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Recensione: L'assassino ipocondriaco

Creato il 07 ottobre 2012 da Annalisaemme @annalisaemme
Recensione: L'assassino ipocondriaco
L'assassino ipocondriaco di Juan Jacinto Munoz Rengel
Prezzo di copertina: € 16,00
Editore: Castelvecchi editore
Pagine: 192
Formato: rilegato
Lingua: Italiano
Lingua originale: spagnolo
Titolo originale: El asesino hipocondríaco
Traduzione: P. Marchetti
Genere: narrativa, humor e filosofia
Il signor Y., assassino di professione, deve portare a termine il suo ultimo incarico, ma per riuscirci deve superare un grande ostacolo: gli resta un solo giorno di vita. In realtà, sono anni che il signor Y. È convinto di essere in punto di morte, assediato da un numero talmente impressionante di malattie da far pensare a un miracolo clinico. Adesso, su incarico di un misterioso personaggio che preferisce mantenere l’anonimato, deve uccidere il fantomatico e inafferrabile signor Blaisten. Tutti i suoi tentativi vengono però ostacolati dalla sua incomprensibile sfortuna, oltre che, naturalmente, da ognuna delle sue innumerevoli patologie. Appassionato di filosofia e di letteratura, le azioni del signor Y. Sono influenzate dal raffronto tra la sua persona e le vite dei “grandi malati”, immaginari o reali, della storia e del pensiero. L’ossessione di Kant, le vertigini di Swift, l’alcolismo e le malattie ereditarie di Egar Allan Poe e la cagionevolissima salute di Proust; manie e sintomi che il nostro assassino non trascura di provare a sua volta in tutta la loro presunta realtà. Romanzo esilarante, colto e denso di riflessioni, poliziesco dal ritmo serrato, riflessione filosofica e gioco meta-letterario, L’assassino ipocondriaco è una delle più brillanti opere di narrativa pubblicate lo scorso anno in Spagna.

Recensione: L'assassino ipocondriaco
Il protagonista di questo romanzo è, come da titolo, un assassino affetto da ipocondria e non è l’unica stranezza di questo libro molto particolare e di difficile classificazione. Il protagonista appunto è un killer di professione, sfortunato in maniera incredibile fin dall'infanzia e affetto da molteplici patologie immaginarie. Il paragonare i suoi tormenti a quelli di personaggi più o meno noti è un tocco irresistibile che accompagna il lettore attraverso i pensieri del protagonista che ovviamente ha una missione da compiere, se non fosse convinto di morire prima di riuscire a ultimare il compito. Una lettura valida, a tratti surreale che analizza le reazioni del signor Y, il nostro protagonista, attraverso il racconto di altri casi di personaggi letterari, artisti o scrittori che hanno sofferto di ipocondria, ci sono continui riferimenti ad una collezione eterogenea di sfortune e malattie che rendono la narrazione imprevedibile e risulta difficile dire cosa aspettarsi quando si volta pagina. Bellissime le pillole, citazioni di piccole malesorti che colpiscono ognuno di noi e soprattutto il protagonista in questo caso, una legge di Murphy rivista e corretta ma che dà quel tocco in più al romanzo. L'ipocondria viene enfatizzata anche troppo a mio parere, questo è infatti un romanzo decisamente umorale da leggere quando siete in pace con il mondo e quindi per prendere le battute e le sfortune con la leggerezza che meritano, altrimenti rischierete di essere innervositi dalle continue lamentele del personaggio. Un libro a metà tra il filosofico e il poliziesco, in cui nulla è come sembra, per sorridere della morte…o delle possibili cause di decesso.
Durata della lettura: due giorni
Bevanda consigliata: cappuccino
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



Recensione: L'assassino ipocondriaco
 Perché c’è sempre chi sta peggio, ma nessuno più del signor Y!
Recensione: L'assassino ipocondriaco

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