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Recensione: Red Carpet di Giorgia Penzo

Creato il 28 settembre 2014 da Coilibriinparadiso @daliciampa

So che la copertina di Red Carpet nella side-bar stava facendo la muffa, ma ora l’ho finito e mi sono affrettata a preparare una recensione degna del libro che ho letto!

Copertina Red Carpet

  • Titolo: Red Carpet

  • Autore: Giorgia Penzo

  • Casa Editrice: GDS
  • Data pubblicazione:  2013
  • Pagine: 307
  • Genere: Urban Fanatsy
  • Trama: In un presente alternativo, il vampirismo non è più un morbo da debellare ma una risorsa sulla quale investire. Lo sa bene Elizabeth “Lise” Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni alla Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grado di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è un brillante avvocato specializzato nella difesa dei vampiri e il legale personale del presidente dell’Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue. L’arrivo di Adam Reese, arrogante immortale del Vecchio Mondo con un conto in sospeso con il passato, costringerà Elizabeth ad affrontare la sfida più importante della sua carriera: si ritroverà al cospetto di un misterioso tribunale segreto – la Corte di Erebo – in un processo che affonda le sue radici ai tempi della Rivoluzione francese.

Opinione personale:

Devo ammettere di aver impiegato fin troppo tempo a leggere Red Carpet, ma questa volta non è assolutamente colpa del libro, ma della lettrice! Infatti, non è stata una lettura lenta o noiosa, ma tutto il contrario.
Cominciamo dalla trama: mi ha colpita fin dall’inizio per la sua originalità. Una realtà molto simile alla nostra, ma nella quale i vampiri fanno parte della vita quotidiana, gestiscono aziende, lavorano con esseri umani e soprattutto hanno un proprio tribunale e delle leggi! Elizabeth, avvocato umano, ma legata di continuo, sia sentimentalmente che professionalmente, a vampiri, si trova a dover difendere Adam presso la Corte di Erebo. A Versailles sotto la guida di Ryan, il suo capo, o ex capo, proverà a farlo assolvere da un’accusa di tradimento, per la quale era già stato condannato secoli prima.
Lo stile dell’autrice è insolito, ma molto piacevole: riesce ad essere scorrevole, nonostante le numerose descrizioni, che di solito appesantiscono, ma in questo caso contribuiscono ad evocare alla perfezione ogni ambiente e situazione. L’ironia non manca mai, e devo ammettere che all’inizio avevo penato a una lettura molto più «frivola» proprio per questo aspetto: ovviamente le mie supposizioni sono state smentite, perché le frasi ironiche e pungenti sono inserite al momento giusto, a sdrammatizzare situazioni pesanti o a dare un gusto amaro a riflessioni importanti.
Si nota subito che l’autrice ha una forte conoscenza delle storia, con riferimenti a eventi reali che riesce a integrare e intrecciare con eventi puramente inventati. La stessa cosa fa con i personaggi, trasformando in vampiri importanti nobili del passato. C’è poi il costante riferimento alla moda, campo in cui non sono affatto esperta, ma che personalmente mi è piaciuto: spesso viene descritto l’abbigliamento dei personaggi oppure la protagonista, nella sua narrazione in prima persona scommette i suoi costosi abiti che le piacciono tanto.
Ma questo particolare è solo una minima sfaccettatura della personalità di Elizabeth Scott: come avevo già scritto, non è la classica protagonista buona in lotta contro il male, ma una persona estremamente vera e reale proprio per i suoi lati negativi. L’ho trovata determinata, estremamente astuta, a volte calcolatrice, molto legata alla carriera e ai soldi; ma anche carica di passione, intelligente, dalle mille risorse. Al suo fianco emergono poco a poco i personaggi di Ryan, vampiro che Lise crede di conoscere, ma che è in realtà molto misterioso, pacato, ma pur sempre un vampiro. E poi Adam, seducente e malvagio, ma anche riconoscente e in molte situazioni stranamente umano.

La passione è la vera forza che ci rende vivi.

Il libro sembra forse involontariamente dividersi in due parti, una ambientata a New York, e una in Francia. Sono ben costruite e strutturate, ma l’unica cosa che non ho apprezzato è la quasi passività di Elizabeth nelle ricerche che dovrebbe fare a Versailles e che invece delega a un ex ragazzo (ovviamente vampiro). Questo è stato l’unico aspetto che non sono riuscita ad accordare con la sua personalità.
I colpi di scena e l’ansia non sono mancati, fino all’ultima pagina!
Un’ultima cosa che non posso fare a meno di aggiungere: prima di leggere il libro ho cercato su internet qualche recensione (non so se sia molto lecito da parte di una blogger che recensisce, ma vi assicuro che non ne sono stata influenzata :D) e ricorrono spesso due note un po’ negative e che io non condivido: la prima è la frequenza delle descrizioni, che io ho invece adorato e che mi hanno fatta entrare nella storia; la seconda è la figura di Elizabeth, che viene giudicata come troppo spietata, e che invece emerge poco a poco in tutti i suoi aspetti, molto più umani, purtroppo, della pietà e della carità. Ma emergeranno anche i suoi punti deboli e i suoi pregi.
Spero di poter leggere presto Asphodel, il secondo capitolo (e ultimo) della saga.
Ve lo consiglio, amanti del fantasy e non, c’è più vita vera che immaginaria in questo libro!

Avrebbe bevuto sangue caldo e dissetante e avrebbe rinnegato sua madre per provare ogni notte la stessa, inebriante sensazione.
La madie de la vanité, com’era definito il vampirismo dei caffè parigini durante il romanticismo, uccideva dentro ed esaltava la vita all’esterno. Le grida e la sofferenza erano alcuni dei tanti prezzi che Carlos Numblar avrebbe dovuto pagare per questo. Dopotutto, ognuno di noi viene al mondo strillando.

Il mio voto:

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 L’autrice:
Giorgia Penzo: è nata a Reggio Emilia nel 1987 e laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Parma. Le discipline a cui resta particolarmente legata sono Filosofia e Storia del diritto. La storia e la ricerca sono parte integrante della sua passione per la scrittura. I suoi interessi spaziano dalla mitologia classica, fino all’arte e il cinema. È autrice di diversi racconti, e di una duologia urban fantasy composta dai romanzi “Red Carpet” e “Asphodel“. A Marzo 2014, con il racconto “La Stella di Seshat”, si classifica al terzo posto nel concorso letterario #SEMantica 22 indetto dalla casa editrice SEM Edizioni. Con la casa editrice digitale Genesis Publishing ha pubblicato il saggio storico giuridico “I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo”.


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