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Recensione Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato (7.5) Un bel ritorno nella Terra di Mezzo per Peter Jackson

Creato il 23 dicembre 2012 da Frenckcinema @FrenckCinema

Lo HobbitDopo una piccola assenza torna la sezione dedicata alle recensioni di FrenckCinema e quale migliore ritorno se non con le impressioni sull'atteso e chiaccheratissimo Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato?

Beh sono passati quasi 10 anni dalla trionfale chiusura della saga del Signore degli Anelli e l'emozione di poter ritornare nella Terra di Mezzo in compagnia degli straordinari racconti di J.R.R. Tolkien è praticamente inspiegabile, chiaro però che per Lo Hobbit come per ogni altro film c'è da sentenziare la qualità prima di tutto.

Il regista Peter Jackson dopo aver passato una vita intera immerso nei racconti tolkieniani è da considerare un conoscitore unico della mitologia narrativa tanto da potersi permettere di osare per il primo Lo Hobbit e state ben certi che lo ha fatto senza pensarci due volte.

Chi ha letto il libro di Lo Hobbit avrà capito senz'altro che il lavoro fatto da Jackson è stato quello di rendere una storia molto meno cinematografica di Il Signore degli Anelli in un vero e proprio saggio di intrattenimento.

peter jackson lo hobbit
L'azione a spron battuto che si può percepire in Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato non è di sicuro quella che nel romanzo originale viene raccontata, il regista ha voluto, con questa sua seconda immensa scommessa, dare al pubblico una visione molto più ampia delle opere di Tolkien non soffermandosi soltanto alla storia di Lo Hobbit.

I 13 nani, Bilbo Baggins e Gandalf per tutta la durata (molto lunga) del primo capitolo danno sempre l'impressione di muoversi in una storia molto più ampia di quello che sembra, un racconto che svela molto più di ciò Lo Hobbit ha avuto in serbo per i lettori.

La disamina appena fatta a prima lettura può sembrare estremamente entusiastica nei confronti del lavoro di Jackson, ma questo non significa che non ci son punti deboli nella proposizione cinematografica di un mondo così affascinante.

A mio avviso penso che in certe scene il buon Jackson abbia cercato di esasperare la spettacolarità per regalare più intrattenimento ad un pubblico non solo legato alla lettura del romanzo originale (scena inseguimento goblin nella montagna) , in altre invece si è prolungato nel sottolineare le usanze dei nani portando un pò di noia nella visione (scena iniziale di canto da musical dei nani).

La scelta della caratterizzazione dei vari personaggi è sembrata abbastanza completa, vero anche però che alcuni nani in questo primo capitolo non hanno avuto il giusto spazio, stesso discorso per il temibile Drago Smaug, in questo caso però siamo soltanto al primo capitolo e lui sarà uno dei perni principali dell'intera trilogia.

Il cast scelto da Jackson per interpretare i vari personaggi della compagnia non è proprio di primo livello al contrario di come successe per La Compagnia dell'Anello, ma impareremo di sicuro a conoscerli nell'intera trilogia insieme si spera alle loro qualità.

thorin scudodiquercia
Tra i 13 nani spicca di sicuro il personaggio di Thorin Scudodiquercia, il suo interprete Richard Armitage, quasi come fosse scontato, soffre del confronto con il leader della Compagnia dell'Anello ovvero Aragorn interpretato magistralmente da Viggo Mortensen, la speranza chiaramente è che nel corso della trilogia Armitage trovi un modo per non far rimpiangere l'artista che è Mortensen.

Discorso opposto invece per Bilbo Baggins, il suo interprete Martin Freeman sembra avere un confronto meno scotato con Elijah Wood ed il suo Frodo, i due personaggi hanno potenzialmente due caratteri diversi, ma la vivacità di Freeman sembra avere più presa sul pubblico.

Dopo avervi parlato di sceneggiatura e cast non si può non passare all'aspetto visivo, Peter Jackson e la Weta Digital hanno fatto un incredibile lavoro, la ricreazione dei paesaggi tolkieniani è stata fantastica, la Terra di Mezzo non è mai stata più affascinante di così, luci e colori intensi con una profondità di immagine assolutamente perfetta.

In conclusione posso senz'altro affermare che Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato è un primo passo molto positivo, la scelta di Peter Jackson di ampliare spropositatamente la conoscenza del mondo tolkieniano oltre lo la mitologia dello stesso romanzo Lo Hobbit è da un lato azzeccata e dall'altro troppo pretenziosa, ora è chiaramente presto per poter dargli ragione, per il momento non si può non dare un plauso al regista.

Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli anche se figli dello stesso padre e della stessa storia sono diversi per cuore ed anima e per questo non mi sento assolutamente di fare confronti di nessun genere, semmai i conti saranno fatti al termine dell'intera trilogia Lo Hobbit che conta ancora la distribuzione di La Desolazione di Smaug e Andata e Ritorno.

di Frenck Coppola


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