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Recensione: "Finché le selle saranno in cielo" di Kristen Harmel (Garzanti)

Creato il 24 settembre 2012 da Maila Tritto
Cari lettori,oggi mi piacerebbe parlarvi di un romanzo che ho letto in brevissimo tempo e da cui sono rimasta affascinata, sia per l'abilità narrativa dell'autrice che per gli argomenti trattti. Mi riferisco a Finché le stelle saranno in cielo di Kristen Harmel, edito da Garzanti che sta avendo notevole successo anche in Italia, dopo essere stato apprezzato in America. Conteso dagli editori e presto al cinema, segna l'esordio italiano di un'autrice che ha pubblicato diversi bestseller negli Stati Uniti, ma inediti in Italia. È un romanzo commovente e delicato dell'evento tragico relativo alla deportazione degli ebrei che, tuttavia, si intreccia con la storia di una giovane donna e della sua famiglia e ci insegna che l'amore, quello vero, dura in eterno.


Sopra di noi, le stelle scintillano e danzano, ammiccando
nel cielo sconfinato.

  

Titolo: Finché le stelle saranno in cieloAutore: Kristen Harmel
Editore:
Garzanti
Traduttore:
Sara Caraffini
Data di pubblicazione: 30 agosto 2012
Prezzo:
16,40 Euro
Pagine: 363 pp.
ISBN:
978-88-11-68411-4
Sinossi:
Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa. Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo. Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone. 

Recensione: «Finché le stelle saranno in cielo io amerò te». Parole evocative che lasciano presagire una possibile storia a lieto fine, in cui l’amore fa da padrone. Una promessa eterna come le stelle che sono in cielo e che risplendono nel cielo degli innamorati. L'opera scritta da Kristin Harmel — autrice di numerosi bestseller pubblicati negli Stati Uniti e inediti in Italia — potrebbe inserirsi nel filone dei romanzi rosi. Tuttavia, l’autrice narra una storia che si lega indissolubilmente alla Storia che, solitamente, viene insegnata nelle scuole e che ha segnato profondamente lo scenario mondiale: l’Olocausto e l’ascesa al potere di Hitler e del suo nazionalsocialismo. La Harmel, però, non si sofferma sui fatti di cronaca, bensì va oltre cercando di integrare la storia privata a quella pubblica, non solo di un Paese — la Francia del 1942 — bensì del mondo, colpiti dal crudele e violento antisemitismo. Il romanzo si apre con la voce del narratore omodiegetico rappresentata da Hope — una delle protagoniste — che dopo anni di matrimonio affronta il divorzio con una figlia adolescente che non ha mai accettato la separazione dei genitori. Hope gestisce una pasticceria, ereditata dalla sua famiglia e in particolare dalla nonna Rose ­che è affetta dall’Alzheimer e che ricorda, con difficoltà, il suo passato e — in generale — le cose che vive nella quotidianità. Tuttavia, sarà proprio il passato a intrecciarsi con il presente e a far riemergere un’antica memoria che si credeva fosse perduta per sempre. Si tratta di ricordi mai sopiti e che hanno segnato la vita dei personaggi. Per le sue caratteristiche il romanzo non ha un solo protagonista, bensì ha un’impostazione corale e rappresenta i personaggi uniti dallo stesso passato, ma divisi dalle «differenze» sociali e culturali, oltre che religiose. Sono queste differenze a rendere difficile la vita di Rose e di chi, come lei, fa parte di una razza sociale e culturale inferiore. La nipote, Hope, sarà perciò coinvolta negli eventi che hanno determinato la sua famiglia e l’integrità della stessa. Kristin Harmel focalizza la sua attenzione sull’importanza della memoria storica, sui legami familiari e sull’amore — quello eterno — che, nonostante tutto, nasce anche in contesti difficili. Inoltre, la scrittrice sa coinvolgere il lettore con la sua prosa lineare, che abbina il presente storico al passato rievocato mediante l’uso di flashback narrativi (in questo caso, la narrazione è in parte in terza persona, probabilmente perché funzionale al testo). Il ritmo, con cui vengono raccontati i fatti, è incalzante e la scrittura è scorrevole e di grande intensità emotiva. L'ambientazione, poi, è descritta con particolarità e in alcune parti è abbastanza ricercata, tanto da dare l'impressione  di essere personalmente nei luoghi che fanno da scenario.
L’autrice unisce un’attenta — e approfondita — analisi psicologica dei personaggi, alla velata critica socio politica che rende l’opera non solo — e non tanto — inscrivibile nel genere rosa, piuttosto è una cronaca familiare che si dipana nel contesto di conflitti epocali e nei profondi mutamenti della società stessa.
Tuttavia, la scrittrice attinge a ben altra memoria, poco conosciuta ma non per questo meno importante: l’aiuto dato dai musulmani agli ebrei in fuga dal nazismo. Un evento storico, di importanza umanitaria, che dimostra quanto le relazioni umane vadano al di là del credo religioso, nonché dai vari fondamentalismi derivati da esso.
In un'intervista  fatta all'autrice e rilasciata nella parte conclusiva del libro, l'autrice afferma di avere sempre avuto un profondo interesse per l'Olocausto: fin da quando, da ragazzina, ha letto il Diario di Anna Frank (della quale ha sempre cercato di leggerne le sue memorie, i romanzi e altri testi che fanno parte di quel particolare periodo storico). Dopo il 2002 aveva vissuto, per un periodo, a Parigi e le capitò un libro intitolato Il diario di Hélène Berr. Hélène viene definita, dai più, come l'Anna Frank francese. Da questi testi, e da altri relativi alla persecuzione degli ebrei e all'aiuto dei musulmani, attinge la Harmel: in un lavoro di ricostruzione dei fatti e degli eventi durato per anni, fino alla completa stesura dell'opera.
Finché le stelle saranno in cielo è un romanzo che colpisce per l’intensità dei sentimenti e ammalia per la storia inventata dalla penna dell’autrice. È da leggere, non solo per l’importanza dei suoi contenuti ma anche per i messaggi di fiducia e di speranza che intende trasmettere.

(A cura di Maila Tritto)

L'AUTRICE: Kristen Harmel è nata a Boston. Appassionata di scrittura sin da quando era una bambina, a soli sedici anni ha iniziato a collaborare con alcune testate americane come reporter, mentre studiava. Dopo l'università e una laurea in letteratura, ha iniziato a scrivere per People, dove lavora tutt'ora. Collabora anche con Glamour e altri magazine americani. È opinionista di trasmissioni televisive come Good morning America. Ha pubblicato diversi romanzi, besteller negli Stati Uniti ma inediti in Italia.

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