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Recensione - La Mirabile Fantasia di Giulio Leoni

Creato il 22 agosto 2010 da Luca Filippi
Recensione - La Mirabile Fantasia di Giulio Leoni Un Genio Folle e una Dark LadyUno scrittore alla ricerca di una storiaUna formula prodigiosa
In un momento in cui tutto è digitale o digitalizzabile, in cui la massima aspirazione della vincita facile è costituita dal grattaevinci, dal poker online, dal televoto nelle trasmissioni televisive, Giulio Leoni ci propone un romanzo sul fascinoso mondo della roulette (La Sequenza Mirabile, Oscar Mondatori euro 9,50). Immaginate il tavolo verde, eleganti giocatori azzimati e odorosi di tabacco, e splendide donne ammantate di pellicce e profumate di spezie lontane. Supponete che qualcuno, un matematico geniale per esempio, abbia trovato un modo, una criptica formula matematica, per vincere sistematicamente e togliere la proverbiale benda alla Dea Fortuna. Ecco, questa è "la Sequenza Mirabile" del romanzo, e per rintracciare la formula segreta, Ermete Cimbro e la figlia Amaranta sembrano disposti a tutto. Anche a rivolgersi a uno svaporato scrittori di gialli, lo stesso Leoni!, per indagare su una intricata vicenda. Una storia in cui trovano posto i Sette Nani, acrobati circensi famosi all’inizio del secolo scorso, e un altro Cimbro, Evandro, che – si pensa – abbia ammazzato i Nani per impadronirsi della Sequenza. Insomma, un vero rompicapo per il povero scrittore, peraltro in crisi creativa e alle prese con non ben ponderati investimenti finanziari, e che – tuttavia – accetta di indagare, intravedendo nella questione un’insperata fonte di guadagno e ispirazione. Giulio Leoni, o meglio il suo alias narrativo, si trova invischiato in una storiaccia: una società segreta,la Vegliante" che si ispira addirittura all’impresa fiumana di d’Annunzio, loschi individui mossi da vili interessi, e gli stessi Cimbro, che nascondono ben più di quanto si possa immaginare. Il percorso di indagine porterà il protagonista nei vicoli di Roma, nel quartiere di San Lorenzo, tra le calli di Venezia, fino alla risoluzione del mistero, che affonda le sue radici negli ultimi giorni dell’ardita impresa del Vate. Leoni è considerato uno dei nostri più grandi Autori e non a torto, chi ha letto i suoi romanzi lo sa bene. In quest’ultima prova si apprezza la prosa leggera, che si snoda con sapiente misura attraverso vicende ora divertenti, ora drammatiche e grottesche. Molto intensa la protagonista femminile, Amaranta, che con la sua chioma fulva e i tratti marcati, quasi in chiaroscuro, sembra una diva d’altri tempi. Ammantata di una luce sulfurea, oscillante tra guizzi di sensualità e sfinimenti languidi, sembra proprio una di quelle creature che tanto piacevano a Gabriele d’Annunzio. Una lettura avvincente e piacevole, consigliata agli amanti del mistero e ai nostalgici della Belle époque.
Sul blog dell’Autore le prima pagine del romanzo, basta ciccare qui.

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