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Recensione: Il mio cuore e altri buchi neri, di Jasmine Warga

Creato il 27 luglio 2015 da Mik_94
Tu sei tu. E mi capisci. E sei triste come me e, per quanto assudo, questo è bellissimo. Sei come un cielo grigio. Bella, anche se non vuoi.
Recensione: Il mio cuore e altri buchi neri, di Jasmine Warga Titolo: Il mio cuore e altri buchi neri Autrice: Jasmine Warga Editore: Mondadori Numero di pagine: 279 Prezzo: € 17,00 Sinossi: Aysel ha sedici anni, una passione per la scienza e un sogno che coltiva con quotidiana dedizione: farla finita. Tutto ormai sembra convergere in quel buco nero che è diventata la sua vita: i compagni di classe che le parlano alle spalle, un lavoro deprimente, il delitto commesso da suo padre che ha segnato per sempre il suo destino. Aysel vorrebbe sparire dalla faccia della Terra, ma le manca il coraggio di farlo da sola. Per questo trascorre il tempo libero su "Dipartite serene", un sito di incontri per compagni... di suicidio. Roman, perseguitato da una tragedia familiare e da un segreto che vuole lasciarsi alle spalle, è il prescelto. Eppure, proprio nell'attimo in cui stanno per abbandonarla, la vita potrebbe mostrare il suo lato leggero, dolce e pieno.                                    La recensione Mi domando se anche la gioia abbia un'energia potenziale. O se l'energia potenziale possa condurre alla gioia, come un siero che agisce nello stomaco e ribolle fino a suscitare la sensazione chie chiamiamo felicità. Ma anche se così fosse, il mio tarlo nero la divorerebbe tutta.” Nonostante un titolo che pensandoci su è anche bello, ma che letto di sfuggita lascia pensare alla biografia segreta di Valentina Nappi – e, essendo traduzione precisa dall'inglese, mi viene ragionevolmente da chiedermi: ma questi americani non conoscono i doppi sensi? -, Il mio cuore e altri buchi neri, inizialmente ignorato per un titolo che, come detto, non è colpa nostra e una copertina stucchevolissima che invece è colpa nostra eccome, complici una Mondadori prodiga di copie omaggio e recensioni positive di fidati amici della blogosfera, è finito schiacciato tra i mattoncini – tutti capolavori, si spera – che mi ero ripromesso di leggere durante le vacanze. Quando il mare finisce per diventare routine, si è insofferenti a temperature da bollino rosso e si va in cerca, per noia e soddisfazione personale, della lettura dell'anno, dopo esami che spingono a trasformarci in lettori pigri e a divorare, senza sentirci in colpa, storie brevi, leggere e vagamente preconfezionate.  Recensione: Il mio cuore e altri buchi neri, di Jasmine Warga Con la solita scusa della stanchezza arretrata, inserito tra l'ultimo voluminoso King (letto), il vincitore del Premio Neri Pozza (in lettura) e l'autore Pulitzer di quest'anno (da leggere), trovarmi tra le mani l'esordio di Jasmine Warga mi ha fatto rimangiare la promessa di dedicarmi soltano a letture impegnate, ora che il tempo è dalla mia, e riflettere sul fatto che tanta serietà non fa per me, dunque perché non spezzarla, ogni tanto, con qualcosa così? Un romanzo estivo e dal suono sì osceno, ma che dalla sua ha più di qualche piccolo pregio che, in definitiva, può risultare abbastanza? Scrivevo in una delle mie familiari parentesi cinematografiche, qualche giorno fa, la lista degli ingredienti che devono costuire l'abc della commedia alternativamente romantica che dico io. Il perfetto film, o romanzo, del filone boy meets girl avrà un lui e una lei che si incontrano in un'occasione bizzarra – un sito anonimo per cercare un compagno di suicidio - , personaggi particolari che si contano su due dita – Aysel, di origini turche, lavora in uno squallido call center e ha il pallino della fisica; Roman, un tempo campione di popolarità, ha l'altezza giusta per fare canestro e mani d'oro per ritratti bellissimi: entrambi, inoltre, vogliono morire, a sedici anni –, una scrittura brillante – qui restiamo purtroppo a bocca asciutta, perché la Warga si limita a scrivere correttamente e senza guizzi speciali, evitando però l'aforisma facile e scenette pruriginose di sorta – e temi importanti, al di là dei toni lievi – il pessimismo cosmico, la voglia di farla finita, deprimersi. Due numeri primi che si incontrano, il sentimento che nasce: l'amore li salverà dal baratro? Arrivato in libreria sulla scia di Raccontami di un giorno perfetto, adorato e contestato insieme, parla ancora del suicidio e dei giovanissimi, con punte di ironia tragica, delicatezza e pochi baci per rimarginarsi a vicenda le ferite. Pare sia piaciuto di più del romanzo della Niven, dicono ci sia, almeno, un po' di speranza che non guasta, ma – nonostante a differenziarli, nella mia valutazione, ci sia appena una mezza stella – ho preferito l'altro. Politicamente scorretto, tosto, disperato.  Recensione: Il mio cuore e altri buchi neri, di Jasmine Warga Ci sono più buchi neri in quel Theodore Finch – scrivo il suo nome senza il bisogno di sbirciare, giuro, perché mi ha scavato un tunnel nello stomaco – che in una storia agrodolce e priva di buchi – narrativi, interstellari, neri – come questa. A volte ci si sveglia tristi e si va a dormire tristi; si nasce con l'inclinazione alla malinconia e, se l'abisso chiama, non c'è interferenza a distoglierci dal sogno disgraziato della tomba. A volte, ed è il caso di Aysel e Roman, brutti pensieri sono legati a brutte esperienze: il 7 aprile, i due decidono di uccidersi perché si sentono responsabili di tragedie di cui invece non hanno colpa. Cose che capitano quando sei ragazzino, solo e, in mancanza di responsabili, accusi te stesso: per la vita che ha strappato tuo padre (puoi compensare strappandoti la tua?), per una dimenticanza che ha significato tanto dolore (puoi ricordartene, adesso, andando via a un anno esatto da quel giorno?). Per Green era colpa delle stelle – ogni riferimento a John non è casuale, con protagoniste dai nomi in assonanza, lunghe chiamate telefoniche, salti a casa di Gus o Roman -, per la Warga è colpa delle circostanze, per la Niven – e ciò mi ha davvero colpito; non c'è consolazione – non è colpa di nessuno. Chi cerca una lettura garbata, rasserenante, simpatica apprezzerà Il mio cuore e altri buchi neri. Io sono per la cruda verità, anche se alla redenzione delle favole mi piacerebbe crederci. Un romanzo non troppo simile a Raccontami di un giorno perfetto, purtroppo o per fortuna, che vorrei assicurarvi sia una storia mai letta. Non posso. Non va oltre i classici racconti sugli amori salvifici, le seconde opportunità e gli innamorati sfortunati e un po' geniali. Ma non sembra scritto a tavolino, ha un messaggio da comunicare e, se la vita dovesse farsi dura, Jasmine Warga – dolcemente – ci direbbe che c'è del buono. Rassicurante, come sentirsi dire una parola giusta nel momento sbagliato.  Il mio voto: ★★★ Il mio consiglio musicale: Ozark Henry – I'm Your Sacrifice 

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