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Recensione: Il tuo meraviglioso silenzio di Katja Millay

Creato il 25 febbraio 2016 da Coilibriinparadiso @daliciampa

Ho tre recensioni da scrivere e pubblicare, ultimamente ho tantissima voglia di leggere e poco tempo per scrivere. Spero di rimettermi in pari presto e intanto vi lascio questa prima recensione (quasi un mese dopo) <3"><3"><3

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  • Titolo: Il tuo meraviglioso silenzio (The sea of tranquillity)

  • Autore: Katja Millay

  • Casa Editrice: Mondadori
  • Data pubblicazione: 5 Settembre 2012
  • Prima edizione italiana: 2 Settembre 2014
  • Pagine: 462
  • Genere: Young Adult, Romantico
  • Trama: Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all’unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l’una nell’altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.

Opinione personale:

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Avevo questo libro sul Kindle da mesi, il titolo non mi incuriosiva per niente (anche se ora ammetto che ha il suo perché, e che comunque il titolo inglese ha più fascino), e le recensioni positive erano tantissime. Così, in un momento in cui avevo voglia di qualcosa di romantico, l’ho letto.
Nastya non parla. Da più di un anno, da quando la memoria di quel giorno terribile le ho tornata. E in cerca di una nuova identità, più che di un nuovo inizio, si trasferisce in una nuova città e in una nuova scuola. Conosce Josh, altra anima sola, sola per davvero, che diventa la parte complementare. Conosce Drew, la sua famiglia, e piano piano, nonostante tutto sembra tornare a esistere.

Non so per quanto tempo restiamo nel pick-up di Josh, a tenerci per mano, circondati dal buio e da rimorsi non detti. Ma è comunque abbastanza da convincermi che non esiste al mondo una sola vicenda o un solo segreto a cui valga la pena di aggrapparsi più che alla sua mano.

Lo stile è fantastico, ti tiene incollato alle pagine, ma per davvero: 462 pagine lette per più della metà in un solo pomeriggio. Da un lato l’autrice crea un vortice nella psicologia dei personaggi, usando leggerezza e forza insieme. Dall’altro la storia è proprio ben impostata, con i segreti che si rivelano poco alla volta, tanti momenti di conversazione, di scoperta lenta ma invitante. Per finire, dulcis in fundo, col finale che non riuscirete a prevedere, perché tutto resta possibile e probabile, fino a alla fine.

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Lo stesso punto forte, può essere comunque debole: tantissime pagine, per poco contenuto, se messi a confronto. Ci sono scene e scene ripetute, pochi luoghi, pochi volti fondamentali, tanti eventi inutili. È vero che trascina, ma alla fine contribuisce a un certo senso di insoddisfazione che rimane, voltata l’ultima pagina. Ma andiamo con ordine.
La bellezza della lettura è consistita anche nella passione totale che c’era dentro: la Millay ha messo in luce ogni personaggio tratteggiandolo a tutto tondo, ma focalizzando l’attenzione sulla sua capacità più bella e più piena, la sua ragione di vita. Così è possibile conoscere ogni personaggio nella sua complessità, partendo però dal suo talento, da ciò che gli dà il soffio vitale. È una sorta di ancora che tiene la storia legata a un filo, e i sentimenti ne sono amplificati. Rende più facile la comprensione e l’immedesimazione.

«Quando la vedi cosa provi?  Gioia, paura, frustrazione, desiderio,
amicizia, rabbia, bisogno, disperazione, amore?»
«Sì.»
«Sì, cosa?»
«Sì, tutto»

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Per quanto riguarda la trama, che ho spiegato prima, ma commento ora, in linea generale mi è piaciuta, ma si è persa in alcuni cliché: le due anime sofferenti, fragili e perse, che trovano la forza l’uno nell’altra, a lungo andare stufano. Ne ho amato più di uno di libri di questo genere, ma in nessuno di questi c’era così tanta linearità, concentrazione su una singola nicchia minuscola. Mi ha ricordato a tratti la saga di Twilight, e per dire, lì c’è molto molto di più intorno ai due protagonisti. Qui no, anche il mistero da risolvere non prende abbastanza importanza, quando arriva il momento. Poi c’è la snob con le sue amiche, il popolare buono dentro, il pervertito, l’introverso… tutto è troppo stereotipato.
Tutte queste note negative, io durante la lettura non sarei riuscita a farle. Mi trovavo un libro interessante, con un finale in ascesa continua, una storia non male. Ma ero insoddisfatta, perplessa anche. Così mi sono presa i miei giorni per riflettere e  sono riuscita a portare davanti ai miei occhi queste situazioni che allontanano il lettore, o meglio hanno allontanato me.
La potrei definire una potenziale bomba che è rimasta tale, inesplosa, ma carica e temuta, attesa più che altro. uno spettacolo che ho guardato con piacere dal pubblico, senza salire sul palco.

Ho bisogno di sapere che c’è modo per la gente come noi di uscirne. Ho bisogno di convincermi che è davvero possibile stare bene, e magari non solo bene, ma benissimo; che esiste il modo, anche se non l’abbiamo ancora trovato. Dev’esserci per forza un finale migliore di questo. Una storia più felice. Perché ce lo meritiamo.

Il mio voto:

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L’autrice:
Katja Millay: è cresciuta in Florida e ha studiato cinema e televisione alla School of Arts della New York University. Ha lavorato come produttrice televisiva e ha insegnato sceneggiatura e storia del cinema. Il tuo meraviglioso silenzio è il suo primo libro.


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