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Recensione: Resta anche domani, di Gayle Forman

Creato il 02 luglio 2014 da Mik_94
Sometimes you make choices in life and sometimes choices make you.
Recensione: Resta anche domani, di Gayle Forman Titolo: Resta anche domani Autrice: Gayle Forman Editore: Mondadori “Chrysalide” Numero di pagine: 246 Prezzo: € 15,00 Sinossi: Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda.  La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?                                                       La recensione Recensione: Resta anche domani, di Gayle Forman Mi piaceva, un tempo, imbattermi in romanzi dai titoli che ti parlano. Quel tu generico diventavo io, il romanzo mio. In rima, in fretta. Mi piacevano, prima che diventassero moda e che case editrici di poco conto li mettessero in cima a copertine di romanzi di poco conto. Da evocativi e rari, sono finiti ovunque, con l'avvento lampo di new adult e altre catastrofi. Resta anche domani c'era da prima. Qualcosa come tre estati fa, quando la Chrysalide si chiamava Shout e questo blog non era ancora nei miei piani per il futuro, avevo notato l'esordio di Gayle Forman su Amazon. Mi ero dato alla pazza gioia, prima dell'entrata in vigore della famigerata legge Levi (che sembrava infernale, ma eccoci qui, che leggiamo lo stesso), ma nel mio carrello – chissà perché – allora non c'era entrato. Quell'estate avevo scoperto Proibito, di Tabitha Suzuma, e il resto mi era passato di mente: non ho ancora trovato young adult migliore. Con un simile coraggio, con un simile stomaco, con un simile cuore. Così grande. Ho ripensato a quella copertina azzurra e semplice solo di recente. Il fiore rosa rimaneva aggrappato ai rami sbilenchi: non volava via. Galeotto è stato il trailer del film, galeotta è stata la presenza di Chloe Grace Moretz. Quando ci sposeremo, potrei raccontare questo simpatico aneddoto agli invitati, che dite? Mi sono soffermato sulla storia in sé grazie alla curiosità che l'imminente trasposizione aveva suscitato: erano tornate le recensioni, ed era tornata l'estate. Se l'avessi letto in quel fatidico mese d'agosto, tre anni fa, forse l'avrei apprezzato di più. Sicuramente: niente forse. Questo non toglie o aggiunge niente di rilevante alla mia opinione complessiva, che è complessivamente positiva. Resta anche domani, nella sua semplicità illimitata, mi è piaciuto. “Scrivi come parli” non è mai stato il mio mantra, si sa, però per una volta – o ancora una volta? - la cosa non mi ha infastidito. Il merito è di una prosa immediata e musicale e di una narratrice dolce come poche, protagonista di un dramma poco originale, ma che a) non annoia, b) non rattrista. Svegliarsi e scoprire di non potersi svegliare davvero. Guardare la quotidianità, le macerie della catastrofe, il corpo inerte di una bambina che non ha più nessuno al mondo. Mia ha ricordi che la neve non ha sepolto. Era in macchina con la sua famiglia, poi un colpo di clacson, il nero dell'incoscienza, la radio che continuava a gracchiare. 
Recensione: Resta anche domani, di Gayle Forman Non ha più famiglia, non ha più un'auto, non ha mani concrete con cui mettere a tacere il borbottio, cambiare stazione radiofonica, mettere su un cd di musica classica. Ha perso tutto, compreso quel suo corpo che vede dall'esterno, come raccontano i sopravvissuti al coma. Sembra facile. Tutto dipende dalla sua volontà, e sembra facile. Scegliere la vita. Invece, l'autrice pone al centro del romanzo una decisione sentita ed estrema. Il titolo originale la inquadra alla perfezione. If I Stay. Se resto. Il dubbio della protagonista è lecito: lasciarsi andare a quello che verrà, continuare a vivere. E per chi? E per cosa? La sua domanda, tra le pagine, suona meno retorica di quello che sembra. Mia è un'adolescente che colpisce per la sua maturità e per un ottimismo coinvolgente e assoluto. Non si concentra su quello che ha perduto, ma su quello che ha avuto. I capitoli, a volte brevissimi, regalano scene belle, spunti di riflessione, intensità rara. Divisi in due metà, parlano del prima e del dopo. Prima: due genitori punk, un fratellino che Mia ha visto nascere, un campo estivo di musicisti in una foresta piovosa, l'amicizia viscerale verso Kim, l'amore profondo verso Adam, il tentativo impegnativo di conciliare le due cose. Dopo: l'ospedale, i pianti e i discorsi dei parenti al suo capezzale, le lacrime di Amy che non può asciugare, la stretta di Adam che non può ricambiare. Resta anche domani è il romanzo per ragazzi più altruista che io abbia mai letto, nel suo piccolo. La protagonista, non conoscendo il tempo a sua disposizione, non sapendo interpretare i bip dei macchinari, non si piange addosso e ricorda i giorni in cui pensava di conoscerla, la felicità. Avvenimenti piccini, cose belle. E' un romanzo d'amore, ma non sull'amore che intendiamo noi. C'è la relazione con il rocker Adam, certo, ma quello è solo uno dei tipi d'amore che, in diciassette anni, Mia ha sperimentato. Toccano le rievocazioni delle serate in famiglia, le metamorfosi di un papà che ha riposto i pantaloni di pelle e le borchie in soffitta per i completi di tweed e quelle di una mamma un po' hippy che si è sposata senza pensarci troppo, l'importanza data all'amicizia, le voci ruvide dei nonni, i segreti intimi degli spartiti musicali. La protagonista era come il suo strumento. Un violoncello. Solitario, rigido, severo. Pecora nera in una famiglia di biondissimi punk, con i suoi capelli scuri e i suoi pezzi attempati, Mia imparava ad amalgamarsi. A spiccare, ad essere diversa. Il violoncello, se suonato a dovere, stava bene anche in un concerto rock, tutto schitarrate, applausi, urla bestiali. E lei stava bene così: stava bene lì. Amata da un aspirante rockstar che non aveva occhi che per lei, stretta al centro di un universo familiare improbabile, caotico, unico. Improbabili lo sono anche alcuni episodi del libro, irrealistici, ma che inseriti nel contesto fanno una gran bella figura. Perfetti momenti da film. Solo al cinema, ed evidentemente con la Forman, può essere allestito un concerto improvvistato in ospedale, ed esempio, per distrarre la arcigne infermiere del reparto di terapia intensiva. In Across the universe, d'altronde, All you need is love – suonata su un tetto - immobilizzava la polizia più di un'arma. Tra Se solo fosse vero e The Invisible, ma con un'interiorità che è appartiene solo a lui, Resta anche domani è cinematografico e costruito con gusto. Vita, morte. Nascita, dipartita. Luce, buio. Quello che ne viene fuori è... cristallino.  Il mio voto: ★★★½ Il mio consiglio musicale: Sam Smith – Stay with me



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