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Recensione Film: Non c’è 2 senza te

Creato il 04 febbraio 2015 da Justnewsitpietro

Recensione Film: Non c’è 2 senza te
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La premessa, necessaria prima di parlare del film Non c’è 2 senza te, è quella di star parlando di una pellicola comica, non si può certamente paragonare ai grandi cult del cinema o ai colossal americani, esso è una commedia e ciò che si prefigge di fare è cercare di strappare qualche sorriso agli spettatori. Detto questo, il lungometraggio risulta essere divertente e non si può certamente dire che la simpatia manchi. Il movie si articola narrando le vicende di una coppia omosessuale, Moreno, un fashion designer raffinato e molto richiesto, e Alfonso, casalingo che si occupa della casa e si prende cura del compagno; la quale vive felicemente insieme da tredici anni, fino a quando due eventi sconvolgono la loro vita: il nipote di Alfonso deve essere ospitato a casa loro per tre mesi su richiesta di sua sorella e Moreno incontra sul lavoro Laura, di cui si innamora follemente rinnegando i suoi istinti gay.

Dopo che Dino viene lasciato dallo storico compagno, tutto il film parla di come cerchi di riconquistare l’amore perduto tramite l’aiuto del nipote e della vicina di casa. Ed è proprio questa la tematica principale, non una polemica sociale sulle discriminazioni sugli omosessuali, ma una storia d’amore. Come gli stessi attori del movie hanno detto durante la conferenza stampa, la problematica riguarda un triangolo amoroso, il tradimento della fiducia e la sofferenza di un cuore spezzato. Interessante il fatto che il terzo angolo è una donna, di contro alla coppia gay, mettendo in evidenza come questa situazione possa capitare a tutti, nessuno escluso.

I personaggi presenti sono frutto di uno stereotipo comune, dell’omosessuale visto come ragazzina isterica e dagli atteggiamenti palesemente esagerati, un’ostentazione sì frutto della natura commediale del film, ma per alcuni tratti anche eccessivi. Non è giusto però farne una colpa, la deformazione è voluta, non si può pretendere che il film faccia ridere se i tratti che possono far più ridere non vengono calcati e sottolineati, l’ostentazione e la provocazione non possono che essere assolutamente presenti. Le presenze femminili, la vicina e Laura, sono un contorno necessario per la storia, ma mentre la seconda è passiva ed inconscia di tutto quello che sta succedendo, la prima è un personaggio puramente comico, che dall’ostilità iniziale si scioglierà in tutta la sua simpatia e affetto verso Nicolò e Alfonso. Una figura interessante, anche se secondaria, è lo psicologo a cui Moreno si rivolge per capire quali trasformazioni stiano avvenendo in lui, perché i suoi equilibri stiano saltando e non capisca più chi è. Egli non è importante in sé, ma in quanto suggerisca una lettura del film quasi freudiana, cioè della mancanza di uno standard di normalità a cui ci si deve uniformare, ma quest’ultimo non è altro che un equilibrio interno che io, es e superio si costruiscono, quindi personale proprio di ogni individuo. Sembra dirci: la normalità non esiste, esiste solo la persona nella sua unicità.

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Un personaggio che poteva apparire ostico è Nicolò, il nipote ospite di Alfonso, in quanto deve affrontare la tematica di un ragazzino che per la prima volta si affaccia con questo mondo, una realtà volutamente lasciatagli all’oscuro, sia dalla famiglia che dalla scuola. Questo aspetto è interessante, perché porta alla luce l’interazione tra la visione senza filtri, pura e priva di preconcetti del bambino e il rifiuto della società di dare spazio a chi è diverso. Nel film la scuola di Nicolò, dove lavora anche Laura, è il simbolo di questo pensiero contrario alla novità della famiglia Gay, lo sguardo che i genitori degli alunni hanno verso Alfonso sono l’espressione più chiara di una casta che vuole rimanere tale, senza “infezioni” e mantenendo rigida la morale che, a detta del preside, ha guidato finora la classe dirigente.
La valutazione finale su questo film, non può essere che mediocre, nonostante l’ilarità sia la protagonista principale, ma la trama non presenta molti spunti originali o dei momenti di riflessione agli spettatori, sebbene l’argomento avrebbe potuto riservarne alcuni. Però, per chi cerca del divertimento leggero, delle battute simpatiche e grasse risate, questo film può riservare un’ora e mezza di piacevole intrattenimento, una serata in compagnia del buon umore è il lascito di una spassosa commedia.

Cast

Belen Rodriguez: Laura
Fabio Troiani: Moreno
Dino Abbrescia: Alfonso
Signora Capasso: Tosca D’Aquino
Samuele Troiano: Nicolò

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