Magazine Cinema

Recensione: MUD. Due ragazzi, un grande fiume e un ottimo Matthew McConaughey

Creato il 25 agosto 2014 da Luigilocatelli

Mud, regia di Jeff Nichols, Con Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Michael Shannon, Tye Sheridan, Jacob Lofland, Sam Shepard. Al cinema da giovedì 28 agosto. Voto 7

mud15
Due ragazzini alla scoperta del mondo. Un grande fiume e le storie che scorrono intorno. Un film che comincia come un racconto alla Mark Twain e poi si trasforma in un noir di vendette e tradimenti. Mud ha il respiro del cinema vero di un tempo. Con il solito eccellente Matthew McConaughey (questo film l’ha girato prima di quello che l’ha portato all’Oscar, Dallas Buyers Club). Regia del Jeff Nichols di Take Shelter.
I
Terzo film del 36enne americano Jeff Nichols, un ragazzone dalla faccia qualsiasi (lo si è visto a Cannes nel 2013 dov’era venuto a presentare proprio Mud) che si sta confermando, passo dopo passo, uno dei più solidi autori della sua generazione. Un film, il suo Mud, che affonda e sprofonda nella tradizione narrativa americana (e del cinema), quella dell’esplorazione, dell’avventura, del racconto di formazione alla Mark Twain. C’è un grande fiume intorno a cui si svolgono varie storie, si intrecciano casini e destini, ci sono due amici quattordicenni che ne fanno il territorio delle proprie scorribande, la scena della voglia di misurarsi con il mondo. Huckleberry Finn, Tom Sawyer. Non puoi non pensare a loro quando vedi Ellis e Neckbone su una piccola barca a motore dirigersi verso un’isola in mezzo al fiume (immagino sia il mitico Mississippi, trovandoci nel Tennesseee), addentrarsi nella vegetazioni, evitare serpenti velenosi, scoprire come in una favola una barca sospesa tra i rami di un albero, e più in là un uomo misterioso di nome Mud (Matthew McConaughey). Come in una classica Bildung – c’è una qualche eco anche dell’Isola del tesoro di Stevenson – i due ragazzini restano affascinati da quell’uomo che vive fuori dal consesso civile, allo stato di natura, abile nella pesca, nella caccia, nell’arte primordiale della sopravvivenza. Ha un’arma, ha probabilmente dei nemici. Ha tutto per diventare l’idolo e il modello di riferimento dei due. Come accadrà. Poi le cose si complicferanno e intorbideranno. Attenzione, spoiler. Ellis e Neckbone scopriranno che Mud si è rifugiato sull’isola, da dove ha intenzione di scappare non appena possibile, per sfuggire alla vendetta dei parenti dell’uomo che ha ucciso. Scopriranno che ha ucciso per amore. Scopriranno che la donna per cui lui ha ucciso forse non si meritava una tale cieca dedizione. Fine spoiler. Soprattutto per Ellis, che dei due amici è quello che conduce il gioco, sarà un’iniziazione alla vita, all’amore, anche al mondo femminile, attraverso avventure e pericoli che lo condurranno anche a rischiare la vita. Noi spettatori intanto restiamo incantati e via via sempre più coinvolti in una storia che, partita nei toni di un racconto per ragazzi, si complica e si stratifica diventando un noir cupissimo di passioni, vendette, tradimenti. Due ore che scorrono via senza che neanche te ne accorgi, un film che ha il respiro del racconto popolare, l’apparente semplicità del cinema-spettacolo di una volta, ma che ha abilità e consapevolezza ultramoderne nel trattare i generi e i materiali narrativi. Mud fa anche il miracolo di renderci sopportabile Reese Witherspoon, e non è mica poco. Compaiono anche in due ruoli collaterali Michael Shannon (protagonista del precedente film di Nichols Take Shelter) e l’onnipresente, invecchiato e ormai irrimediabilmente panciuto Sam Shepard, che se pensi a com’era in I giorni del cielo di Terrence Malick ti viene lo stranguglione per come il passare del tempo l’ha oltraggiato. Ellis è Tye Sheridan, il ragazzino dalla faccia seria visto prima di questo film in The Tree of Life e dopo in Joe di David Gordon Green, presentato l’anno scorso a Venezia e non ancora uscito in Italia.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :