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Recensione "Lo scandalo della stagione" di Sophie Gee (Beat Edizioni)

Creato il 11 aprile 2012 da Maila Tritto

Cari lettori,
oggi potrete trovare in libreria la versione economica de Lo scandalo della stagione, romanzo storico scritto da Sophie Gee e pubblicato precedentemente dalla Neri Pozza. La Beat Edizioni ha riproposto, anche con una nuova veste grafica, il romanzo. Lo scandalo della stagione è ambientato nella Londra del '700, caratterizzata da fervori politici e culturali. La Gee ha scritto la storia ispirandosi al celebre poemetto eroicomico Il ricciolo rapito; commissionato da Lord Petre e indirizzato alla signorina Arabella Fermor. L'autrice riprende proprio la passione che c'è tra questi due nomi importanti della società inglese, dando un suo personale contributo e inventando probabili dialoghi tra persone realmente esistite. Ho avuto modo di leggere il romanzo, di cui vi riporto la mia recensione.
Titolo: Lo scandalo della stagione
Autore: Sophie Gee
Editore: Beat Edizioni
Genere: storicoData di pubblicazione: 11 aprile 2012
Prezzo: 9,00 Euro
Pagine: 366 pp.
ISBN:
978-88-655-9082-9
Sinossi: L’estate del 1711 sta per finire in Inghilterra e a Londra già si annuncia la stagione dei balli e dei ricevimenti: giorni cruciali per accasarsi, sognare imprevedibili risalite sociali, tramare insospettabili congiure oppure infrangere il cuore di Arabella Fermor, una delle «bellezze regnanti» della capitale, o di Lord Robert Petre, gentiluomo con lo sguardo sprezzante, i riccioli neri e l’andatura sciolta di chi è appena balzato giù dal cavallo. La saison londinese potrebbe essere quella del trionfo dell’amore tra Arabella e Robert, se il giovane barone Petre di Ingatestone, erede di una delle più grandi famiglie cattoliche d’Inghilterra, non custodisse segreti e debolezze tali da trasformarla nella stagione del più grande scandalo che la prima metà del Settecento inglese ricordi. Uno scandalo che dà origine alla più celebrata satira del XVIII secolo: Il ricciolo rapito di Alexander Pope.Recensione: «Cheoffesa atroce nasce da cause amorose, Che dispute possenti son generate dacose triviali.» Questi versi sono tratti da Il ricciolo rapito, celebre operadi uno dei più illustri autori della letteratura inglese e internazionale:Alexander Pope (Londra, 22 maggio 1688 – Twickenham, 30 maggio 1744). Si trattadi un poemetto eroicomico, di cui la prima versione fu stampata nel 1714 evendette 3.000 copie la prima settimana dopo la pubblicazione. L’opera fucommissionata dal settimo Lord Robert Petre per sdrammatizzare un imbarazzantescherzo fatto ai danni della signorina Arabella Fermor. Il poemetto è statoscritto per deridere la lite tra Arabella (la “Belinda” del poema) e LordPetre, che le aveva strappato una ciocca di capelli senza il suo permesso. Nell’opera,Pope descrive i suoi personaggi in stile epico (tant’è che l’autore è noto perl’utilizzo del distico eroico, la forma tradizionale della poesia inglesecomunemente usato per la poesia epica e quella narrativa). Quando il Lord rubaa Belinda la ciocca di capelli, lei cerca di riaverli, i capelli volano nell’ariae si trasformano in una stella. Tale poema ha ispirato il romanzo scritto daSophie Gee: Lo scandalo della stagione. Il romanzo è ambientato nella Londradel 1700, in particolare nell’estate del 1711. È questo un periodo di grandefervore politico, ideologico e religioso, determinato anche dagli eventimondani della saison londinese (la stagione dei balli e dei ricevimenti).Sono giorni importanti per accasarsi, stringere nuove amicizie, sognareimprevedibili risalite sociali o tramare insospettabili congiure. La saisonlondinese potrebbe anche essere quella del trionfo dell’amore tra Arabella eLord Petre. Ma quest’ultimo custodisce segreti e debolezze tali da trasformarlanella stagione del più grande scandalo che la prima metà del Settecentoricordi, e che sarà celebrato nella satira di Alexander Pope.È necessarioconsiderare anche come il XVIII secolo sia non solo un periodo dettato dagliaffari politici, bensì anche caratterizzato dai movimenti letterari. È,inoltre, il periodo in cui inizia a formarsi la sfera pubblica vera e propria,che in Francia è caratterizzata dalla presenza dei salotti letterari, mentre inInghilterra dai caffè. Sono, questi, luoghi in cui si discute di politica edelle leggi di mercato, ma anche di cultura. Una sfera pubblica con funzionipolitiche appare, per la prima volta, proprio in Inghilterra agli inizi delXVIII secolo. Con il Licensing Act, cade nel 1695 la censura preventiva,sebbene la stampa sia soggetta alla severa Law of Liebel, e alle limitazionidovute ai numerosi privilegi della Corona e del parlamento. Tuttavia, aparagone degli altri Stati  europei, lastampa inglese gode ancora di libertà eccezionali. Harley è il primo uomo distato che sa trarre profitto da tale situazione ed assume letterari come Defoe(definito il primo giornalista professionista), per difendere la causa dei whignon solo con i pamphlets ma anche sui nuovi giornali. Importanti sono: LaReview di Defoe; l’Observator di Tutchin e l’Examiner di Swift (oggetto didiscussione nei club e nei caffè). Anche uomini di stato come Walpole eBolingbroke si rivolgono al pubblico, con letterari come Alexander Pope, JohnGay e il già citato Jonathan Swift. Si crea, perciò, un particolare rapportotra la letteratura e la politica, paragonabile a quello tra letteratura egiornalismo in Joseph Addison e Richard Steele, autori dei periodici Tatler eSpectator; innovatori e precursori di giornali successivi quali: il New Yorker;Harper’s Magazine; il New Statesman e The Spectator (derivato dallo stessogiornale di Steele). A contrapporre i whigs, furono i tories, organizzati comeforza d’opposizione sotto Bolingbroke che fondò il giornalismo politico ingrande stile. Nell’estate del 1926, apparvero tre satire d’attualità ispirate aBolingbroke: il Gulliver di Swift; la Denunciad di Pope e le Fables di Gay.Ebbene, l’autrice Sophie Gee, nel suo romanzo storico, inserisce questi nomiimportanti dell’ampio panorama storico-letterario, cercando di creare unapersonalità per ognuno di essi. Ma invano. Trovo, infatti, che la Gee abbiaavuto una buona idea per realizzare Lo scandalo della stagione, ma non hasaputo portarla del tutto acompimento.La storia, sebbene sia caratterizzata da nozioni ed eventi storicidi rilevante importanza, sembra essere quasi “sospesa”. Non c’è una vera epropria fine, nonostante l’inizio sia poco accennato. Le relazioni tra i varipersonaggi non sono, completamente, sviluppate; la caratterizzazione deglistessi è poco approfondita. L’autrice è riuscita a dare giusto un’idea delcontesto storico (va a suo favore la cura con cui è stata descritta l’ambientazione). Del romanzo, si vivono le atmosfere della saison londinese, ma il lettore non èdel tutto coinvolto. Mancano proprio quelle relazioni tra i vari personaggi chesarebbero state certamente utili e che avrebbero reso la storia più interessante. Lo scandalo della stagione è una lettura piacevole, ma nulla di più.
A cura di Maila Tritto


L'AUTRICE: Sophie Gee è nata a Sydney nel 1974. Si è laureata in letteratura inglese all'università di Sydney con una tesi su Evelyn Waugh. Dopo il dottorato ad Harvard, insegna ora letteratura inglese a Princeton. Ha scritto numerosi saggi. Lo scandalo della stagione è il suo primo romanzo.



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