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Recensione: La scelta del cuore di Mary Calmes

Da Selly82 @SellyMoon
Recensione: La scelta del cuore di Mary Calmes
- SCELTA DEL CUORE – - Titolo originale, Chage of Heart - Autore, Mary Calmes - Formato, eBook - Editore, Dreamspinner Press
Jin è una pantera mannara più unica che rara. Non soltanto è più veloce di ogni altra pantera che abbia mai incontrato ed è in grado di cambiare forma più rapidamente di ogni altro. E’ anche una rarissima pantera nera, è gay ed è  l’unico Reah maschio di cui si abbia mai avuto notizia. Per tutti questi motivi è stato picchiato fino quassi alla morte da suo padre e da tutto il suo vecchio clan, e poi da loro cacciato e condannato all’esilio. Adesso vive una vita da fuggiasco, evitando con cura di incontrare qualsiasi Semel che sarebbe in grado di riconoscerlo per quello che è, con l’unica compagnia del suo amico d’infanzia, Crane, che lo ha seguito nel suo esilio. Ma non si può scappare per sempre da se stessi. Quando si troverà conteso tra tre Semel appena incontrati, e quando gli occhi dorati di Logan si fisseranno per la prima volta nei suoi, dovrà decidere se continuare a fuggire per tutto il resto della sua vita, o se rischiare ed aprire il proprio cuore all’unica persona al mondo creata soltanto per lui.

Se dovessi definire questo libro in una parola, sarebbe incostante. Durante la lettura sembra di stare sulle montagne russe. Ci sono momenti estremamente coinvolgenti, ben scritti ed emozionanti. Poi si passa al capitolo successivo e trovi punti banali, ripetitivi e noiosi. Sembra quasi scritto a più mani! Questo altalenare nella scrittura rende la lettura estremamente poco piacevole. Inoltre, a rendere la lettura ancora meno fluida, contribuisce anche l’uso frequente di termini particolari, tipo Reah, Semel, e tutti gli altri appellativi del branco, che in certi casi non si capisce neppure troppo bene a cosa facciano riferimento. Troppi e troppo confusi.  A concludere il tutto si aggiunge un finale buttato lì, francamente deludente, ed una traduzione a volte scorretta (tipo scrivere “fratello” al posto di “padre”, che è stato l’errore più eclatante). Peccato, perché la storia aveva potenzialità.


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