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Recensione "Let us prey"

Creato il 26 febbraio 2016 da Giuseppe Armellini
Recensione
Un altro titolo da vedere per gli appassionati.
Unico difetto sta in quel suo diventare troppo fracassone ed esageratamente violento e splatter.
Peccato, perchè la componente del mistero, quella preponderante in quest'horror biblico, era stata inserita in una trama assolutamente originale e non convenzionale.
Dall'Irlanda
presenti spoiler nella seconda parte
Sono fortemente convinto che l'horror "inglese" -mettendoci dentro tutto l'arcipelago britannico- sia
di altissimo livello.
Potrei citare il mio personalissimo capolavoro Eden Lake, l'ormai cult The Descent, oppure andare direttamente ai registi, e penso ai Rumley, ai Wheatley, agli "Smiths", ossia il Christopher de Triangle e Black Death ma anche l'ex "clerks" Kevin con la sua capatina nel genere con Red State (non ho visto Tusk).
E sto solo andando a memoria...
E poi volendo potremmo allargare il concetto di "anglo" e trasferirlo all'Australia.
E solo con Babadook, Wolf Creek e Lake Mungo siamo a posto per decenni.
Sono horror diversi dai soliti, quasi tutti superiori al 95% di quello che viene dagli Stati Uniti (a memoria credo che pur essendo notevolmente sotto il capostipite il miglior film horror americano recente sia il remake de La Casa).
Inglese, sponda Irlanda, è questo Let us prey che, se non fosse per alcuni difetti - pochi ma evidenti- potrebbe finire (ma perchè no, magari ci finisce lo stesso) nell'elenco fatto qua sopra.
Horror "biblico" potremmo definirlo, uno di quelli in cui la religione e i precetti religiosi la fanno da padrone.
Quello che fa di Let us prey un film molto interessante è la sua struttura, per niente convenzionale, anzi.
Recensione
Praticamente un'unica location (una stazione di polizia con celle carcerarie nel seminterrato) e una serie di eventi, a prima vista forzati e inspiegabili, nella lettura trascendentale del film perfettamente plausibili, che fanno sì che una serie di personaggi si ritrovi tutta là dentro.
Un personaggio misterioso, molto kinghiano (viene in mente quello di Cose Preziose o de La tempesta de secolo), quattro agenti di polizia, un dottore e due persone arrestate.
Chi è quel misterioso uomo? perchè sembra avere un ascendente così forte su chiunque gli si avvicini?
Nel cinema horror mi capita sempre di fare dei rimandi. Ecco, credo che questo film irlandese sia il frullato perfetto di Seven (l'essere puniti dei vizi), Martyrs (c'è una scena praticamente identica, il flash back, ma non solo...), Il Miglio Verde (con quel personaggio in carcere dagli strani poteri) e, soprattutto, Frailty, il film da cui prende più spunto, senza dubbio.
Anche se come atmosfera, specie nell'ultima mezz'ora, è forte il richiamo a film come La città verrà distrutta all'alba per via di quella pazzia, di quel male, che sembra aver invaso un'intera cittadina.
Per gran parte del suo tempo Let us prey appare come un film del mistero, quasi un giallo. Che ci sia qualcosa di ultraterreno lo si capisce presto, i "poteri" dell'uomo misterioso sono evidenti sin dal principio.
Recensione
Poi il film esploderà atterrando nel genere puro. Ed è proprio in questa esplosione che abbiamo le cose migliori e peggiori.
Le migliori sono, per un amante, le ripetute scene di violenza, l'aria che si fa sempre più malsana, la pazzia dilagante. Quello che era apparso quasi come un film "innocuo" diventerà invece una santabarbara di violenza impressionante. Sembra che in quel luogo siano finite veramente soltanto persone talmente malvagie da non meritare di sopravvivere.
Eppure in questa esplosione si avverte un leggero superamento dei limiti.
Leggero un cazzo.
Un massacro famigliare compiuto da uno, un altro mezzo massacro famigliare compiuto da un altro, uno che ha ucciso una bambina senza soccorrerla, una coppia di poliziotti che ha ucciso un uomo, un pedofilo che maltratta la moglie.
Un covo non solo di perversi assassini, ma di veri e propri mostri.
In realtà nella lettura non terrena che bisognerebbe dare al film tutto questo è normale. E' stato un disegno divino o demoniaco a far sì che siano tutti là, certamente. Ma la sensazione di forzatura resta, eccome.
E purtroppo Let us prey sbraca in altri eccessi, fracassoni e cazzoni, che in certi momenti rischiano di farlo avvicinare addirittura al trash. C'erano tutte le carte per farne un horror solo intelligente, misterioso, certo pieno di violenza ma non così spettacolare e gratuita. Le musiche, il personaggio del sergente vendicatore, alcuni concessioni allo splatter più improbabile (l'uomo intavolato, ma dai) fanno perdere un pizzico di credibilità che avrebbe reso il film un piccolo gioiello.
Recensione
La Pollyanna recita, come sempre, alla grandissima, in un personaggio che per certi versi, almeno nel proprio passato, la avvicina a quello suo più famoso in The Woman.
Notevoli le luci (splendide quelle della cittadina di notte), molto belle le location (anche quelle del prologo), non eccezionali, per me, le facce degli attori.
Il gioco di parole del titolo (pray/prey) quel mix tra il pregare e l'esser prede è assolutamente perfetto e incastonato nella trama.
E allo spettatore viene più di un dubbio. Si darebbe per scontato che quello sia il Diavolo ma forse è semplicemente uno dei "buoni" che fa il lavoro sporco, che al perdono preferisce il castigo (Frailty, appunto).
Un Angelo Vendicatore insomma.
Rimane un film da vedere, troppo incerto, forse, nel mix tra violenza gratuita e horror più riflessivo.
Come dico sempre, ce ne fossero
( voto 6.5/7)

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