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Recensione di Uno strano luogo per morire di Derek B. Miller

Creato il 01 gennaio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Derek B. Miller
Pubblicato: Neri Pozza
Collana:I Neri
Genere: Thriller
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: five-stars


Sheldon Horowitz. È americano. Ebreo. Ha ottantadue anni. È un vedovo in pensione, impaziente e impertinente. È malato di Alzheimer. È un ex marine, è stato un tiratore scelto in Corea e mastro orologiaio. La notizia della gravidanza della nipote gli fa fare le valigie e lo fa salire sul primo aereo per raggiungerla.

«Cosa ci verrei a fare? Sono americano. Ebreo. Ho ottantadue anni. Sono un vedovo in pensione. Un marine. Riparo orologi. Ci metto un’ora per fare pipí. Laggiú esiste un club di cui non sono a conoscenza che mi vuole tra i soci?».
«Non voglio che tu muoia solo».
«Santo cielo, Rhea».
«Sono incinta. Da poco, ma è vero».
A quelle parole, in quel giorno cruciale, Sheldon prese la mano della nipote e la portò alle labbra, chiuse gli occhi, e si sforzò di percepire la nuova vita nelle sue pulsazioni.

Sheldon Horowitz non vuole lasciare New York per trasferirsi a Oslo, in Norvegia, a casa della nipote Rhea e di suo marito Lars. Tuttavia, quando viene a sapere che la nipote aspetta un bambino, si decide a fare le valigie e salire sul primo volo per la Norvegia.

A Oslo se ne sta a casa della nipote a smontare i suoi orologi e ad ascoltare, senza capire, i litigi della coppia di kosovari che abita nell’appartamento di sopra. Durante i giorni di solitudine iniziano anche i suoi ricordi, giorno dopo giorno, sempre più vividi, del periodo della guerra, facendogli ricordare la morte di suo figlio e la nascita di Rhea, sua nipote, fino alla semplice e spensierata vita con Mabel. I contrasti della sua mente lo portano a confondere i ricordi, a distorcerli, a mescolarli con la realtà, di cui fanno parte anche i fantasmi del suo passato.

Poi un giorno in cui Sheldon è solo in casa, gli inquilini del piano di sopra iniziano a litigare. I rumori però iniziano a farsi sempre più violenti fino a sentire una porta sbattere, una corsa frenetica giù per le scale e poi il silenzio di fronte la porta d’ingresso del suo appartamento. Sheldon guarda dallo spioncino: vede una donna, Vera, la vicina kosova che abita al piano di sopra, che si guarda intorno. Senza sapere neanche il perché, Sheldon apre la porta e la lascia entrare. E in quel momento che si accorge che non è sola: al suo fianco c’è un bimbo, silenzioso e impaurito, di circa otto anni. Non passa molto tempo e la situazione precipita: Sheldon e il bambino si nascondono in un armadio, mentre Vera va incontro ai suoi assassini, dopo aver pronunciato delle parole incomprensibili.

L’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento e Sheldon fugge con il bambino, mentre Rhea, sempre più preoccupata dopo essersi resa conto della sua scomparsa, cerca di anticipare le mosse del nonno e prevedere i luoghi in cui potrebbe nascondersi.

Oslo si trasforma quindi quasi in uno scenario di guerra dove bisogna nascondersi, dove vige la legge del più forte. Un bigliettino lasciato sul comodino è l’unico indizio per Rhea per ritrovarli….

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 18, 2015 at 6:12am PST

Approfondimento

Sheldon Horowitz, il protagonista di Uno strano luogo per morire, reduce dalla guerra in Corea, ha perso suo figlio Saul nella guerra del Vietnam e la moglie Mabel a causa di una malattia. Vive perennemente nei sensi di colpa, per non essere riuscito a salvare il figlio dagli ideali che lui stesso gli aveva trasmesso, partendo per il Vietnam dove ha perso la vita. Confonde la realtà, con i ricordi per colpa della sua demenza senile.

Poi all’improvviso gli si presenta un’altra avventura, un’altra occasione di riscatto da una morte della quale si sente colpevole: la possibilità di salvare la vita a un bambino.

Uno strano luogo per morire è il romanzo-thriller di esordio di Derek B. Miller, con una trama ricca di colpi di scena, carico di suspense e con un finale geniale. Tuttavia in alcuni punti, ho riscontrato un po’ di difficoltà a destreggiarmi tra passato e presente, a capire dove finivano i ricordi e iniziava la demenza senile. Nel complesso resta comunque un thriller eccezionale e in alcuni momenti anche commovente.

Rosanna Cirma




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