di Alfonso Tammaro, impresario arrogante e senza scrupoli, chiude i battenti davanti ai suoi operai per spalancarli su una fabbrica meccanizzata e all’avanguardia. Enzo, Carmine e Bandula, colleghi e amici accomunati dal licenziamento e dallo stesso destino precario, si concedono una rappresaglia a suon di musica. Dopo un’improduttiva ricerca di lavoro, i tre operai vengono reclutati dallo stesso Tammaro come custodi di una preziosa collezione di opere d’arte contemporanea. Consigliato dalla bionda consulente finanziaria, Tammaro ha deciso di investire sull’arte per ‘arrotondare’ e godere senza danno delle grazie della donna. Sconcertati dal valore delle opere di cui non comprendono il credito e per cui collezionisti privati sono disposti a spendere cifre da capogiro, Enzo, Carmine e Bandula decidono che le possono fare anche loro. Avviato il processo di falsificazione, finiranno presto in un gioco più grande di loro che li condurrà all’asta di una prestigiosa galleria romana.

NAZIONE Italia

ANNO 2011

GENERE Commedia

REGIA Giovanni Albanese


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