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Innanzitutto vi devo ringraziare per i mille complimenti che mi avete fatto per la grafica: grazie un milione di milioni si!
Comunque, torniamo seri: vorrei parlarvi di un libro di cui non so dare un giudizio chiaro perchè mi è piaciuto, sì, ma presenta troppe imperfezioni. La mia recensione, infatti, risente degli alti e bassi provati durante la lettura e se siete indecisi se leggere Il profumo del sud o meno..beh la mia recensione non vi sarà di aiuto. Mi spiace.
Titolo: Il profumo del sud
Autore: Linda Bertasi
Casa editrice: Butterfly edizioni
Pagine: 222
Prezzo: 14,00 €
Trama: Luglio 1858. Un piroscafo prende il largo dal porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto, il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a Montgomery. La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto. A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un tormentato amore più forte delle sue paure. All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile. Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.
Il profumo del sud racconta la storia di Anita: una ragazza dell'alta società italiana che scopre le sue umili origini. Per non pesare ulteriormente sulla famiglia che l'ha accolta in casa, Anita decide di fuggire da tutto ciò che le è caro per partire in un viaggio rischioso verso una meta sconosciuta: l'America della seconda metà dell'ottocento.
Durante la traversata Anita, o meglio Isabella, perchè questo è il suo vero nome, incontra Justin Henderson, famoso sciupafemmine dall'aria solitaria e sbarazzina.
Tra i due è subito attrazione e poi amore ma il destino non ha finito di accanirsi contro la povera protagonista.
Tra le piantagioni del sud America, i colori caldi dell'estate e il profumo del sud, quello che solo i posti speciali portano con se, e sullo sfondo dell'imminente guerra di secessione, si sviluppa questa storia d'amore, di crescita e di sfortuna. Una storia che sottolinea il potere del destino sulle nostre vite.
Devo essere sincera: nella lettura di questo libro ho storto il naso diverse volte. Ho spesso notato una carenza di contenuto sia dal punto di vista del racconto, quindi dei fatti, che dal punto di vista dei personaggi e delle relazioni che questi intrecciano tra di loro. Il rapporto tra Anita/Isabella e Justin non passa le pagine, i misteri che avvolgono Margie, nuova amica del sud con uno spiccato senso nordista, non sono ben articolati anzi non suscitano una gran curiosità e allo stesso modo il rapporto tra Anita e Margie non viene approfondito tanto che il momentaneo allontanamento delle due sembra pesare solo a parole e il lettore non ne percepisce la tristezza.
Però...sarò io che sono un'inguaribile romantica, che adoro le storie d'amore in tutte le salse, che sono un'anima pia pronta ad accogliere le sofferenze date dalle pene d'amore delle protagoniste....alla fine di tutto sono riuscita anche a versare una lacrimuccia, forse più dettata dall'ingiustizia della situazione piuttosto che dall'effettivo coinvolgimento, ma nonostante tutto non me la sento di bocciare a priori questi romanzo. Unica cosa che davvero ho trovato improbabile (oltre che un tantino seccante) è che Justin scriva dal fronte alla sua promessa lettere piene di dettagli e avvenimenti storici riguardanti la guerra civile. Ora, io capisco che contestualizzare gli eventi nel periodo storico contribuisce a rendere più credibile la storia, ma che un uomo in guerra, lontano dalla donna che ama alla follia, pensi anche solo minimamente di raccontare con tanto di date e luoghi, gli eventi più importanti della guerra tra nordisti e sudisti mi sembra al limite del surreale, non trovate?
Ho avuto quasi l'impressione che la Bertasi abbia avuto intenzione di scrivere un racconto: quando devi concentrare tanti eventi in poche pagine non si ha lo spazio materiale per approfondire determinati elementi, ma alla fine Il profumo del sud è troppo lungo (più di duecento pagine) per essere considerato un racconto e quindi il tutto risente di alcune mancanze anche piuttosto importanti.
Come dicevo, non mi sento di bocciare completamente questo romanzo perché ho apprezzato l'ultimo colpo di scena, nonché il finale struggente: la storia non poteva concludersi in modo diverso. Ma anche l'aurea tipica del sud: le piantagioni, il sole caldo, i colori accesi.
Sì ho creato più confusione che altro, ma è quello che sento nei confronti di questo libro, che ci posso fare?
Allora, chi di voi ha letto questo libro? Oppure ha letto altro della stessa autrice? Che ne pensate? Vi e piaciuto? Fatemelo sapere, aspetto i vostri commenti.
Questa recensione partecipa al Mastereader di Lucrezia del blog Il libro che pulsa per la categoria Un libro a scelta di un autore italiano.
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