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Recensione "Il canto delle parole perdute" di Andrés Pascual

Creato il 04 ottobre 2012 da Fine

Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale sorprendente
Titolo: Il canto delle parole proibitetitolo originale: el haiku de las palabras perdidasAutore: Andrés PascualEditore: CorbaccioPagine: 550Prezzo: 16,40€
Descrizione:Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di Ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell’appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell’inferno.Tokio, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell’energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall'idea di rintracciare il primo amore della nonna.
L'AUTORE
Andrés Pascual è (Logroño, 1969) riesce a conciliare la sua professione di avvocato con la sua vocazione di scrittore. Dirige la Aula de Cultura di La Rioja, tiene conferenze ed è spesso ospite di trasmissioni radiofoniche. La musica che suona con il suo gruppo rock e i suoi viaggi in tutto il mondo sono la prima fonte di ispirazione per i suoi romanzi. Nel canto delle parole perdute si esprimono al meglio tutte le sue qualità: ritmo serrato, grandi emozioni e sensibilità profonda.
Sito dell'autore: www.andrespascual.com

Se la guerra non ha intaccato l'amore di due adolescenti, di nazionalità diversa, la bomba atomica non è riuscita ad evitare la loro separazione che durerà tutta la vita. Un'amore distrutto e non vissuto, era destinato a sbocciare o fallire? Questo non potremo mai saperlo.

..."Non l'esplosione, non gli incendi, non il silenzio, la polvere, i vermi, il fetore. Il peggio sono le parole perdute, il vuoto che rimane e la ricerca che inizia."...
I personaggi, che fanno parte di questo romanzo, sono ben caratterizzati soprattutto i quattro protagonisti, ho apprezzato maggiormente la caratterizzazione delle figure giapponesi, dalla loro cultura, la loro forza d'animo e il loro modo di vedere e affrontare le varie situazioni.Pascual è riuscito ad intrecciare due culture completamente diverse, in due storie d'amore analoghe vissute in due epoche ben distinte.
Come far capire al lettore che l'intero racconto è ambientato in Giappone? Ovviamente con i ciliegi, l'autore menziona spesso e volentieri questi alberi rendendo tutto molto più vivido e fresco, ma a rovinare questo splendido affresco ci sarà la distruzione che ammanta di cenere, puzzo e morte, le strade di Nagasaki, un contrasto che l'autore riesce a far percepire in modo autentico passando da una situazione e un'epoca all'altra con molta facilità, riesce a descrivere una  realistica Nagasaki antica per poi portarci a visionare la sua distruzione e tutto quello che n'è conseguito, ci propone la visione chiassosa di una Tokyo moderna ma anche il verde della Svizzera.
In questo romanzo traspare tutto l'amore che Pascual prova per questo popolo e questo paese ed è questo che mi ha fatto apprezzare il suo lavoro, molto più che la storia. Il mio voto è stato influenzato, sfortunatamente da una trama già letta, e riletta in vari romanzi che riempiono le librerie. Una guerra che ospita una storia d'amore, un sentimento negato che è destinato a perdersi o ritrovarsi, il problema di questo genere di romanzi è che la maggior parte delle volte ci troviamo immersi nella storia d'amore senza nemmeno renderci conto di quello che succede intorno, la bomba atomica e la guerra sono temi importanti che hanno portato alla distruzione di paesi, popoli e interi continenti. Non voglio dire che l'autore non abbia descritto quello che accadeva anzi, voglio solo dire che secondo me lo fa in modo limitato, concentrandosi maggiormente sui sentimenti e a raggiungere la sensibilità del lettore "obbligandolo" a rincorrere fra le pagine questa storia d'amore, dilungandosi su indagini e ricerche che fanno perdere l'attenzione, nonostante ciò è un romanzo piacevole ed appassionante con mille sfaccettature.
Gocce di pioggiadisciolte per terranoi ci abbracciamo.
Una domanda ci viene posta e l'autore la lascia sospesa nell'aria: energia nucleare si o no? Sta a voi decidere.
 

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