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Recensione: Hunger Games – Il canto della rivolta (parte 1)

Creato il 17 dicembre 2014 da Mattiabertaina

Hunger-Games

Genere: Avventura

Regia: Francis Lawrence

Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland

Durata:

Distribuzione: Universal Pictures

 

Katniss, dopo essere sopravvissuta all’edizione della memoria degli Hunger Games, viene portata in salvo da Plutarch (Philip Seymour Hoffman) al Distretto 13, che si credeva fosse stata rasa al suolo da un attacco proveniente da Capitol City. A capo della regione è la presidentessa Alma Coin, che ritiene che il gesto avvenuto durante i giochi sia stato utile e di buon auspicio per una rivoluzione contro il potere centrale. La ghiandaia imitatrice non è dello stesso avviso, visto che i suoi compagni (tra questi, il giovane Peeta, con il quale ha condiviso parti importanti della sua vita, soprattutto nelle tragiche esperienze delle due edizioni dei giochi) sono stati presi prigionieri dal Presidente Snow, in modo da poter controllare il popolo in rivolta e calmare le acque. Non riesce più a distinguere il vero nemico. Non appena viene portata nel suo Paese natale, il Distretto 12, qualcosa cambia nel suo animo, rafforzandola e rendendola decisa a combattere l’egemonia politica del potere centrale e riportare equilibrio in tutta Panem.

The Hunger Games – il canto della rivolta è difficile da giudicare nel suo complesso. Essendo diviso in due episodi, valutare il prodotto in maniera completa è prematuro. Su una cosa è possibile dare un giudizio. Uno dei rischi che si può giungere una volta deciso di suddividere un libro in due capitoli distinti è quello di “annacquare” la storia. Se da un lato è possibile un maggior approfondimento dei personaggi (elemento certamente positivo), dall’altro allungare la narrazione può determinare un abbassamento di ritmo e, di conseguenza, della qualità del prodotto stesso. Questo capitolo si trova proprio nel mezzo. Nel caso di Katniss, interpretata da Jennifer Lawrence, il personaggio è analizzato in maniera profonda, chiarendo il suo punto di vista e approfondendo il suo rapporto tra la “realtà” che la circonda e la “finzione“ rappresentata dal mito della ghiandaia imitatrice. Queste due entità non sono per nulla separate, ma si mischiano completamente, soprattutto quando deve stare davanti ai riflettori e alle telecamere nelle vesti da ghiandaia imitatrice. La giovane, infatti, non solo si trova a dover combattere non solo contro la potenza del Presidente Snow, che con destrezza cerca di influenzarla con attacchi mirati e con oggetti di forte valore simbolico (come la rosa bianca, già presente nel secondo film), ma deve fare i conti con se stessa, decidendo se è in grado o no di prendere parte alla rivolta. I restanti personaggi sono ridotti ai margini, a cominciare dal suo mentore Haymitch e dalla presidentessa Coin, che poteva essere maggiormente inquadrata e analizzata, mostrando la durezza e la disciplina che il Distretto 13 ha dovuto applicare per sopravvivere. Dal punto di vista della storia, la suddivisione non ha (per ora) giovato la riuscita del film, con spunti interessanti controbilanciati da momenti non proprio ben riusciti, provocando una distanza emotiva imponente tra lo spettatore e il personaggio. Si spera che la seconda parte possa salvare la qualità complessiva della saga, che in principio continua a avere importanti elementi per quanto riguarda l’influenza e la potenza delle immagini e dei media sulla società odierna.

Voto: 3 su 5

Trailer:

 


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