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Recensione in anteprima: Incantesimo tra le righe di Jodi Picoult e Samantha Van Leer.

Creato il 12 settembre 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Quando ho finito Incantesimo tra le righe, ci sono rimasta davvero male. Mi sono detta, ma possibile che sia già finito? Dov'è il seguito? La storia mi ha travolta talmente tanto che volevo non finisse più. Struggente non in quel modo che segue alla disperazione, ma con la tenerezza tipica delle fiabe malinconiche, Jodi Picoult e la figlia adolescente Samantha mi hanno regalato ore magiche in compagnia di una magica storia che sono sicura porterò nel cuore per molto tempo.
Recensione in anteprima: Incantesimo tra le righe di Jodi Picoult e Samantha Van Leer.
Incantesimo tra le righe (Between the lines)Jodi Picoult Samantha Van LeerCorbaccio320 pagineIn uscita 19 Settembre 201316,40€
Voto: ★ ★ ★ ½
Cosa succede se "...e vissero felici e contenti" non si rivela affatto essere tale? Delilah è una ragazza piuttosto solitaria che preferisce passare i pomeriggi in biblioteca, persa nei libri. In uno in particolare: "Incantesimo tra le righe" che in teoria è un fantasy ma che sembra terribilmente reale, al punto che il principe Oliver, oltre a essere coraggioso, avventuroso e focoso, parla a Delilah. Cioè: le parla sul serio! E salta fuori che Oliver è ben più che un personaggio di carta: è un teenager che si sente intrappolato nella sua vita letteraria e che non sopporta l'idea che il suo destino sia segnato. Oliver è certo che il mondo là fuori possa offrirgli qualcosa di interessante e vede in Delilah la sua chiave di accesso alla libertà. I due si buttano a capofitto nell'impresa di tirare fuori Oliver dal libro, un compito difficile e che li spinge ad approfondire la loro percezione del destino, del mondo e del loro posto nel mondo. Contemporaneamente cresce l'attrazione reciproca, un sentimento forte e tutt'altro che letterario.

La mia Recensione            
La cosa speciale di questo libro, che mi ha colpita subito, ma proprio subito, non è stato che il primo capitolo fosse una nota dell'autrice, ma c'è che questa vi ha scritto -appuntando nella mente del lettore come questo romanzo è nato. Poche righe, non è vero capitolo, ma mi sono ritrovata di fronte ad uno dei quesiti che, probabilmente tutte noi lettrici ci poniamo senza farci davvero caso.

Recensione in anteprima: Incantesimo tra le righe di Jodi Picoult e Samantha Van Leer.

cover originale

E se i personaggi di un romanzo continuassero a vivere di vita propria una volta chiuso il libro? E l’atto del leggere fosse solo una rappresentazione in cui loro recitano sempre la stessa parte, ma poi questi personaggi continuassero ad avere i loro sogni, speranze, desideri e aspirazioni anche al di là del ruolo che interpretano ogni giorno per i lettori? E uno di loro cercasse disperatamente di uscire dal libro? Ancora meglio: una lettrice s’innamora di lui e tenta di aiutarlo.Ecco, Jodi Picoult e sua figlia adolescente, Samantha, l'hanno reso reale. E solo perché questo incantesimo è bloccato fra le pagine, non significa che non lo sia -spesso, i libri sono molto più reale di qualsiasi finzione con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Come inizio, ho sorriso, pensando che Incantesimo tra le righe sarebbe stato un romanzo promettente.
L'altra cosa assolutamente innovativa di questo libro, è che ci sono delle immagini. Ma non come i libri illustrati, a cartone animato, che si leggono da piccoli; veri e proprio disegni in cui ogni tanto ci si imbatte, e molto belli anche; mi ricordano quelli che la professoressa di arte ci faceva fare in classe, con l'inchiostro di china, utilizzando la tecnica del tratteggio, più fitto per le ombre e più rado per le zone illuminate.
I disegni, capiamo dopo poco, raffigurano Oliviero, il pavido principe di un regno lontano, figlio del re Maurizio e della regina Maurina. No, non sto scherzando! Il re muore in battaglia, contro un drago mandato da un uomo che serba rancore per lui da molto tempo, Rapscullio, proprio nel momento in cui Oliviero assapora la vita con il suo primo vagito. Dalle tre fate del regno gli sono state donate saggezza, lealtà e vita, ed è questo uno dei suoi problemi: gli manca il coraggio, motivo per cui sa che non potrà mai essere, in futuro, un re capace come suo padre. Sedici anni dopo la sua nascita, un uomo col viso nascosto arriva a palazzo e implora il suo aiuta nel salvare la figlia, Serafina, e lui accetta.
A quel punto, però, qualcuno deve aver chiuso il libro... perché Oliviero torna alla sua vita di sempre, svestendosi del ruolo di principe. Oliver, infatti, è una persona come tante altre nel libro in cui è "imprigionato", costretto al suo ruolo di principe ogni volta che qualcuno legge. E ancora, e ancora, cento e più volte, recitando le stesse battute tutte le volte.
In altre parole, abbiamo tutti una vita oltre la vita che fingiamo di avere quando il Lettore apre il libro.
La cosa ha dell'assurdo!, come se, per una volta, i personaggi del libro sbeffeggiassero il lettore. E proprio per questo, lo rendo divertente e curioso, e anche fonte di riflessione. Immaginate se fosse al contrario...
Oliver però non è come tutti gli altri abitanti del libro. Lui si pone delle domande, si chiede se, dato che lui ha un'altra vita sotto la superficie della storia, anche il lettore, magari, ne ha una sua. Se è libero di fare ciò che vuole, di cambiare ruolo quando gli pare, di agire senza essere costretto dire e fare cose che ormai conosce a memoria. Al contrario di lui, Delia ama sprofondare in quella fiaba così diversa da qualsiasi altra. Oliviero, per lei, è più familiare e piacevole di qualsiasi altro principe, non per il suo coraggio ma per l'astuzia, per il suo essere cresciuto senza un padre, proprio come lei, per non essere mai noioso e farle compagnia ogni volta che può tenere con sé quel libro illustrato e così coinvolgente preso in prestito dalla biblioteca della scuola. Delia trova nei libri ciò che non trova nel mondo reale: amici, confidenti, mondi meravigliose e storie travolgenti, in cui le ragazze snob non la sbattono contro gli armadietti e gli altri non ridono della sua solitudine, nonostante abbia una migliore amica di nome Julie -una ragazza alternativa, che si veste come la sposa cadavere. C'è qualcosa, in incantesimo tra le righe, che le fa correre una scossa giù per la schiena ogni volta che lo legge, desiderando che Oliver sia reale.
La cosa bella di questo libro è che, quando non leggiamo la fiaba del principe Oliviero, i toni del romanzo sono comunque dolci e malinconici, proprio come per una favola per bambini, nonostante sia chiaramente uno YA. Oltre questo, ho adorato i dialoghi fra i due protagonisti -e parliamo di due protagonisti di storie diverse e, al contempo, della stessa storia. Battibeccano e ridono e si confrontano, così simili e, per altri versi, l'uno l'opposto dell'altro. Delia, che ha paura di non sapere cosa le accadrà l'indomani e darebbe qualunque cosa per essere il personaggio di un libro, perché non ti riserva mai brute sorprese quando la storia è sempre uguale. E Oliver, che odia la sua routine di "attore" e darebbe qualunque cosa per andare nell' Altromondo. Una bella coppia, Lettrice e Personaggio di fantasia, i cui mondi si incontrano e che iniziano a collaborare per tirare fuori Oliver dal libro. Certo, dopo che Delia inizia ad accettare il fatto che sta davvero parlando con un libro, e che non è fuori di testa.

Recensione in anteprima: Incantesimo tra le righe di Jodi Picoult e Samantha Van Leer.

cover tedesca, mi piace un sacco!

La storia del principe scorre in mezzo a quella di un Oliviero che cerca in tutti i modi di fuggire da quella prigione e una Delia che cammina su e giù per la sua stanza cercando una soluzione al loro problema che non lo metta in pericolo di vita. E ne provano davvero di tutti i colori, sotto gli occhi stupefatti di chi, come la madre di Delia o la sua migliore amica, o i compagni d'avventura di Oliviero, vede i due distratti, sempre pensierosi, con la testa altrove -l'uno nel cuore dell'altra. Delia e Oliviero si innamorano, di quell'amore puro e determinato che si vede solo nelle fiabe, e che pure è struggente e tenero e malizioso e profondo come in ogni paranormal ben fatto. Come Delia, non vedevo l'ora di tornare fra le pagine del libro per parlare con questi esilaranti personaggi che hanno dato vita, in me, a tutta una gamma di vastissime emozioni, dal divertimento alla rabbia, alla frustrazione al desiderio alla speranza e alla gioia. E l'intreccio elaborato, perfettamente studiato del finale, mi ha fatta ridere con gli occhi luccicanti per le lacrime di gioia, non solo per la genialità di ogni singolo personaggio che, nella sua semplicità, è complesso e incredibile come uno che si può approfondire in un libro di centinaia e centinai di pagine -un po' come in una saga. Le due autrici, qui, sono riuscite a trasformare il rapporto romanzo-lettore in qualcosa di tangibile e intenso e autentico grazie alla splendida raffigurazione del legame che si instaura fin da subito fra Delia e Oliviero, e della bellissima storia d'amore che nasce fra i due e che rende il tutto ancora più emozionante.
Dolce come una fiaba, intrigane come un paranormal, emozionante nelle sue sole trecento pagine, Incantesimo tra le righe è una vera e propria magia, una lettura scandita al ritmo della voce che ci leggeva le storie da piccoli, quella stessa voce che prende consapevolezza in noi e va oltre il romanzo, oltre i personaggi, alla ricerca di una morale soggettiva che troviamo con un sorriso e occhi sognanti. Il fantasy, d'altro canto, è proprio questo, no? Vedere il mondo attraverso gli occhi dei giovani adulti, non tanto come un bicchiere mezzo vuoto ma, al contrario, come uno mezzo pieno che può essere ancora riempito -di avventure, e amore, e amicizia, e coraggio, e lealtà, e astuzia, malizia, felicità, scelte da prendere, riflessioni. E' nata una fortissima complicità fra me e i personaggi principali di questa storia, dove ognuno di noi si metteva nei panni dell'altro e immaginava i propri desideri realizzarsi. Tutti meritano il lieto fine, e non c'è niente di meglio di una fiaba romantica per imprimerlo nella memoria dei lettori. Jodi mi ha dimostrato che ci si può innamorare davvero dei libri, e che loro sanno come ricambiare.

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