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[Recensione] Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne #

Creato il 07 novembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne # Titolo: Diario di un sopravvissuto agli zombie

 Autore: J. L. Bourne

 Editore: Multiplayer.it Edizioni

 ISBN: 9788863552010

 Prezzo: 14.90€

 Numero Pagine: 254

Voto:

[Recensione] Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne #

 

Trama:

Il diario quotidiano della battaglia di un uomo per la sopravvivenza, contro le prove che il mondo dei non morti gli propone giornalmente…

Una piaga sconosciuta dilaga sul pianeta. I morti risorgono e, come nuova specie dominante, reclamano la Terra. Imprigionato in una tragedia planetaria, toccano a lui decisioni fondamentali – scelte che faranno la definitiva e assoluta differenza tra la vita o l’eterna maledizione…

Recensione:

Signori e signore bentornati al consueto appuntamento con le recensioni delle opere di casa Multiplayer.it edizioni. Più precisamente oggi ci troviamo di fronte a un’opera che negli USA ha fatto letteralmente scalpore: le cronache di un sopravvissuto ad una apocalisse zombie scritte giorno per giorno sotto forma di diario da un autore quantomai inconsueto (visto il genere): un ufficiale della marina militare statunitense.

Queste cronache, nate sotto forma di post su blog, hanno riscosso talmente tanto successo da essere adattate e pubblicate in cartaceo, venendo acclamate dalla critica e dal pubblico in maniera più che positiva. Da noi il libro è stato presentato alla da poco conclusa fiera del fumetto di Lucca dalla Multiplayer.it edizioni, fresco fresco di tipografia potevo forse lasciarmi sfuggire l’occasione?

Prima della recensione però devo partire con una premessa: l’ultimo libro a tema morti viventi da me letto è stato I sopravvissuti edito dalla Asterion press. Nonostante non eccellesse per la stesura, la trama era talmente avvincente da tenermi incollato alle pagine per tutto il tempo, bruciando letteralmente il libro in poche ore. Avevo promesso al tecnico che l’avrei letto e recensito entro la settimana, ma appena iniziato a leggerlo mi sono accorto che mi sarei trovato di nuovo ad ardere una pagina dietro l’altra.

Ma andiamo con ordine.

Il primo punto a cui ho pensato quando l’ho preso in mano è stato “quanto è figa la copertina?”. Effettivamente non c’è nulla da dire, questa volta è azzeccata in ogni particolare e perfettamente adatta al prezzo e tipo di opera. In cartoncino morbido con quarte pieghevoli e dalla fattura ruvida, quasi grezza come quella del cartone da imballaggio.

 Parlando poi allo stand della Multiplayer ho scoperto che per il disegno della stessa è stato indetto un concorso, all’interno verso la metà ci sono anche le migliori che non sono riuscite ad aggiudicarsi la vittoria e lasciatemi dire che, nonostante fossero tutte stupende, nessuna poteva essere azzeccata quanto questa. Sarà la semplicità o la scelta dei colori (giallo rosso e nero rimandano ai segnali di pericolo, a qualcosa di radioattivo e malato) o quello che volete, ma vince su tutte.

Andiamo al contenuto, difficile peraltro da giudicare. L’intero libro non ha veri e propri capitoli, quanto più molti estratti di diario scritti in prima persona e divisi in alcune sezioni da un titolo particolare. Gli stralci sono come appunti che un qualsiasi sopravvissuto potrebbe scrivere, veloci e diretti, senza i fronzoli di un romanzo d’autore e a volte anche un po’ sgrammaticati (troviamo ripetizioni e qualche errore,  penso e spero volutamente inseriti/lasciati per rendere l’effetto diario realistico). Un paio di refusi nel testo li ho trovati, ma nulla che il lettore comune possa minimamente notare, l’editing rende giustizia al testo e sembra di assistere in diretta all’evolversi degli eventi.

Per quanto riguarda la trama vera e propria invece? Di sicuro non grido al miracolo, sia chiaro, ma è tanto avvincente da riuscire a far restare col fiato sospeso. A voler essere franchi è difficile inventare qualcosa di nuovo nel campo della letteratura zombesca, tanto quanto riuscire a tenere il lettore in tensione senza che gli sfugga un “toh, questo era in 28 giorni dopo”. La storia la viviamo attraverso gli occhi di un giovane graduato della marina USA, inizia in un tranquillo dopo sbronza post capodanno con il proposito di tenere un diario giornaliero, per poi proseguire in un crescendo di apocalisse sempre più eclatante.

La trovata per la zombificazione è una classicissima epidemia alla moda del già citato 28 giorni dopo, i morti sono i soliti impacciati (molto sensibili all’udito) alla George A. Romero e le violente scelte morali alla The Road si fanno sentire. Nulla di nuovo, ma l’uso della prima persona e del metodo diario favorisce l’immersione nel personaggio, vivendo così attraverso di esso ogni scelta e ogni errore, la paura e la lenta discesa verso un pozzo di (purtroppo palese) cinismo.

La cosa che più mi ha colpito (e fatto esultare) è l’assenza di una inutilissima romance. Non che il lato sentimentale sia assente, solo appena accennato diciamo, ma siamo sinceri: sarebbe stato solo uno spreco di spazio, meglio utilizzato dall’autore per caratterizzare in modo adeguato i personaggi. Sia il protagonista che tutti gli altri hanno una caratterizzazione molto buona, non sono macchiette piatte e passeggere prive di espressioni, ogni riga in cui sembra per stia per succedere qualcosa di tragico tiene incollati alle pagine e fa sperare che tutto non vada a finire in tragedia.

In ultima analisi devo dire che il metodo militare un po’ si sente, fra le righe si vede che a scrivere è un esperto e un conoscitore della disciplina marziale dell’esercito. Parti del libro sono veri e propri dettagli che si potrebbero trovare in un buon manuale di sopravvivenza, così come la minuzia nel descrivere ogni preparativo e ogni azione volta a garantire la sopravvivenza del protagonista (e non solo :> )

In conclusione? Un libro da 5 stelle più che meritate. Avvincente, veloce e semplice. Adatto a tutti, dettagliato quanto basta da farti immaginare ogni pallottola sparata e ogni cranio che esplode, ma non violento all’estremo in stile Crossed. Buona anche la profondità e la caratterizzazione non solo del protagonista, ma di tutti i personaggi che lo circondano. Si sente la mano militare dell’autore, ma non come un peso.

Siete in cerca di orrore per l’appena trascorso Halloween? Siete amanti dell’horror e degli zombie? Amate le storie di sopravvivenze estrema o più semplicemente siete in cerca di una lettura viva e carica? Quest’opera fa per voi!

[Recensione] Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne #


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