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Recensione, PREACHER #1 di Garth Ennis

Creato il 22 marzo 2015 da Leggiamo
Buona domenica popolo del web!
Giornata di relax (finalmente!) e soprattutto giornata di letture. Non sapevo se parlarvi di Preacher o de La Vita Incerta delle Ombre di Vettori, poi Pargolo ha fatto pressioni e vabbe', il click è andato a Garth Ennis (io non ero d'accordo, ma pazienza). Scherzi a parte, è una graphic novel controversa e particolarissima, ma gente... se avete la mente aperta, mooolto aperta, potreste adorarla!
Preacher di Garth Ennis
| disegni di Steve Dillon | Lion, 2015 | pag. 352 | € 33,95 |
- volume #1 -
Recensione, PREACHER #1 di Garth EnnisSincero, caustico e blasfemo, Preacher racconta l'epico viaggio del Reverendo Jesse Custer, alla ricerca di un Dio fuggitivo per chiedergli conto delle sofferenze della Sua creazione. Dalle ceneri della chiesa di una piccola città, alle luci splendenti di New York, fino a un posto nel mezzo del nulla in Louisiana, Jesse e i suoi amici viaggiano attraverso il cuore dell'America nella loro ricerca del divino - una missione che gli farà incontrare tutto il male che Paradiso e Inferno possono generare.
Voto:Recensione, PREACHER #1 di Garth Ennis
Ho conosciuto Garth Ennis con The Boys, un fumetto che ribalta totalmente i classici cliché dei supereroi e li sfotte a più non posso. Un fumetto volgarissimo, traboccante di sarcasmo, ma soprattutto un fumetto acido e pungente che potrebbe sconvolgere le anime troppo candide (la mia dev'essere parecchio sozza visto che non s'è scomposta più di tanto). Non è una serie che seguo con regola, ha un tipo di comicità che si ripete sempre nel medesimo modo e va presa a piccole dosi, ma soprattutto è una serie in corso, per cui la riprenderò solo quando verrà scritta la parola "fine". The Boys però mi ha fatto capire di che pasta potrebbe essere fatto Ennis. Una pasta fetida e maleodorante. La pasta del bastardo che non ha nessuna voglia di redimersi e che nelle sue convinzioni, giuste o sbagliate che siano, ci sguazza che è una meraviglia.
Preacher, insieme a Il Punitore, è sicuramente la graphic novel più nota dell'autore irlandese. Uscito in America nel 1995 e conclusosi nel 2000 dopo 66 uscite regolari, più 5 speciali e una miniserie spin-off di 4 numeri, Preacher ha visto la luce in Italia grazie alla Magic Press e a una pubblicazione "ad cacchium", visto che le uscite non sono state regolari e varie Case Editrici si sono passate il testimone. L'anno scorso, per la RW Lion, è uscito in ristampa un albo deluxe che raccoglie dodici numeri in una botta sola. Non so quando usciranno gli altri (in tutto dovrebbero essere 9), non so nemmeno se usciranno visto che si vocifera che la Casa Editrici  navighi in cattive acqua, ma chi se ne frega (insomma, sinceramente me ne frega eccome...), io Preacher dovevo leggerlo!
Due parole sulla trama. Jesse Custer è un giovane predicatore all'interno di una comunità che sembra non dargli molto credito, finché un evento inaspettato non cambia radicalmente la sua vita. Durante una funzione, una forza misteriosa colpisce la sua chiesa uccidendo tutti e insinuandosi all'interno del suo corpo. Si tratta di Genesis, il figlio nato dall'unione di un angelo con una donna degli inferi e questo ibrido, dotato di poteri che potrebbero competere con quelli di Dio, decide di prendere dimora all'interno di Jesse.
Nel frattempo in Cielo è il Caos. Il Signore sembra aver dato forfait, i Serafini sono irrequieti, e i "saggi" mandano il Santo Assassino sulla Terra per scovare Genesis.
Intanto Jesse scopre di possedere "il verbo". Lui parla e gli altri obbediscono, ma ben presto si renderà conto che dovrà stare molto attento a ogni parola pronunciata (immaginate cosa potrebbe succedere se gli scappasse un "Fottiti!"). Decide quindi di cercare Dio per cantargliene quattro e perché si prenda le sue responsabilità. Ad accompagnarlo in questo viaggio Tulip, la sua ex fidanzata, e Cassidy, un tipo dalla battuta sempre pronta e con un piccolo segreto da custodire.
In questo primo arco narrativo Jesse dovrà fare i conti con un serial killer, con il suo cuore traditore e con un passato che l'ha messo in ginocchio, ma adesso è arrivato il momento di rialzarsi e di presentare il conto a tutte quelle persone che gli hanno fatto del male. Forse Dio perdona. Ma lui no.
Guardate... non so da dove partire. Preacher è un titolo che potrebbe urtare la sensibilità di molti lettori, per questo mi è sembrato doveroso spendere due parole sulla storia, volevo che capiste con cosa avrete a che fare nel caso decideste di leggerlo. Preparatevi a parolacce come se non ci fosse un domani, a scene violente e di razzismo, a fiumi di sangue e a una nuova visione della vita di Gesù.
Tenete anche conto che l'autore ha più volte dichiarato di essere cattolico e praticante, e se non fosse per i suoi modi decisamente poco raffinati, si potrebbe dire che ha anticipato alcune delle teorie di Dan Brown. Non va messo al rogo, è semplicemente un uomo che ha guardato l'America - i suoi usi e i suoi costumi - da un punto di vista esterno e ne ha enfatizzato i difetti aprendo la mente alle infinite teorie apologetiche che riguardano la Chiesa. Preacher è semplicemente una storia, e come tale va presa, ma se vi si gela il sangue a qualsiasi forma di blasfemia, statene alla larga. In caso contrario, buon divertimento.
Recensione, PREACHER #1 di Garth Ennis Recensione, PREACHER #1 di Garth Ennis
Tulip: Da come la vedo io ci sono solo due posti dove cercare Dio: in Chiesa e sul fondo di una bottiglia.
Jesse: Allora andrò a cercarmi un negozio di alcolici. Perché è sicuro come l’Inferno che non lo troveremo in chiesa.

Leggete la citazione qui sopra.
Credo sia ovvio che Jesse non indossi il colletto bianco perché mosso da una fede incrollabile, ma dietro a questa frase c'è moltissimo. C'è tutto il suo passato, c'è il dolore per quello che ha perso, c'è la consapevolezza per quello che non gli verrà mai restituito. 
Preacher è un viaggio, è una storia che si potrebbe definire on the road, con infiniti accenni dark e qualche chiaro riferimento ai classici film western, come lo dimostra la presenza del fantasma di John Wayne che si potrebbe definire la guida spirituale di Jesse. 
Non crediate - nonostante le premesse - che Pracher sia un titolo scritto solo per andare contro corrente, tra queste pagine le cose discutibili sono tante, ma non mancano quelle che potrebbero far riflettere. Preacher è come la soda caustica. Corrode, brucia, scava. Fa anche male. E' il riflesso di un'America disillusa e senza un credo, è nero fino al midollo e marcio dalla prima all'ultima pagina. Probabilmente verrò incenerita per averlo letto e per essermelo fatta piacere, ma visto che per ora sono qui... resto in attesa degli albi successivi.
Cassidy: “Aveva detto qualcosa sul papa, così gli ho pisciato sulla moto. Divento sempre cattolico con l’eroina”.

* * *
Nota: Preacher sta per diventare una serie tv. L'America è preoccupatissima per la reazione che potrebbe avere una determinata fetta di spettatori (quelli più conservatori), ma ormai il cast sta prendendo forma, ad agosto verrà girato l'episodio pilota e nel 2016, l'AMC lo trasmetterà.
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