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Recensione di Su ali d’aquila di Flavia Basile Giacomini

Creato il 24 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

81 Flares 81 Flares × Recensione di Su ali d’aquila di Flavia Basile GiacominiSu ali d'aquilaFlavia Basile Giacomini
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Data pubblicazione in Italia:
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Genere:Sentimentale
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La trama:

Rebecca iniziata l’università con l’aiuto del suo fidanzato e dei suoi amici aveva superato il suo mal di vivere recuperando un equilibrio che le infondeva sicurezza e tranquillità. Quando Gregory si insinuerà nella sua vita e nei suoi pensieri, lei cercherà di contrastare le forti emozioni che quell’invasione le provoca. Tutte le sue certezze iniziano a sgretolarsi lasciandola sola e intimorita di fronte alla passione che si scatena tra loro.

Non fatevi ingannare dalle prime pagine di Su ali d’aquila. L’inizio di un grande amore tra la giovane studentessa Rebecca e il promettente e affascinante chirurgo Geremy potrebbe farvi pensare a un leggero romance, magari condito con un del piccante erotismo. Reb, cresciuta nell’ambiguità del rapporto dei suoi genitori, soffre di autolesionismo. Genitori che si amano profondamente, ma vivono separati, il padre con la sua famiglia ufficiale, moglie e due figli; la madre con lei, figlia illegittima, frutto di quell’amore proibito. Suo padre è un politico di potere che le dedica poche ore la settimana, ma, pur essendo un padre “a tempo” e malgrado l’abbia tenuta nascosta dalla sua vita pubblica, ha creato con lei un rapporto molto affettuoso; l’ama e coccola come una regina, senza farle mancare niente. Al contrario invece con sua madre, con cui è cresciuta e vive, non ha alcuna confidenza e non riceve nessun sostegno, troppo rigida a mantenere il suo ruolo di amante devota ed educatrice esemplare perché coltivi un sentimento amichevole, tra loro non c’è complicità, solo astio.

Il bel dottore entra in scena avvicinandola nell’insospettabile piscina. Di tredici anni più grande, l’uomo dei sogni, bello, raffinato, gentile, premuroso, la corteggia con abilità inducendola a lasciare il suo fidanzato, quel bravo ragazzo che le era rimasto con complicità e tenerezza accanto negli ultimi due anni. Fidati le diceva Gregory quando catturava perplessità e diffidenza sul viso di Rebecca, che non riusciva a capacitarsi perché un uomo esperto e affermato desiderasse proprio lei. Fidati si ripeteva Rebecca, per convincersi che quello era l’amore, un sentimento che la spaventava tanto era grande e profondo, e che non sentiva di meritare. Da subito però si colgono le tracce che qualcosa di oscuro trama nella loro vita. Segni premonitori, ombre fuggevoli, strani serpenti attirano l’attenzione e iniettano una dose di suspance fino ad arrivare alla seconda parte del libro, quando compare l’inquietante figura di Lilith. E’ come un pugno nello stomaco e si resta senza fiato fino alla fine del romanzo. Si segue la vicenda annichiliti in un angolo pregando per loro insieme agli angeli. Arrivi a fine pagina con il cuore che pulsa in gola come aver corso in salita, desiderando di poter entrare in quelle righe per incitare Reb a perseguire con coraggio la sua battaglia, a riprendersi ciò che è suo.

Un lungo viaggio per tornare a vivere, che transita lungo la strada del tradimento, della disperazione, della discesa all’inferno, fino a risollevarsi per combattere il nemico, descritto con un’intensità coinvolgente che ti rimane dentro e ti esorta a rileggerlo dall’inizio. E’ la voce di Reb che narra gli eventi e la scrupolosa scrittura dell’autrice traccia in maniera approfondita la parte emotiva con parole che nella loro semplicità toccano il profondo dell’animo. Su ali d’aquila è imperniato molto sull’aspetto psicologico e nella seconda parte scorre su due binari: quello mistico, dove ci rifugiamo a invocare un intervento divino quando le nostre paure diventano troppo grandi, e quello più razionale, con un pericoloso intrigo sapientemente orchestrato. E’ forte e travolgente, un romanzo che ti entra sottopelle e vivi intensamente. Un riconoscimento particolare a Flavia Basile Giacomini che con abile maestria nel prologo anticipa la loro possibile riunione alla quale si resta ancorati per proseguire la lettura e cercare la verità. E alla fine ti chiedi quanto dev’essere profondo un legame tra due persone per superare quel terribile incubo che si è abbattuto su di loro e rifletti su quante volte ci arrendiamo perché non troviamo la grinta necessaria per unire l’amore al perdono.

Anthea



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