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Recensione: Io sono nessuno, di Jenny Valentine

Creato il 25 settembre 2015 da Mik_94
“Indeciso” sembra un posto magico adesso. Un posto prima di “azione” e “conseguenza”. E' indeciso che voglio.
Recensione: Io sono nessuno, di Jenny ValentineTitolo: Io sono nessuno Autrice: Jenny Valentine Editore: Piemme “Freeway” Numero di pagine: 240 Prezzo: € 17,00 Sinossi: Per tutta la vita, Chap non ha fatto altro che scappare. Un giorno, nella casa-famiglia in cui abita temporaneamente, viene scambiato per Cassiel Roadnight, un ragazzo scomparso due anni prima. La somiglianza è davvero stupefacente e la famiglia, che ancora lo cerca disperatamente, sembra perfetta. È così che Chap decide di rubare l'identità di Cassiel e fingersi lui con la sua famiglia e i suoi amici. Diventare qualcun altro però è meno semplice di quanto Chap possa immaginare, soprattutto quando inizia a scoprire che la vita di Cassiel era tutt'altro che perfetta e che anche la sua famiglia nasconde molti segreti...                                La recensione Chap ha sedici anni e, da due, vive come capita. La strada l'ha reso schivo, combattivo e un perfetto bugiardo. Fare a botte, rubare, mentire sono lezioni fondamentali quando vivi di nascosto: Chap, che poi neanche si chiama così, è uno studente modello nella spietata arte di arrangiarsi e un'ombra che non noti, quando fuori è buio. Chi si nasconde sotto il suo cappuccio grigio? Finché – stanco di scappare dagli altri e da sé stesso, già disilluso nell'età delle grandi speranze – qualcuno gli offre su un piatto d'argento, e in un articolo di cronaca nera, la possibilità di ricominciare. Un punto e si va magicamente a capo. Perché c'è un ragazzo scomparso che, in foto, lo guarda con i suoi stessi occhi.  Recensione: Io sono nessuno, di Jenny Valentine Cassiel Roadnight, più sorridente e più bello, meno segnato nel volto e non altrettanto amareggiato, è il suo gemello diverso, un sosia a cui è legato da una somiglianza impressionante, ed è andato. A casa sua c'è un posto vuoto. Possibile occuparlo senza fare rumore, senza destare sospetti? Io sono nessuno – lo saprà bene Polifemo, ingannato così dalla scaltrezza di Ulisse – è la storia della seconda vita di Cassiel Roadnight. Un romanzo accattivante, nonostante una trama all'apparenza dotata non chissà di quale originalità. Uno scambio di identità e così iniziava, tre anni fa, l'imperdibile Orphan Black, tra clonazioni e laboratori inviolabili. Un ritorno a casa, invece, con un altro nome e una famiglia aliena, era l'incipit di Finding Carter, teen drama sull'adolescenza e i suoi lati oscuri. Ma Io sono nessuno, lontano dalle strade della fantascienza e dalle schermaglie dei licei americani, assomiglia un po' al primo, un po' al secondo, ma mai a nessuno davvero. Forse parenti alla lontana, però diversi nel dettaglio: Jenny Valentine è la pecora nera della famiglia. Ha uno stile che non gira intorno alle cose, duro, immediato e senza abbellimenti. Si nota, ad orecchio, che è inglese e non americana, anche evitando di leggere la sua biografia: gli statunitensi sono accondiscendenti, più standard; i britannici, invece, schietti e freddi. Cambiano, insomma, l'accento e le intenzioni. Recensione: Io sono nessuno, di Jenny ValentineL'autrice – di cui recupererò in tempi brevi il romanzo precedente, La signora nella scatola – è presenza fissa nell'ambiente della Carnegie Medal e, al pari di Kevin Brooks e Patrick Ness, il suo stile secco e le sue buone idee conquistano subito. Se la Valentine è un nome da segnarsi, purtroppo il romanzo con cui si fa conoscere da me non è, fino alla fine, all'altezza. Come si rovina un'ottima impressione iniziale? Facendo cosa o, meglio, non facendo cosa? Io sono nessuno, nelle prime duecento pagine almeno, è materiale interessante. Un thriller per giovanissimi i cui enigmi, però, si limitano al rebus dell'identità del protagonista: chi è, chi non è. Il mistero della scomparsa del ragazzo che, abbandonando l'ovile, ha permesso a Chap una seconda vita non è infatti altrettanto approfondito: un nucleo familiare composto da poche figure – la mamma addolorata, la sorella responsabile, il fratello maggiore avido – e, con l'aiuto di un migliore amico bizzarro, i nodi arrivano presto al proverbiale pettine. Quando potrebbe essere altro, chiunque voglia, quando potrebbe essere tanto, è allora che purtroppo non fa sostanziali passi in avanti. Non andando né piano né lontano, verso una chiusa frettolosa: per me, più adatta a un racconto che a un romanzo di formazione in crisi d'identità. Accontentarsi della sufficienza, insomma, di tratti comuni sotto la maschera, quando – cambiando radicalmente prospettiva – si poteva diventare migliori. Come il suo protagonista, Io sono nessuno abbandona la strada vecchia per la nuova, ma non si può dire se sia cosa buona e giusta. Sa infatti quel che lascia – il sospetto – e non sa quel che trova – una modesta esistenza alternativa. Il detto del nonno non sbaglia.
Il mio voto: ★★★ Il mio consiglio musicale: MisterWives – Vagabond

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