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Recensione Jobs (5.0) Una storia inconcludende e priva di pathos

Creato il 25 novembre 2013 da Frenckcinema @FrenckCinema

jobsAnche se con estremo ritardo questa sera ho visto Jobs, il biopic indipendente dedicato alla grande carriera di Steve Jobs, creatore del colosso mondiale dell'informatica ed oggi anche della telefonia, Apple, scomparso per un tumore nel 2011 a soli 56 anni.

Diretto da Joshua Michael Stern ed interpretato da Ashton Kutcher, estremamente somigliante in quanto ad aspetto fisico, il biopic parte dalla presentazione del primo iPod nel 2001 per poi andare a ritroso nel tempo fin dai primi pasi dello stesso Jobs in casa Atari.

Sin dalle prime scene s'intuisce che la lettura dei singoli passaggi crolonogici risulta alquanto dislocata, difficile infatti, se non a conoscenza di alcuni passaggi fondamentali della vita di Jobs, rimanere connessi al racconto stesso senza porsi delle domande sul come e sul perchè di certe scelte.

Il regista purtroppo dimostra una certa inesperienza nel raccontare la vita di uno dei personaggi più influenti degli ultimi anni e questo è dovuto anche ad una sceneggiatura strapiena di buchi e priva di pathos che non fa altro che affascinare in alcuni momenti e stancare in altri.

Vi parlo di mancanza pathos proprio perchè Jobs avrebbe dovuto mirare al cuore non dei tantissimi amanti dei gingilli Apple (iPhone e iPad su tutti), ma di tutti coloro che per la prima volta si affacciavano su una finestra che dava sulla vita di un personaggio così importante per la storia moderna, un pò come fatto da David Fincher per The Social Network, a mio parere uno dei biopic più riusciti degli ultimi anni. 

jobsPochi sono i cenni ai veri problemi personali di Steve Jobs rispetto allo spazio che viene dato alla nascita del colosso Apple ed anche in questo caso vengono fornite spesso informazioni poco dettagliate ed estremamente inconcludenti, disastroso infatti il modo in cui viene presentato il modo di vivere i rapporti interpersonali di un personaggio geniale, ma molto solo nell'animo.

A proposito dove viene raccontata la fondazione di Next e l'acquisto di Pixar nel film?

La scelta del cast è da rivedere, Ashton Kutcher riesce solo parzialmente a regalare sprazi di buona recitazione, la sua incredibile somiglianza fisca con Jobs riesce il più delle volte a celare le mancanze che da sempre vengono riconosciute ad un attore che non si scrolla da dosso il ruolo di comico incallito.

Josh Gad (Wozniak) e Dermot Mulroney (Markkula) sono invece perfetti, ognuno a modo suo riesce a dare profondità a personaggi chiave della crescita di Apple, nel particolare Dermot mostra una certa classe tanto da tenere quasi da solo il peso di un intero cast di attori fuori ruolo, Ashton su tutti.

In conclusione penso che Jobs risulta inconcludente e privo di pathos, la cronologia della sua vita spesso è dislocata e mal raccontata, il regista non ha dimostrato di riuscire a tenere alto l'interesse per tutta la durata del film, ma solo per pochi momenti.

Il cast non è sembrato quello migliore possibile per un film che avrebbe potuto mirare al cuore di molti, Ashton Kutcher deve ancora maturare e di sicuro non era interpretando la vita di Steve Jobs che l'avrebbe fatto, anzi....

Jobs resta un film da vedere solo per emozionarsi su piccoli passaggi della storia della nascita di una grande realtà quotidiana, ma attenzione lo si può fare tranquillamente anche con un bel documentario molto più dettagliato.....

di Frenck Coppola


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