Magazine Cultura

Recensione "I fiumi di Londra" di Ben Aaronovitch (Fanucci Editore)

Creato il 08 febbraio 2012 da Maila Tritto

Sinossi: Peter Grant, un aspirante agente del famigerato Metropolitan Police Service di Londra, ha due preoccupazioni: evitare la prospettiva di un noioso lavoro d’ufficio e ottenere i favori della spregiudicata Leslie May. Nel corso di un’inchiesta, Grant riesce a ottenere la testimonianza di una vittima, morta ma estremamente loquace, e a richiamare su di sé l’attenzione dell’enigmatico ispettore Nightingale, l’ultimo mago d’Inghilterra, a capo di un’unità segreta. Grant possiede poteri magici e cercherà di governare lo spirito di ribellione che domina Londra.
Recensione: I fiumi di Londra è un romanzo scritto da Ben Aaronovitch e edito dalla Fanucci Editore. Il romanzo sebbene appartenga al genere urban fantasy, risulta essere piuttosto realistico. La storia si apre con un omicidio avvenuto nei pressi di Covent Garden (Londra). A interventire nelle indagini è Peter Grant, un aspirante agente di polizia che - in attesa di accedere al Metropolitan Police Service di Londra - ha due preoccupazioni: evitare il noioso lavoro di ufficio e guadagnarsi i favori dell'affascinante collega Leslie May. Sarà proprio durante le indagini che Peter scoprirà di essere un aspirante mago. E non solo, di avere già dei poteri che - se solo riuscisse a mettere in pratica - sarebbero utili per il bene comune. Ben Aaronovitch, con I fiumi di Londra, inaugura una nuova trilogia che nell'ambiente letterario inglese, ha già riscosso notevole successo. Tant'è che il The Times ha definito il romanzo - e la scrittura dell'autore - come: «Arguto e ben architettato, con una scrittura vivida che dà dipendenza.» È su quest'ultimo punto che vorrei passare alle mie considerazioni personali. Dunque, la prima caratteristica che - senz'altro - mi ha colpita di un autore come Ben Aaronovitch è la sua fantasia. La sua capacità di creare delle storie fantastiche dalla realtà - anche cruda, se si considera che il libro inizia con un omicidio - che circonda l'uomo. L'autore è riuscito, attraverso la sua scrittura, a rendere "magiche" alcuni lati della vita che sono difficili. Ad esempio, Peater Grant esprime - al meglio - le aspirazioni che chiunque - o potrebbe avere - circa la propria carriera. Aaronovitch, perciò, dà voce a quell'uomo che per vivere ha necessità di impegnarsi con il proprio lavoro. Penso che questa sia la caratteristica che meglio evidenza la presenza di elementi che fanno parte della realtà. Elementi, questi, ripresi e "contestualizzarli" - per dirla in questo modo - in un romanzo appartenente al genere urban fantasy. Indubbiamente, un'altra caratteristica che mi ha colpita è il fatto che l'autore abbia descritto - al meglio - una città magnifica qual è, appunto, Londra. Infatti, per tutto il corso della narrazione, il lettore ha come l'impressione di trovarsì "lì" - in quel luogo -, fra le vie di Londra. D'altronde, tale caratteristica è evidenziata - o, per meglio, dire - "presentata" nella prima bandella del libro, in cui è scritto: «Una lettura fondamentale per chiunque abbia sempre colto qualcosa di inesplicabile o strano per le vie di Londra...cioè per chiunque vi sia stato davvero.» Io che ci sono stata posso dire che sebbene non abbia vissuto "qualcosa di inesplicabile o strano" ho, però, vissuto l'atmosfera unica che caratterizza questa città. Penso, infatti, che solo vivendola si possa capire ciò che voglio intendere. Sono, perciò, d'accordo circa la "piccola" presentazione fatta al romanzo. Ben Aaronovitch - attraverso la sua scrittura - ha la capacità di rendere di rendere "viva" e movimentata la narrazione. Tant'è che lo stile usato dall'autore sorprende e colpisce, sin da subito, poiché oltre ad essere ben delineato, è anche piuttosto particolare. Leggendo, pagina dopo pagina. questa incredibile e strana storia, ho avuto come la sensazione di trovarmi davanti alle scene che - normalmente - potrebbero andare bene anche per un film. Non mi sorprenderebbe affatto se, un giorno, fosse realizzata un'eventuale trasposizione cinematografica del romanzo. Probabilmente, il fatto che l'autore sia anche sceneggiatore di serie televisive di grande successo in Inghilterra, come Dark Knight, Jupiter Moon, Casuality e Doctor Who, ha influito anche sulla stesura del romanzo stesso. È una scrittura - quella di Aaronovitch - che cattura il lettore e che lo motiva ad andare avanti con la lettura. A capire bene gli eventi; a comprendere bene anche l'intreccio. Ho persino trovato la giusta dose d'ironia attribuita a personaggi secondari. Inoltre, ho apprezzato il fatto che è lo stesso Peter Grant a rivolgersi direttamente al lettore. La storia, infatti, oltre ad essere narrata in prima persona - perciò è possibile comprendere la psicologia del protagonista - è anche particolare. Questo perché ci sono parti in cui è lo stesso Peter a rivolgersi al lettore. Parti in cui il protagonista comunica direttamente con il lettore. Queste sono le caratteristiche che mi hanno maggiormente colpita. Trovo, inoltre, che gli elementi che provengono dal mondo della magia facciano solo - e in un certo senso - da "contorno". Consiglio la lettura di I fiumi di Londra a tutti i lettori, soprattutto a coloro che hanno bisogno di leggere qualcosa che sia diverso dal solito. Io, dalla mia, spero che il capitolo successivo - della trilogia - sia altrettanto brillante come quello appena letto e concluso.
Titolo: I fiumi di Londra
Autore: Ben Aaronovitch
Editore: Fanucci Editore
Data di pubbicazione: 19 gennaio 2012
Prezzo: 9,90 Euro
Pagine: 320 pp.
ISBN: 978-88-347-1835-3
Ben Aaronovitch: è nato a Londra nel 1964. Sceneggiatore di serie televisive di grande successo in Inghilterra, come Dark Knight, Jupiter Moon, Casuality e Doctor Who, è autore di numerosi romanzi, tra cui una trilogia urban fantasy dedicata al detective mago Peter Grant, della quale I fiumi di Londra costituisce il primo libro.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :