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Recensione Opposition di Jennifer L. Armentrout.

Creato il 20 agosto 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Chi mi stalkera su goodreads sa che ieri ho finalmente finito Opposition di Jennifer Armentrout. Ora come ora sono, tipo, mentalmente distrutta dal semplice fatto che la serie sia finita, cosa che mi mette sempre un'assurda tristezza addosso, perciò non sono cosa verrà fuori da questa recensione ma amatemi lo stesso, okay?
*è uno spoiler di Origin, però l'ho oscurato comunque -che brava persona che sono!
Recensione Opposition di Jennifer L. Armentrout.Opposition
Jennifer L. Armentrout
534 pagine
5 Agosto 2014
Trama: Katy sa che il mondo è cambiato la notte in cui i Luxen sono arrivati.
Non riesce a credere che Daemon abbia accolto la sua razza o stia con loro mentre quelli minacciano di cancellare ogni umano e ibrido sulla Terra. Ma i confini tra bene e male sono offuscati, e l'amore è diventato un sentimento che potrebbe distruggere lei -potrebbe distruggerli tutti loro.
Daemon farà di tutto per salvare quelli che ama, anche se questo significa tradimento.
Devono fare squadra con un nemico improbabile se esiste una qualche possibilità di sopravvivere all'invasione. Ma quando diventa rapidamente impossibile distinguere l'amico dal nemico, e il mondo si sta sgretolando intorno a loro, rischiano di perdere tutto -anche quello che hanno più a cuore- per garantire la sopravvivenza dei loro amici ... e dell'umanità.
La guerra è arrivata sulla Terra. E non importa il risultato, il futuro non sarà più lo stesso per chi è rimasto in piedi.

Ci sono cascata subito.
Mi sono data un giorno di tempo, e poi ero lì a sbranare Opposition come una morta di fame. Senza nemmeno volerlo, sono arrivata alle prime cento pagine ed ero come intorpidita. Cosa diamine stavo leggendo e quale marcia hanno messo li dentro? La decima? Perché, davvero, non ho avuto nemmeno il tempo di riprendere questa serie che mi sembrava di andare alla velocità della luce, bombardata da informazioni inafferrabili e frustranti. Dopo l'orda di Luxen accesi come micce intravista alla fine del libro precedente, e nel momento in cui il trio D si è illuminato come un albero di Natale, di loro non si è più avuta alcuna notizia. Partire già da uno scenario del genere è stato uno shock bello e buono, perché nello stramaledetto finale di Origin Dee, Dawson e Daemon, sebbene nella loro forma originale e in uno stato mentale alquanto dubbio, erano ancora là. Katy è più che in ansia e le parole del Sergente Dashner, facente parte del progetto Daedalus, circa l'imminente arrivo di un gran numero di Luxen e da quale lato del campo di battaglia si troveranno lei e Daemon, le ritornano in mente. Niente però ora è più urgente di capire cosa fare e come trovare gli altri... e Bethany. Perché, oh si, Bethany è incinta!* Scusate, dovevo dirlo, la cosa mi elettrizza troppo!
Fortuna per noi che il doppio pov è ancora attivo. E dopo uno spaventoso e agghiacciante attacco di massa ad un supermercato, in cui Katy rivede finalmente Daemon, ma viene colpita da Dawson e portata nel provvisorio centro di raccolta dei neo-arrivati Luxen locali, ci ritroviamo nella mente del nostro alieno preferito. Da lì, lentamente, le cose sembrano diventare più chiare, e quella donna calcolatrice e subdola che è la Armentrout ci fornisce le meritate spiegazioni. Così Dee è impazzita e ricorda tantissimo la Ash degli inizi, mentre Dawson e Daemon vanno in giro a distruggere tutto con la loro "famiglia" -una specie di lavaggio del cervello. Una partenza davvero assurda e piena di punti interrogativi, soprattutto perché non capivo se anche Daemon fosse diventato un freddo blocco di ghiaccio e la cosa mi stava mandando in paranoia.
Più che in paranoia, ero fuori di testa. Non riuscivo a fare altro che stare lì e balbettare perché?, perchè?, perchè? finché le cose non hanno iniziato a prendere una strana piega... se è possibile, ancora più inquietante. Mi sembrava di essere circondata da persone che si divertivano a fare risate malefiche, di quelle chiare, forti e che fanno venire i brividi, ed ero tipo sul punto di urla- okay, non è vero. Ho URLATO tipo una volta per ogni capitolo, almeno. Ci vuole fegato per scrivere un libro del genere, pubblicarlo e non aspettarsi i fan sotto casa a lanciare uova contro la finestra.
Quello che mi è sempre piaciuto della Armentrout è la sua indubbia capacità di racconta-storie. Non importa quanto scontati siano certi esiti o quanto stupidi siano alcuni personaggi, o ancora quanto semplice sia il suo stile. Ciò che racconta è avvincente, carismatico, magnetico, e allora siamo tutti lì, dietro i suoi libri, a immaginare un finale parzialmente ovvio godendo di tutte le decorazioni che arricchiscono la lettura. Non serve un genio per capire che, in un modo o nell'altro, i personaggi avranno il loro happy ending, ma in quali condizioni? A quale prezzo? Cosa hanno sacrificato, cosa guadagnato? Quali cambiamenti irreversibili ci sono stati? E' questo lo scopo del genere paranormal -è una questione di protagonisti, eroi, capaci di affrontare qualunque situazione e trionfare. La Armentrout riesce perfettamente a creare situazioni simili, e le sviluppa con idee incredibili, a un ritmo di narrazione serrato che lascia col fiato sospeso fino all'ultimo.
Andiamo a Katy e Daemon. Sono sublimi. Voglio dire, a parte dire cose senza senso e amarli alla follia, non so come altro esprimere la mia totale adorazione nei loro confronti. E questo finché parliamo di lealtà, romanticherie, frasi dolci che mi hanno fatta letteralmente sciogliere sul pavimento.
Tipo:
My mouth was everywhere. Our hands on the move. I found she was ready, and I blasted beyond that moment the second we kissed. We moved together, our hands joined tightly as I lifted up and stared into gray eyes speckled with white light.
I fell in love all over again.

La mia bocca era ovunque. Le nostre mani in movimento. Capii che lei era pronta, e feci saltare quel momento il secondo in cui ci baciammo. Ci muovemmo insieme, le nostre mani strettamente intrecciate mentre mi alzavo e fissavo quegli occhi grigi punteggiati di luce bianca.Mi innamorai ancora una volta.


La cosa più strana è che Daemon, qui, mostra tutta una sorta di... vivacità. Di quelle che coinvolgono specifiche parti del corpo, non so se mi spiego. I suoi pensieri sono pieni di immagini pervertite il novanta percento dei capitoli dal suo punto di vista. La cosa fa morire dal ridere, perché con queste scene ci godiamo sempre una buona dose di sarcasmo che ci ricorda il Daemon dei primi tempi, quello irascibili, testardo, arrogante come non mai. D'altronde, tutti loro sono ancora quelli che abbiamo imparato a conoscere con i primi libri; questo non è cambiato, e non sarò mai abbastanza grata alla Armentrout. Le scene più sensuali, quelle dove Daemon si trasforma da perfetto pervertito ad amante incredibilmente passionale, sono piene di una dolcezza unica; arricchisce quei momenti così che non si tratti di semplice sesso gratuito buttato lì solo per fare scena (e che scena!), ma di attimi così meravigliosi da spezzare il cuore. Katy, d'altra parte, è magnifica, gloriosa direi. Riesce a tenere testa a tutto quello che le capita ed è semplicemente ammirabile. Zia Jen c'è andata giù pesante con lei, ma la bellezza e determinazione del suo personaggio non fa altro che risaltare ancora di più.
E ce ne sono, di personaggi da lodare in questo libro. O meglio, da sottolineare, perché come al solito anche quelli che consideriamo più secondari si ritrovano ad avere voce in capitoli particolarmente importanti. Mi spiace che Dawson e Beth si siano visti molto poco rispetto agli altri, perché con quello che succede avrei voluto sentirli ben presenti quasi come è stato in Shadows. Ad assumere invece una certa visualità è Dee, la grande bitch della storia. Ottimo intrattenimento, davvero, ha stuzzicato e scatenato gli istinti più malvagi sepolti in me per una buona parte della storia. Andiamo! Era così bossy bossy e malefica da fare veramente vacillare la pazienza di chiunque! E, oh Archer!, santo ragazzo, più che shipparlo con Dee lo metterei con Daemon! I loro discorsi mentali e non sono così spassosi che ridevo una pagina si e una si ogni volta che stavano nella stessa stanza -o dentro la stessa auto, cioè per il cinquanta percento del libro. Tiriamone fuori giusto una delle mie preferite:
"I know asking you to stay in the car is too much, but please stay close to me.” Daemon slowed down as he crossed the parking lot, heading toward the fancy black car. “Luc might trust the douche, but I don’t.”
I resisted the urge to roll my eyes. “It’s not like I’m going to run up and hug him.”
His expression turned bland. “I’d sure hope not. I might get jealous.”
“You’d get jealous if she hugged a tree,” Archer tossed out.
“Maybe.” Daemon coasted to a stop in a parking space behind the car. “I’m needy like that.”

"So che chiederti di stare in macchina è troppo, ma per favore rimanimi vicina" Daemon rallentò mentre attraversava il parcheggio, dirigendosi verso la macchina nera. "Luc potrà anche fidarsi di quel tipo, ma io no."

Resistetti alla tentazione di girare gli occhi. "Non è che ho intenzione di corrergli incontro e abbracciarlo."
La sua espressione si fece blanda. "Spero proprio di no. Potrei diventare geloso. "
"Diventeresti geloso se lei abbracciasse un albero," Archer gettò lì.
"Forse." Daemon costeggiò il parcheggio fino a fermarsi dietro la vettura. "Sono bisognoso fino a quel punto."
Nessuno di loro ha il complesso dell'eroe. E nessuno di loro dimentica le cose passate -dolori o gioie, qualsiasi cosa. Questo, ai miei occhi, li ha resi un po' più umani di quanto non siano. Spesso mi capita di leggere di personaggi che superano esperienze traumatiche in pochi capitoli, ma non Katy, Daemon, Dawson e gli altri. Danno la nitida impressione di essere così realistici, così incredibilmente veri nonostante il contesto in cui si trovano, anch'esso vivido e cinematografico al meglio delle capacità dell'autrice, che a volte mi dimentico si tratta solo di un libro e mi immergo totalmente nella storia, dimenticando qualsiasi altra cosa. Più andiamo avanti nella serie, più ci rendiamo conto che la visuale si allarga, passando dalla situazione di lui e lei a un qualcosa di molto più grande, quest'invasione aliena dalle improbabili origini che fino alla fine mi ha fatto salire l'ansia a mille. Origin è stato molto più surreale rispetto a questo, quasi un sogno sfocato. Una sorta di quiete prima della tempesta -e già ne accadono, di cose pazzesche in Origin, no? Ma qui? La Armentrout si scatena davvero, e a differenza dei primi libri, dove erano molto più curati il rapporto fra i personaggi, l'ingrediente paranormale e le componenti del mondo creato dall'autrice, da Opal -o parte di esso- in poi alcuni obiettivi sono cambiati. Sebbene Katy, Daemon e gli altri non smettano di affascinarmi con le loro mille, emozionanti interazioni, c'è molta più azione, più colpi di scena, più cose da raccontare. L'autrice fa in modo che questa caratteristica non sia solo un espediente mal fatto per allungare il brodo, ma un continuo tenere il lettore sulle spine così che quello si domani a cosa avrebbe ancora dovuto assistere. Anche in Opposition, come nel suo prequel, la Armentrout davvero non si risparmia e ci getta addosso un sacco di materiale accuratamente organizzato. E' così denso di avvenimenti, dalla prima parola fino all'ultimissimo, maledetto capitolo, da arrivare ad alterare la percezione del tempo, facendo sembrare la lettura più lunga di quello che è. E ancora, anche quando le cose si mettono nel peggiore dei modi possibili, in qualche modo tutto culmina sempre nella più inverosimile e assurda delle conclusioni.
Capirete che, trattandosi di una recensione, per di più scritta, non posso dare di matto come davvero vorrei, ma chiunque abbia letto il libro e voglia farlo... ci sono i commenti, c'è facebook, c'è twitter, contattatemi OVUNQUE VOLETE perché quando avrò quarant'anni sarò ancora qui, a bocca aperta, incredula per quello che ho letto e con mille lacrimoni che mi colano lungo le guance.
Voto: ★ ★ ★  ½ 
Buona fortuna a tutti quelli che attenderanno la versione italiana. Non so fra quanti secoli arriverà, ma non posso immaginarmi ad aspettare che esca da noi dopo tutto quello che succede in Origin. Che ne pensate? So che fra voi c'è chi l'ha già letto, perciò ci sentiamo proprio QUA SOTTO.

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