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Recensione - "Phobia" di Wulf Dorn

Creato il 11 settembre 2014 da Diegothriller
Recensione a cura di Andrea Schiavone ThrillerPages ha recensito per voi “Phobia” di Wulf Dorn, romanzo thriller edito da Corbaccio Un’intrusione improvvisa. Un misterioso sconosciuto emerso dal buio. Le paure inconfessate che prendono corpo. Pericoli annidati ad ogni angolo. Un senso di fugacità della vita che si avverte in ogni pagina. Questo è Phobia di Wulf Dorn. Un romanzo che coinvolge e travolge, in cui la tensione si fa quasi tangibile, in una tessitura  di intrecci che stravolge ogni convinzione, che arriva a ridefinire i concetti di bene e male, in una simmetrica immedesimazione in punti di vista discordanti ma quanto mai simili.  È un thriller in cui il male sembra emergere dagli oscuri meandri della psiche. La paura che paralizza i personaggi è quella del fallimento, ma diventa per esteso la paura di vivere, di affrontare i propri demoni, l’uomo nero rintanato negli angoli bui del sicuro guscio casalingo. Un parallelo con l’età infantile che Dorn non manca di sfruttare come situazione speculare rafforzativa. L’associazione tra le immotivate fobie della donna adulta e le ingenue paure tipiche dell’età infantile espresse dal figlio. Un parallelo tra le due età che connota tutto il susseguirsi degli eventi in una dimensione più psicologica che reale. È la materializzazione dell’uomo nero. Un cattivo che in questa storia assume però tratti umani, con cui il lettore si immedesima fino a sfatare e sconfiggere quel senso di estraneità, fino a comprenderne e giustificarne la propria mostruosità.
Quella di Dorn è una scrittura pulita, impeccabile, che nella sua semplicità riesce a trasmettere efficacemente ogni minima emozione dei personaggi e a tenere sempre alta quella soglia di tensione che terrà incollati, inevitabilmente e spietatamente, i lettori. Ma dietro questi caratteri puramente thrilling lo scrittore tedesco non trascura di arricchire l’opera di più complesse riflessioni, estremamente attuali. È infatti sullo sfondo di una contemporaneità tragicamente riconoscibile che le vicende  dei personaggi si snodano. Il male che si origina da un ben noto attentato terroristico e che porta nella vita privata di questi personaggi, come anche nella realtà, allo sviluppo di paure inconsce, a ripensare la vita per la sua intrinseca precarietà, fino a bloccare ogni azione, ad inibire ogni atto di rivalsa, a surclassare ogni sentimento spensierato, turbando la serenità e l’intera effimera esistenza.  Wulf Dorn sembra perfettamente consapevole di questa pandemica condizione esistenziale, e con il suo splendido nuovo romanzo sembra invitarci ad affrontare queste nostre fobie, ad uscire letteralmente di casa, trovando il coraggio di rischiare anche la propria vita pur di godere in modo autentico dei propri affetti, accettando ogni sfida ed immergendosi in avventure che, anche se oscure e rischiose, ci portino a conoscere la verità, alla comprensione degli altri e di se stessi.


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