Magazine Cinema

[Recensione] Don Jon (di Joseph Gordon-Levitt, 2013)

Creato il 20 dicembre 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C
[Recensione] Don Jon (di Joseph Gordon-Levitt, 2013)
Quest'oggi Silly ci parla di un film che non ho avuto la possibilità di guardare, visto che nella mia città è stato proiettato in un paio di sale per me difficili da raggiungere. Peccato, perché sembra niente male (a detta di Silly e di altri blogger amici). Lo recupererò in dvd, intanto godiamoci l'Angolo di Silly e la recensione del primo lungometraggio da regista di Joseph Gordon-Levitt: Don Jon (2013)
DON JON
Capita talvolta di snobbare completamente un film e ricredersi subito dopo la visione, gioendo del fatto che nella vita ricredersi in positivo è sempre bello. Di fatto l’esordio alla regia del bravissimo Joseph Gordon-Levitt (attore apprezzato dal signor Nolan, ma che io ricordo con tanto amore in due film speciali: Mysterious Skin e 50/50) è da ritenersi più che riuscito. La storia è quella di Jon Martello, giovane italo-americano con la mania del porno. Un giorno conosce Barbara, ragazza bellissima che lo porterà a vivere una relazione classica al limite della noia, ma un successivo incontro con Esther, una donna più matura, lo aiuterà a colmare le sue lacune. Ebbene, la trama non ispira, ammettiamolo. Ma è il primo lungometraggio di Gordon-Levitt alla regia di un film indipendente e il ragazzo mi piace, se non lo avete ancora capito. Quindi me lo guardo e meno male. 
[Recensione] Don Jon (di Joseph Gordon-Levitt, 2013)
Don Jon è un’ottima commedia che sbeffeggia i luoghi comuni sulle suddette commedie romantiche, sfrutta il tema della pornografia per raccontare uno spaccato di realtà perfettamente credibile, nonostante gli stereotipi. E nonostante Scarlett Johansson. Il protagonista si ammazza di sesso fai da te davanti ai siti porno, pur avendo un sacco di donne con cui spassarsela. Ma nessuna riesce a regalargli quella boccata d’ossigeno, quel respiro di libertà e di abbandono che solo una vera relazione può darti. Perciò il porno funge da scappatoia, diventa una droga per sfuggire all’oppressione di una vita fatta di interpretazioni, di ruoli che apparentemente rendono brillante l’esistenza, ma che a conti fatti non fanno altro che imprigionarla. Jon è belloccio, palestrato e tamarro quanto basta, passa il suo tempo tra locali, palestra, il confessionale della chiesa e a pranzo dai genitori. L’incontro con Barbara (una perfettamente odiosa Scarlett Johansson, e come le riesce bene questo ruolo!), l’unica a non concedersi sessualmente già al prima sera, lo tramuterà in fidanzato modello, almeno per il modello socialmente accettato dalla massa. E Jon scoppierà, perché del suo porno non può fare a meno e non può farne a meno perché anche quella versione diversa della sua vita è finta. Finta come le unghie di Barbara, irritante ragazza fashion col vizio di masticare sempre la gomma con la bocca aperta. Sarà Esther (una sempre meravigliosa Julianne Moore), donna curiosa, buffa e un po’ stramba, ma che nasconde un dolore inconcepibile, a condurlo alla liberazione. 
[Recensione] Don Jon (di Joseph Gordon-Levitt, 2013)
Gordon-Levitt dirige in modo semplice, usa i meccanismi classici della commedia con degli sprazzi di originalità (divertente il film nel film, con Anne Hathaway e Channing Tatum), non osa troppo e questo dimostra la sua intelligenza. Avrebbe potuto pisciare fuori dal vaso, come si suol dire, invece l’equilibrio è più che buono, anche se forse il finale è un po’ improbabile. Un uomo come Jon non ci arriva a ridimensionare una come Barbara per apprezzare una come Esther. O forse sì? Diciamo che ringrazio comunque Joseph per non avermi depressa completamente. Perché la realtà che racconta, facendoci ridacchiare parecchio, è davvero molto triste. Aggiungo un’altra considerazione. Ho letto critiche severe sulla rappresentazione secondo Gordon-Levitt dell’italiano da esporto. Massù, tacciamo per piacere. Il tamarroide mangia particole a pranzo dalla mamma non è una banalizzazione. E’ il marchio di fabbrica del successo made in Italy. Non siamo tutti così, lo so, lo so. Ma lo sono in tanti. Prima lo accettiamo e prima possiamo sdoganare uno stereotipo.
P.S: Jon ha anche una sorella, non mi è chiaro se maggiore o minore. Non dice una parola in tutto il film, è l’emblema dello scoglionamento nei pranzi familiari. Ma verso la fine è lei che riassumerà un concetto chiave per Jon, dimostrando elegantemente che le sorelle sono una benedizione.
Silly
[Recensione] Don Jon (di Joseph Gordon-Levitt, 2013)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :