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Recensione di Superwoobinda di Aldo Nove

Creato il 29 agosto 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Superwoobinda di Aldo NoveVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Aldo Nove
Pubblicato da:Einaudi
Collana:Stile libero
Genere:Racconti
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta

Tanti personaggi, tanti racconti e un fil rouge: la televisione. Sono gli anni ’90, l’era del consumismo e della pubblicità; ogni cosa è un marchio, ogni cosa è superflua ma apparentemente necessaria. Aldo Nove racconta la società che lo circonda dalle caratteristiche condannabili ma ampiamente diffuse.


Superwoobinda è una raccolta di racconti differenti tra loro, nei quali ritroviamo molti personaggi, uno diverso per ogni racconto. Uomini, donne, bambini, ragazzi degli anni Novanta ma anche Aldo Nove stesso, che è presente come protagonista in alcuni racconti. Ogni personaggio all’inizio del racconto si presenta citando il proprio nome, talvolta l’età e il segno zodiacale dopodiché narra la vicenda. Le storie raccontano non sono legate l’une alle altre, hanno tutte un inizio e una fine che si svolgono in quelle poche pagine in cui avviene la narrazione. C’è però un filo conduttore, che unisce tutte le diverse personalità e situazioni raccontate in Superwoobinda: la televisione, il mezzo di comunicazione più usato dalla massa e il media più potente per la persuasione.

Pubblicità, programmi televisivi, film e personaggi celebri influenzano quotidianamente milioni di telespettatori attraverso il piccolo schermo. Aldo Nove mostra come i protagonisti abbiano un rapporto innaturale e morboso con la televisione, celando una “denuncia” contro la società del tempo sempre più legata al consumo.

Inoltre, dalle vicende raccontate dai suoi personaggi, emerge anche una forte componente perversa e crudele stimolata dall’ampia diffusione della pornografia, sempre attraverso il canale televisivo. È l’ascesa del consumismo misto al sesso “venduti” al telespettatore con la propagazione di oggetti, pellicole e trasmissioni, a cui ogni personaggio dà una propria interpretazione che ritroviamo pagina dopo pagina.

Approfondimento

Superwoobinda non mi è piaciuto, poiché l’ho trovato privo di una trama interessante e soprattutto il modo in cui Aldo Nove lascia parlare i personaggi non crea particolare curiosità o immedesimazione. Lo stile della narrazione è piuttosto semplice, senza troppe pretese e senza una sintassi complicata. Il tono con cui i personaggi si esprimono è a tratti irriverente ma sempre molto allegro, e rende la lettura a suo modo piacevole e scorrevole senza essere pesante, anche se Nove fa ampio uso di un linguaggio piuttosto esplicito che cade spesso nel volgare e nel trash.

Non c’è possibilità di creare un legame con questi personaggi perché non sono raccontati in maniera dettagliata, tutt’altro: sono nominati superficialmente senza l’aggiunta di qualcosa caratterizzante o particolare. Non emergono, insomma, delle vere e proprie personalità ma quel poco che viene mostrato riconduce soprattutto alla sfera sessuale e perversa dei soggetti.

Delle sequenze macabre si susseguono all’interno di alcuni racconti creando un senso di disgusto durante la lettura, in aggiunta a scene di carattere sessuale che vengono descritte senza filtri. Tutto è esagerato e a tratti paradossale, ed è attraverso questo aspetto che viene fuori la natura del libro.

In molti racconti le vicende narrate sono portate all’esagerazione tanto da risultare assurde e poco piacevoli se non addirittura per nulla credibili, anche se la scelta di enfatizzare e portare all’estremo determinate situazioni pervade un po’ l’intero libro, solo che in alcuni racconti si nota come l’autore l’abbia resa più marcata.

Superwoobinda è comunque una lettura veloce da portare a termine, grazie alla brevità dei suoi racconti, però la mancanza di una trama originale e lineare, dato che ogni racconto è un capitolo a sé e non c’è continuità nelle vicende, la rende poco stimolante e priva di aspettative.

Nel complesso comunque il focus dell’intero libro risulta evidente: l’intento di Nove di mostrare una società legata al consumismo, alla morbosità e la forte influenza che la televisione esercita sulle persone è sicuramente riuscito.

Claudia Capone

About Aldo Nove

Pseudonimo di Antonio Centanin (Viggiù, 12 luglio 1967), è uno scrittore e poeta italiano. Lo pseudonimo trae origine da una frase, ALDO DICE 26 X 1, presente nel telegramma diffuso dal Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia (CLNAI) nell’aprile del 1945 per comunicare il giorno (26) e l’ora (1 di notte) in cui dare inizio all’insurrezione dei partigiani a Torino nella guerra di liberazione dall’occupazione nazista. Aldo è appunto il nome presente nel messaggio mentre Nove è dato dalla somma delle tre cifre 2, 6 e 1.

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