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Recensione: La morte delle api, di Lisa O'Donnell

Creato il 13 maggio 2014 da Nageki @nagikka

Recensione: La morte delle api, di Lisa O'Donnell

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La morte delle api
di Lisa O'Donnell | sito ufficiale | | Twitter | | Facebook |
Casa editrice: Newton Compton
Pagine: 285
Data di uscita: 17 Ottobre 2013
Voto:
Recensione: La morte delle api, di Lisa O'Donnell

Sinossi
È Natale
È il mio quindicesimo compleanno
Ho sepolto i miei genitori
Non li rimpiangerò
La quindicenne Marnie e la sorellina Nelly hanno appena seppellito i genitori. Ora sono sole al mondo, ma nessuno, a parte loro, sa cosa sia successo, e le due ragazzine sono determinate a mantenere il segreto.
Almeno fino al momento in cui Marnie avrà compiuto sedici anni e sarà considerata dalla legge un’adulta a tutti gli effetti, in grado di badare a se stessa e alla sorella… Ma nessuno sembra far caso a loro eccetto Lennie, il vicino della porta accanto che con tatto e gentilezza entra nella vita di Marnie e Nelly, deciso a prendersi cura di loro: le nutre, le veste, le protegge e fa sentire loro, per la prima volta, il calore di una famiglia. Ben presto, però, gli amici, gli insegnanti e le autorità cominciano a porre domande sempre più insistenti su quello strano legame. Così, mentre tutti vengono trascinati in un incontrollabile vortice di bugie, emergono oscuri segreti rimasti nascosti troppo a lungo, che rischiano di travolgere le due sorelle e rovinare per sempre la loro vita…
La mia opinione 
Lisa O'Donnell segna il suo esordio letterario con un romanzo crudo, macabro e tenero allo stesso tempo. Ho atteso questo libro per quasi un anno (vi ricordate?), le aspettative erano alte e vi confesso che non sono affatto delusa!. La morte delle api rientra a pieno titolo in quel novero di romanzi in cui "una pagina tira l'altra", tanto che ho terminato la lettura in soli due giorni.
La morte delle api è un romanzo corale composto da numerosi brevi capitoli, ciascuno narrato da uno dei tre protagonisti principali.
Marnie e Nelly sono due sorelle vittime di genitori dediti all'abuso di stupefacenti, disoccupati e del tutto assenti. Marnie, la maggiore, ha imparato ad affrontare la vita costruendo una corazza di apparente indifferenza, circondata da amicizie discutibili, facendo uso di droghe e concedendosi a chiunque dimostri un minimo di attenzione nei suoi confronti. Sebbene in apparenza possa sembrare la più forte delle due, in realtà Marnie è alla perenne ricerca di una figura parentale disposta a mettere paletti laddove i suoi genitori hanno fallito. Come se tutto questo non bastasse, Marnie deve far fronte alla sorella minore ed alle sue innumerevoli stranezze.
Recensione: La morte delle api, di Lisa O'Donnell
Nelly è infatti un'anima solitaria, ma capace di farsi notare non appena apre bocca a causa del suo particolare modo di esprimersi. Mentre Marnie dimostra straordinarie doti nello studio, la piccola Nelly è un vero e proprio prodigio quando si tratta di suonare il violino. E' difficile non affezionarsi a Nelly, con le sue stranezze, la sua ossessione per Harry Potter ed i termini desueti con cui si rivolge alla gente.
La vita delle due ragazze viene stravolta dall'improvvisa morte del padre e dal conseguente suicidio della madre. Ho preferito utilizzare il termine "stravolta" piuttosto che "sconvolta", questo perchè ormai da tempo il legame genitori-figlie si era irrimediabilmente lacerato. La scomparsa dei genitori non costituisce dunque un trauma per le due protagoniste, ma le costringe a dover guardare negli occhi la cruda realtà. Come fare a sopravvivere? come pagare l'affitto? come procurarsi da mangiare? ma soprattutto, come sbarazzarsi dei due cadaveri che rendono irrespirabile l'aria domestica? la soluzione è semplice: sepellire i propri genitori in giardino.

Recensione: La morte delle api, di Lisa O'Donnell

Con questo romanzo l'autrice si è aggiudicata
il Commonwealth Writers Prize nel 2013. Il
suo ultimo romanzo, da noi ancora inedito, si
intitola "Closed doors".

Sarà Lennie, vicino di casa omosessuale e rimasto solo dopo la morte del compagno, ad occuparsi di Marnie e Nelly. Certo all'inizio le cose non saranno facili, soprattutto per quanto riguarda il caratteraccio di Marnie, ma ben presto Lennie saprà conquistarsi la fiducia delle due sorelle, divenendo per loro la figura parentale di cui avevano bisogno. Tuttavia, come è facile prevedere, la riconquistata serenità non è destinata a durare a lungo ed ancora una volta Marnie e Nelly dovranno scegliere a chi concedere la propria fiducia, scoprendo che spesso l'apparenza inganna.
Sebbene titolo e copertina (orrenda, diciamocelo) facciano pensare ad un romanzo dai toni dark, oltre a momenti di tensione vi sono numerosi momenti di tenerezza e qualche simpatica gag.
La caratterizzazione dei personaggi è splendida e si riflette nello stile con cui ciascuno di essi racconta le vicende. Marnie è più diretta e non ha peli sulla lingua, utilizza parolacce ed epiteti poco gratificanti come intercalare ma, leggendo tra le righe, è possibile percepirne l'immenso bisogno di affetto. Lennie a tratti trasuda malinconia per la perdita del suo compagno e mette a nudo l'attaccamento che va sviluppando nei confronti delle due sorelle. Nelly è unica nel suo genere, il suo modo di esprimersi è singolare, pecca d'ingenuità ma ha amore da vendere.
In sostanza, è impossibile non provare simpatia per questo bizzarro trio e tifare affinchè trovino la pace che meritano.
Unica pecca del romanzo, almeno secondo me, risiede nel finale un po' affrettato che comunque non pregiudica una lettura che suggerisce l'importanza dell'educazione e di una famiglia capace di impartirla.
Conclusioni
Un libro che mi sento di consigliare e che non ha deluso le mie aspettative. La lettura è invece sconsigliata a chi fatica a digerire parolacce o chiari riferimenti a minorenni che frequentano uomini adulti e/o sposati. Come già citato, Marnie è del tutto priva di limiti e le sue amicizie ricalcano questo stile di vita (fattore comunque determinato da un'infanzia non definibile come tale, infatti il romanzo è del tutto privo di volgarità gratuita). Ci tengo a sottolineare che questo non è un romanzo meritevole di 5 stelle (se con 5 stelle intendiamo "capolavoro"), ma il mio voto è anche dettato dal fatto che l'autrice sia riuscita a tenermi incollata alle pagine ed a commuovermi.

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