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[Recensione] Le terrificanti storie del vascello nero – Chris Priestley

Creato il 13 dicembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Le terrificanti storie del vascello nero – Chris PriestleyTitolo: Le terrificanti storie del vascello nero
Autore: Chris Priestley
Editore: Newton & Compton
Traduttore: Chiara Balzani, Sara Trabalzi
Illustratore: David Roberts
ISBN: 9788854122321
Num. Pagine: 185
Prezzo: 4,99€ (versione digitale)
Voto: [Recensione] Le terrificanti storie del vascello nero – Chris Priestley

Trama:
Ethan e Cathy vivono con il padre all’Old Inn, una vecchia locanda arroccata su un’alta scogliera a picco sul mare. Una sera una misteriosa malattia colpisce i due bambini, che cominciano a urlare per il dolore. Il padre allora esce di casa per andare a cercare un medico. Fuori imperversa una violenta bufera, il mare è in tempesta e la furia del vento scuote le finestre e fa scricchiolare le pareti della locanda. All’improvviso bussano alla porta. È il giovane marinaio Jonah Thackeray che chiede ospitalità. In cambio si offre di raccontare ai bambini storie paurose ed emozionanti, apprese nei suoi lunghi anni di navigazione. Ma c’è qualcosa di molto strano in questo visitatore, e il piccolo Ethan comincia a essere un po’ inquieto, sia perché le storie sono davvero terrificanti, sia perché malgrado siano passate diverse ore il padre non fa ancora ritorno…

Recensione:
Atmosfere burrascose nel vero senso della parola, tempeste e vento che ulula, vascelli stregati e personaggi mirabili.
In questa raccolta di racconti rivediamo la medesima struttura di Le terrificanti storie di zio Montague, in cui però ho trovato qualcosa in aggiunta, quel briciolo di inquietudine in più che mi ha fatto concedere il mezzo voto che non aveva meritato il precedente.
Chi non si è mai immaginato nemmeno una volta impegnato in un’impresa in mare aperto? A bordo di un brigantino, o come impavido pirata, o come semplice passeggero per guardare il mondo da sopra una distesa d’acqua cristallina? L’avventura per nave è uno dei temi che più si rincorrono nell’immaginario di ogni sognatore, è una sorta di ponte tra il passato – quando ancora non esistevano altri mezzi di trasporto che permettessero di andare lontano – e presente – quando ancora conosciamo poco e male gran parte di ciò che si nasconde nelle profondità nell’immenso blu.
I misteri legati ai flutti hanno alimentato un filone a sé stante, per anni e anni le storie tramandate dai cosiddetti vecchi lupi di mare hanno incantato generazioni e generazioni. Perché? Perché forse parlavano di luoghi che la gente comune non avrebbe mai potuto vedere. Perché il rumore delle onde che si infrangono contro la chiglia sono sinonimo di una libertà atavica, imprescindibile e inafferrabile. Perché il mare è vivo ed è mutevole, è una sfida che con tutti i suoi segreti invoglia i più coraggiosi a gettarvisi anche a rischio della vita.
Ne Le terrificanti storie del vascello nero vengono ripresi alcuni must di opere che hanno segnato il genere – primo fra tutti potremmo citare Tim Powers col suo Mari stregati: bufera che imperversa e pioggia che tamburella minacciosa contro le finestre, la vecchia locanda a picco sulla scogliera per accogliere i viandanti, e, naturalmente, le storie.
Storie provenienti da un viandante bizzarro, indecifrabile, che giunge all’Old Inn all’improvviso nonostante il tempo sia dei peggiori, e come se non bastasse sembra riservare un gusto piuttosto macabro nel raccontare.
Ethan e Cathy si rendono conto che c’è qualcosa di estremamente strano nel loro interlocutore, ma nonostante questo non riescono a fare a meno di ascoltare ciò che ha da narrare.
Chris Priestley di nuovo ha saputo imbastire brevi trame eccezionali, originali, spaventose, ha preso consuete figure di riferimento nel mondo marinaresco del fantastico, e le ha usate a proprio piacimento, ha giocato sull’imprevedibile e su una struttura gotica e apertamente decadente, e di nuovo i protagonisti sono ragazzini, giovani le cui sorti rendono ancora più pungenti e stridenti i finali.
Lo stesso finale della story-line di base è stupefacente, quasi amaro, con una sorpresa il ultimo che durante la lettura non mi sarei aspettata.
Così come il precedente, consiglio questo libro a chiunque ami andare oltre gli schemi. L’autore riesce a infondere alle parole un’atmosfera da brivido spontanea, discreta e strisciante, e devo confessare che le storie del giovane Jonah mi hanno colpita non solo per la loro singolarità, ma anche per un velo di horror puro che lascia il segno.
Un libro per ragazzi? Sì, ma anche per adulti. Per chi non ha paura di andare all’avventura sapendo che sarà terrificante.


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