Magazine Fantasy

Recensione "Nonostante tutto ti amo ancora" di Samantha Towle

Da Glinda
Un po' tutti ne parlano e io, zitta zitta, me lo sono letta appena prima della pubblicazione cartacea. Mi piacerebbe dire che è stata una lettura niente male, degna di nota e motivo di gioia, ma per me non è andata proprio così.Se volete saperne di più, date il benvenuto alla Glinda Brontolona e godetevi questa recensione all'arsenico!
Data di pubblicazione: 28 Gennaio 2016
Titolo: Nonostante tutto ti amo ancora
Dove comprarlo: LaFeltrinelli.it
Editore: Newton Compton
Autrice: Samantha Towle
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 320Voto:

Mia Monroe sta scappando. Da una persona che le ha fatto del male. Da un passato che vuole tenere nascosto. Non ha più fiducia nel futuro. Jordan Matthews ama le cose facili. Le donne facili. La vita facile. Poi incontra Mia. Lei è a pezzi e ha sulle spalle il peso più grande che una persona possa sostenere. Ma più Jordan conosce Mia, più si ritrova, per la prima volta nella sua vita, a volere con tutto se stesso qualcosa… qualcuno… lei. E allora la vita non è più così facile. Jordan è tutto ciò che Mia non dovrebbe volere. Un ragazzo poco raccomandabile, arrogante, che fa soldi giocando a poker e rimorchia donne nei bar. Eppure Mia se ne innamora. E allora il passato da cui cercava di fuggire, sembra raggiungerla…


La mia recensioneEcco fatto. Avrei voluto poter dire di aver imparato la lezione, che col nuovo anno non avrei provato a farmi piacere i famosissimi "Successi del passaparola" incensati nel web come capolavori senza precedenti. E invece ci ricasco sempre. Certo, con meno frequenza che in passato, forse, ma comunque mi lascio tentare da questi possibili must read di genere New Adult, nella speranza di trovare quel genere di libro che mi lascia senza fiato. Non sono masochista, infatti. A volte questi libri mi piacciono e tanto. Al punto da portarmi all'ossessione vera e propria. Ma solo a volte. Perché il più delle volte, invece, mi trovo a detestarli senza appello. A provare moti di ribellione verso determinati cliché e modi di fare letteratura, verso l'abuso di volgarità e la banalizzazione di gravissime questioni psicologiche e fisiche.Insomma, avrete capito che non sarà una recensione positiva quella che segue. Tutto il contrario direi. Perché questo contemporary romance stand alone di Samantha Towle che ho letto in una manciata di ore avrebbe potuto conquistarmi, invece per quanto mi riguarda ha toccato tutti i tasti sbagliati, deludendomi in modo cocente. Peccato! 

Ovviamente il mio è solo uno dei tanti pareri che potete trovare online: non lasciatevi scoraggiare e seguite i vostri istinti, ciò che non piace a me potrebbe farvi impazzire e viceversa! Per quanto mi riguarda avrei preferito evitare questa lettura, che si è rivelata essere troppo sopra le righe e dentro i cliché per me. Ma comunque non è il libro peggiore in cui ci si possa imbattere. Un punto a favore va al finale conclusivo e al cagnolino Dozer che ha rallegrato la lettura!

Come spesso accade nei New Adult, il libro in questione ci offre il doppio punto di vista alternato dei due protagonisti, entrambi problematici e di difficile approccioMia ha un terribile passato alle sue spalle, fatto di abusi, percosse e soprusi fisici e psicologici inferti dalla mano del padre. Entrare nella sua mente è complesso, quasi soffocante. Credevo che il clima dark e oppressivo che si respirava nel romanzo dalle primissime pagine, si sarebbe alleggerito una volta che l'aguzzino di Mia fosse dipartito, offrendole finalmente una possibilità di essere libera. Ma evidentemente, anni di abusi non sono bastati a rendere la protagonista capace di stare lontana da determinati meccanismi, motivo per cui ci troviamo a vederla affrontare una relazione sentimentale disgustosa e ancor più abusiva di quella impostale dal padre. Avrete capito dal tenore delle mie parole, che nulla rispetto alle scelte compiute da Mia ha suscitato in me sensazioni piacevoli. Nemmeno la presa di coscienza che la porta finalmente a prendere in mano la sua vita. Presa di coscienza che si riassume in un viaggio alla ricerca della madre creduta morta, ma che in realtà l'ha abbandonata e che l'ha portata a unire il proprio destino a quello di Jordan. Ecco che entra in gioco il classico bad boy dal cuore d'oro, con il suo bel bagaglio di questioni irrisolte da portarsi dietro e le sue belle problematiche con l'altro sesso da risolvere. Dopo aver visto suo padre struggersi per la perdita degli amori della sua vita, Jordan ha deciso di non innamorarsi mai. Le donne per lui sono solo uno svago, assimilabile al suo problema con il gioco d'azzardo. Assieme questi due protagonisti problematici, scopriranno nuovi lati di se stessi, affronteranno rivelazioni inaspettate e convergeranno verso un dolce finale che non deluderà le più romantiche.

Eppure nulla, nemmeno un bell'epilogo strappalacrime, è riuscito a risollevare le sorti di questo libro. Non per me, almeno. Certo, non è stato del tutto orribile avventurarsi tra i capitoli narrati dal POV di Jordan, che seppur troppo volgari e misogeni hanno saputo offrirmi qualche sorriso, ma l'effetto finale semplicemente non ha funzionato con me.Mia è stata una protagonista di difficile gestione, per la sottoscritta. Insomma, mi salgono i nervi nel leggere di persone con passati così travagliati, che si comportano in modo del tutto incoerente con il loro trascorso. Perché farcire una storia con così tanto dramma, se si vuole offrire ai lettori un bel romance? Trovo che certe forzature, come quella dei flashback gratuiti in cui si assisteva alle percosse inferte a Mia da suo padre prima e dal suo fidanzato dopo, siano state del tutto inappropriate. In particolare se paragonate poi ai momenti di ostentata normalità che l'autrice ci propinava subito dopo. Per non parlare dei serissimi problemi alimentari che Mia cova in segreto, mascherando il tutto dietro una fittizia perfezione che non può reggere. Diciamoci la verità: la ragazza, giustamente, è un disastro e non è credibile la sua repentina crescita interiore, così come non lo è la cieca fiducia che ripone in Jordan. Per carità, per quanto bello e per quanto il suo essere adorabile sul finale, questo ragazzo è tutto fuorché quello di cui Mia ha bisogno. La sua misoginia, il suo problema con il gioco d'azzardo e l'instalove verso di lei, non sono certo il migliore dei biglietti da visita con cui presentarsi a una persona con problemi di abusi alle spalle. 

Anche il famigerato colpo di scena che li ha messi alle strette con scelte difficili e scomode, non mi ha sorpreso più di tanto. Non male i siparietti con il cane di lui, peccato però che anche in quel caso tutto fosse farcito di parolacce, volgarità e oscenità messe a caso. Carino l'epilogo, ma sicuramente non abbastanza.

Verdetto: tanto drama e poca realtà


Livello sensualità: bollente
Compralo su LaFeltrinelli.it cliccando sulla cover!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog