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[Recensione] La notte dei giocattoli di Dacia Maraini e Gud

Da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La notte dei giocattoli di Dacia Maraini e GudTitolo: La notte dei giocattoli
Autori: Testi di Dacia Maraini, disegni di Daniele “Gud” Bonomo
Editore: Tunué
ISBN: 9788897165347
Numero pagine: 96
Prezzo: € 14,90
Voto:[Recensione] La notte dei giocattoli di Dacia Maraini e Gud

Trama:
È notte nella cameretta della piccola Giulia, bambina dalla fervida immaginazione che tarda spesso ad andare a letto, persa nel suo mondo immaginario dove i giocattoli prendono vita e la coinvolgono nelle loro storie d’amore, di guerra e di poesia. Tutto sembra filare liscio fino a quando dal baule dei giochi non esce l’arcigno Uomo d’affari, che si dimostra da subito uno spietato prevaricatore, egoista e approfittatore. La ragazzina di fronte alla scelta tra il bene e il male, decide di mettersi in gioco e guida una lotta contro la prepotenza. Inizia così la rivolta dei giocattoli contro l’avido capobanda, per un mondo più giusto e solidale. Una favola moderna che conferma il valore supremo della democrazia, della collaborazione e dell’amicizia.

Recensione:
Tratti morbidi ed essenziali a pastello, inquadrature semplici che mettono in risalto il personaggio e brevi dialoghi a effetto: sono gli ingredienti di questa graphic novel, la cui narrazione scorre con un andamento teatrale e sognante.
Il palcoscenico è rappresentato dalla cameretta di Giulia, una bambina appassionata più di libri che di giocattoli, con genitori troppo impegnati per occuparsi a tempo pieno di lei. È troppo grande per essere coccolata come una bimbetta, ma troppo piccola per prendere parte alla vita degli adulti; per cui si ritrova da sola, una sera, a fantasticare.
I suoi sono i sogni che chiunque può avere fatto: io stesso mi sono chiesto, da piccolo, cosa succede ai giocattoli quando dormo o quando non sono in camera. È possibile che ci sia un pizzico di magia in ciascuno di loro, di quella magia che solo una fantasia pura è in grado di creare?
Non ci si rende conto di quando finisce la realtà e comincia il sogno, anche se il passaggio è introdotto dal cambio di capitoli: è come se davvero i giocattoli prendessero vita, ciascuno con una personalità dettata dal suo ruolo, tuttavia sempre consapevoli del loro essere semplici oggetti.
Forse è stato proprio questo a lasciarmi con un po’ di malinconia: trattandosi di una fiaba moderna, non perde mai l’aggancio con la realtà. In questo differisce dalla maggior parte delle fiabe classiche, che si svolgevano in un mondo immaginario e sembravano lasciare sulle pagine un pulviscolo di magia (almeno, così era per il me bambino, quindi l’impressione finale rimarrà sempre filtrata da questi ricordi).
Un particolare che mi è piaciuto riguarda gli sfondi delle vignette: è tutto ambientato nella camera, ma si tratta di un ambiente caratterizzato da pochi dettagli tradizionali. È facile vedere in quelle linee la propria stanza, immaginare per un momento di vivere la stessa avventura, e dopo l’ultima pagina guardare con occhi diversi qualche occasionale giocattolo abbandonato in giro per la casa.
Ho impiegato meno di un’ora a leggere tutto il fumetto, ma non è stato affatto tempo sprecato: mi è piaciuto, e il messaggio finale trapela tra le sfumature senza essere dogmatico o invadente. Un momento di pausa, un bel fumetto da leggere e rileggere in compagnia di qualche nidiata di bambini.


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